La progettazione esecutiva per quanto già detto nelle lezioni precedenti si colloca nella fase conclusiva del più generale processo decisionale del progetto. Il rapporto tra normativa tecnica e progettazione esecutiva si pone quindi con particolare importanza. È infatti attraverso il progetto esecutivo che il progettista completa fino al dettaglio la descrizione dell’organismo edilizio e lo rende “conforme” alle normative tecniche.
EPHEDIS SAM - Normativa Tecnica. Fonte Ephedis
In campo tecnico le norme possono rifarsi a due approcci distinti e per certi versi opposti.
Il primo è quello delle regole dell’arte che impone le modalità esecutive e le caratteristiche dell’”oggetto” richiesto.
Il risultato atteso è una parte dell’organismo edilizio ben realizzata con i materiali e le geometrie previste. Ad esempio una muratura in mattoni pieni a due teste.
Il secondo è quello che impone determinate prestazioni una volta che l’opera entri in esercizio.
Il risultato atteso è un effetto (comportamento) indipendente dalla causa che lo ha reso possibile.
Ad esempio la trasmittanza termica (indicata con U) che misura la trasmissione di calore in condizioni di regime stazionario (in cui cioè il flusso di calore e le temperature non variano nel tempo) la trasmittanza misura la quantità di calore che nell’unità di tempo (1 minuto secondo) attraversa un elemento di superficie unitaria (1 mq) in presenza di una differenza di temperatura di 1 grado tra l’interno e l’esterno.
Muratura a due teste. Fonte Pica
A5000MA - Termoflussimetro per misure di trasmittanza in opera. Fonte Mae s.r.l.
Il primo approccio definito come oggettuale o morfologico-descrittivo ha una lunga tradizione nella sfera delle tecniche ed è caratteristico delle prime età tecnologiche fino a comprendere la fase “fordista” della rivoluzione industriale.
In sintesi è espressione di una concezione “deterministica” che assegna ad ogni problema la “sua” soluzione “canonica”.
“The one best way” per citare un’espressione emblematica che si materializza nella “catena di montaggio”.
Questo approccio risulta tipico di contesti altamente stabili e rigidi propri dei sistemi chiusi, come lo erano le culture tecniche tenute segrete all’interno delle corporazioni e formalizzate nelle “regole dell’arte” sedimentate nella trasmissione pratica ed orale dei “maestri” artigiani
Ford T catena di montaggio (Piquette, Detroit, U.S.A. 1908). Fonte Le dispense di Dapero ricerca sociosanitaria
Massoneria - simboli. Fonte Mystery Touring
Il secondo approccio definito come esigenziale-prestazionale ha iniziato ad essere adottato all’interno di processi di progettazione-produzione di sistemi di nuova concezione.
Si trattava di “sistemi” per i quali non erano disponibili precedenti e che richiedevano l’integrazione di diverse componenti meccaniche e strumentali controllate da competenze multidisciplinari.
Questo approccio non regola quindi la progettazione di oggetti le cui caratteristiche derivano dalle esperienze pregresse ma definisce gli obiettivi di comportamento in esercizio da raggiungere.
In sintesi questo approccio si apre all’innovazione delle soluzioni progettuali nel duplice aspetto di orientare alla scelta tra soluzioni costruttive alternative e di aprirsi a concezioni progettuali non più congelate nei “tipi”.
Adattività - Flessibilità. Fonte Tropicalia on line
Formazione - informazione. Fonte Tokyo Work life
Volendo ridurre il confronto ai suoi aspetti essenziali possiamo individuare
Possiamo considerare il progetto esecutivo come il processo decisionale ultimo che definisce la soluzione costruttiva come risposta (offerta) alla domanda del committente.
Nell’approccio oggettuale o morfologico-descrittivo l’offerta è determinata dalla regola dell’arte: ad ogni problema progettuale corrisponde una determinata soluzione.
Diversamente secondo l’approccio esigenziale-prestazionale il progettista opera una scelta tra diverse opzioni costruttive.
Il progettista opera una scelta tra diverse opzioni costruttive, ma come confrontare oggetti diversi?
Materiali, dimensioni, ogni caratteristica fisica di un oggetto non è commensurabile se ci troviamo ad esaminare alternative tecnologiche.
Diversamente è possibile confrontare soluzioni costruttive secondo il criterio della risposta prestazionale, che risulta quindi come “effetto” risultante di una specifica combinazione di determinazioni oggettuali in un definito contesto di esercizio.
L’esempio della trasmittanza ci rende evidente un criterio per la selezione di infissi esterni a parità di superficie vetrata.
Se tuttavia introduciamo ulteriori variabili come il comportamento delle vetrature alle radiazioni visibili che incidono sulla percezione di trasparenza, colore, … allora il confronto si applica ad ulteriori aspetti prestazionali.
Come individuare e selezionare le prestazioni?
Come individuare e selezionare le prestazioni essenziali (normate)?
Secondo l’approccio esigenziale-prestazionale il progetto è il risultato di un processo di definizione di un sistema fisico (meteria-energia) da realizzare allo scopo di “produrre” determinati comportamenti (prestazioni) in risposta alle richieste del committente e alle esigenze degli utilizzatori finali.
Secondo questo approccio che riguarda il processo progettuale in generale bisogna meglio “inquadrare” la progettazione esecutiva all’interno di tre aspetti distinti che si riferiscono a
2. Architettura: una nuova triade
3. Progetto e normativa tecnica
4. Regolamento UE prodotti da costruzione
6. Villa Savoye Le Corbusier struttura
7. Villa savoye Le Corbusier ciclo di vita
8. "The Brain" – Biblioteca di filologia Foster - involucro
9. "The Brain" – Biblioteca di filologia Foster - il cantiere
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