Clima ed energia. La sfida del futuro
Si moltiplicano gli impegni delle agenzie internazionali e dei governi sul tema dei cambiamenti climatici e dell’uso razionale dell’energia, che acquistano sempre più una posizione di primo piano nel dibattito sul futuro dell’umanità. Il riscaldamento globale, problema noto da oltre un secolo, ha oggi ricevuto piena dignità scientifica e conferme oggettive, mentre l’abbondanza energetica del petrolio “facile” è in declino. Quali scenari ci attendono?
Federica offre una sintesi dell’incontro con Luca Mercalli, svoltosi nell’ambito di Come alla Corte di Federico II, ovvero parlando e riparlando di scienza.
Nel settore climatico, l’evoluzione della temperatura terrestre del XXI secolo è tratteggiata dall’ultimo rapporto IPCC, l’organo delle Nazioni Unite che vaglia e sintetizza il sapere climatologico mondiale in relazione alle emissioni di gas a effetto serra. Ente ancora oggi accusato di parzialità, rappresenta in realtà uno dei più completi processi di verifica delle informazioni che sia stato mai messo in atto dalla comunità scientifica internazionale.
Luca Mercalli
Presidente Società Meteorologica Italiana
Il filmato completo, in streaming, è disponibile su Comeallacorte
I gas serra sono in parte di origine naturale, altri sono di origine di sintesi. Come si sa, il mix di questi gas sta alterando il fenomeno dell’effetto serra naturale.
Alcuni valori dell’effetto serra naturale:
Vapore acqueo: 60%
CO2: 26%
CH4, N2O, O3: 8%
Il vapore acqueo rappresenta un potente gas serra. La quantità di vapore acqueo che può essere contenuta nell’atmosfera dipende dalla temperatura (Equazione di Clausius-Clapeyron). CO2 funge da innesco.
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Studi effettuati ai Poli della Terra, come l’European Project for Ice Coring in Antarctica (EPICA), ci aiutano a capire la correlazione tra quantità di CO2 e aumento/diminuzione della temperatura. Qual è il valore massimo di CO2? E come è stata modificata la composizione dell’atmosfera?
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Cosa è accaduto dalle grandi glaciazioni ad oggi? Si può ipotizare una ricostruzione climatica?
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La Terra ha dimensioni e risorse “finite”, non può sostenere la crescita continua dei consumi, della popolazione, dell’inquinamento. Come si comportano gli Stati del pianeta? Qual è lo scenario?
L’Unione Europea si è posta l’obiettivo: 20/20/20, da conseguire entro il 2020:
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Luca Mercalli è Presidente della Società Meteorologica Italiana, fondata dal fisico napoletano Francesco Denza nel 1865. Ricercatore e docente nel campo del clima e dei ghiacciai alpini, dirige la rivista di meteorologia Nimbus, è autore di 90 pubblicazioni, 700 articoli di divulgazione in particolare su La Repubblica, 650 conferenze in Italia e all’estero. Collabora dal 2003 con RAI3 ‘Che tempo che fa’ e con TG Montagne di RAI2. Ha scritto 7 libri, tra cui ‘I tempi sono maturi’ squarci di sereno tra le nebbie dei luoghi comuni e dei pregiudizi atmosferici e ‘Le mucche non mangiano cemento’ contro la cementificazione del territorio. È anche membro di ASPOItalia, sezione dell’associazione internazionale per lo studio del picco del petrolio. Abita in Val di Susa, si scalda con legna e pannelli solari, coltiva l’orto e ama le biblioteche.
Barone G., Chianese E.
Il metano e il futuro del clima
Almerico Murli
Previsioni metereologiche e supercalcolo
Valentino Di Donato
Imparare dal passato geologico
Francesco Pennacchio
Variazioni climatiche e insetti
Vi è oramai consenso quasi unanime nell’attribuire alle attività umane il riscaldamento globale. Recenti polemiche sui giornali non hanno contribuito a fare chiarezza.
È un fatto che la concentrazione della CO2 ha raggiunto valori (oltre 375 p.p.m.) mai toccati negli ultimi 750.000 anni, come è provato, dall’analisi delle bollicine di antica aria intrappolate nelle carote di ghiaccio antartiche. Il sovraccumulo attuale nell’atmosfera della CO2 dovuto all’utilizzo dei combustibili fossili e, indirettamente, alle deforestazioni provoca l’aumento dell’effetto serra.
Guido Barone
Professore di Chimica Fisica
Università degli Studi di Napoli Federico II
Elena Chianese
Ricercatrice di Chimica dell’Ambiente
Università degli Studi di Napoli Parthenope
‘Immagina una grande sala, organizzata a gallerie come un teatro, con un grandissimo numero di posti, sulle cui pareti è dipinta la mappa del globo terrestre. Ognuno dei posti è occupato da un uomo che calcola (calcolatore), una miriade di calcolatori quindi è al lavoro sul tempo atmosferico relativo alla zona della mappa dove ciascuno di essi siede occupandosi o di una singola equazione o di una parte di un’equazione. Un supervisore coordina l’intera operazione di calcolo, molti assistenti raccolgono i dati del tempo previsto man mano che questi vengono prodotti e li inviano in una sala dove vengono codificati e trasmessi perché vengano utilizzati. Quindi i dati prodotti vengono conservati per un uso futuro’.
Almerico Murli
Professore di Calcolo Numerico e Programmazione
Università degli Studi di Napoli Federico II
La paleoclimatologia può aiutarci a delineare i futuri scenari del cambiamento climatico. Nell’attuale dibattito sui mutamenti climatici due aspetti preoccupano particolarmente, legati a processi di desertificazione ed all’innalzamento del livello del mare conseguente allo scioglimento dei ghiacci.
La paleoclimatologia può aiutarci a formulare ipotesi sugli effetti di futuri cambiamenti climatici, grazie alla possibilità di definire dinamiche e portata dei cambiamenti climatici verificatisi nel passato geologico.
Valentino Di Donato
Ricercatore di Paleontologia
Università degli Studi di Napoli Federico II
Le reazioni biochimiche alla base della vita sono fortemente condizionate dalla temperatura a cui esse avvengono. Pertanto, tutte le forme di vita sono influenzate dalle variazioni climatiche, e in misura maggiore quelle meno capaci o incapaci di modulare con adattamenti fisiologici e/o comportamentali la propria temperatura. Fra queste, rivestono un ruolo di particolare importanza le piante e gli insetti, in quanto in termini di biomassa assoluta e diversità biologica non hanno termini di paragone proponibili in tutto il mondo vivente. Basti pensare che il solo ordine dei Coleotteri contiene un numero di specie di gran lunga superiore a quello di qualsiasi altro raggruppamento di esseri viventi!
Francesco Pennacchio
Professore di Entomologia generale ed applicata
Università degli Studi di Napoli Federico II
Scarica il dossier a cura della redazione di Come alla Corte – Edizione 2007-2008
Almerico Murli: Previsioni metereologiche e supercalcolo
Barone G., Chianese E.: Il metano e il futuro del clima
Come alla Corte di Federico II, dossier: Clima ed energia. La sfida del futuro
Francesco Pennacchio: Variazioni climatiche e insetti
Luca Mercalli, Che Tempo che fa, Rai3
Nimbus, Rivista di meteorologia, Società Metereologica Italiana