Il linguaggio delle immagini è strettamente correlato alle tecniche di composizione dell’inquadratura. Nella ripresa fotografica o videografica effettuata sul campo è determinante la scelta che facciamo nel riprendere il soggetto o la scena. Lo storyboard in tal senso ci aiuta molto a fare la scelta giusta.
In fase di montaggio saranno poi i cambi di inquadratura a determinare l’efficacia comunicativa della sequenza. Immaginiamo, per esempio, di effettuare una zoomata che, partendo da una inquadratura molto lontana, si avvicina man mano al soggetto principale fino a renderne visibili i dettagli del volto.
Conoscere i campi e i piani di inquadratura si rivela utile nella fase di acquisizione dei dati ma anche nella fase di montaggio. Una immagine realizzata con fotocamera digitale o scaricata da altre fonti iconografiche può essere trattata e ottimizzata per rendere efficace la comunicazione visiva. Possiamo, con semplici strumenti di fotoritocco, re-inquadrare l’immagine tagliando fuori elementi che non apportano significativi risultati ai contenuti che vogliamo veicolare.
Campo lunghissimo (CLL)
Questa inquadratura è caratterizzata dall’ambiente esterno che risulta preponderante rispetto alle figure umane che, se presenti, risultano molto piccole e quindi poco definite.
Campo lungo (CL)
Anche in questo caso l’ambiente risulta sempre predominante rispetto alla figura umana, che inizia però ad essere riconoscibile.
Campo medio (CM)
Le figure umane sono distinguibili e l’ ambiente ripreso lascia un contenuto margine di spazio sopra e sotto la figura umana.
Campo totale (CT)
Le figure umane sono pienamente visibili e fanno parte di una scena circoscritta in termini spaziali sia in esterno che in un interno.
Figura intera (FI)
La figura umana viene ripresa dalla testa ai piedi senza lasciare molto margine di spazio alla scena circostante.
Piano americano (PA)
Il soggetto è ripreso dall’ altezza delle ginocchia o delle cosce in su, rappresentando tre quarti circa della figura intera.
Mezzo primo piano (~P)
La figura è inquadrata dalla vita in su, il famoso “mezzo busto” dei telegiornali.
Primo piano (PP)
In questa inquadratura il soggetto è ripreso dalle spalle in su, incorniciando il volto in una piccola porzione di spazio.
Primissimo piano (PPP)
Inquadratura particolare dove il soggetto è ripreso dalla fronte al mento, dando incisività e suggestione ai tratti del volto ed alla sua espressione.
Dettaglio (D)
Avvicinandoci ancora di più al soggetto evidenziamo un particolare del volto o di un oggetto. È un tipo di inquadratura molto usato per dare una carica emotiva ad un racconto.
In questa lezione abbiamo visto: