La problematica Architettura e Luogo in genere è ignorata, nella teoria e spesso nella pratica, dal Movimento Moderno. Sono piuttosto i maestri della ‘modernità temperata’ del secolo scorso, cha da Asplund a Plečnick ed a Lewerentz, da Barragan a Hassan Fathy, e oggi da Alvaro Siza e Luigi Snozzi, fino a Rafael Moneo consentono di individuare gli esempi e le riflessioni teoriche capaci di indirizzarci verso un atteggiamento progettuale di ascolto, di amorosa adesione ai luoghi, per ritrovare quella necessaria continuità che permette di superare forme uniche, legate alla contingenza effimera e ritrovare un rapporto dialettico con i luoghi.
La riflessione sugli archetipi culturali e sul genius loci guidano le sistemazioni urbane di Plečnick a Lubjana, muovendosi tra le istanze del ‘classicismo mediterraneo’ e la ricerca di un nuovo ’stile slavo’ nell’architettura.
Questa strada lastricata e sinuosa, che attraversa un terreno cosparso di rocce, costituisce in sostanza un arazzo pietrificato, dal momento che è connessa al terreno da lastre di pietra disposte in modo irregolare, nonché è punteggiata a tratti da panchine ed è decorata qua e là da segni iconici. Risultato più di un collage che di un progetto, essa reinterpreta il genius loci come una narrazione mitica, in parte bizantina, in parte pre-socratica, una passeggiata che deve essere recepita tanto dal corpo quanto dagli occhi.
La casa Kaufmann di Frank Lloyd Wright a Bear Run è un esempio di spettacolarizzazione di un luogo.
L’amore per il luogo e il piacere di vivere e sentire la cascata fanno sì che l’architettura, nel ricercare un senso di unità col luogo e di diventare parte di esso, pieghi questo ed i suoi caratteri alle esigenze ed alle ragioni del progetto.
La maestria di Wright radica l’architettura nel luogo, ma allo stesso tempo soggioga il luogo all’invenzione architettonica.
L’architettura di Louis Kahn fornisce un interessante esempio di costruzione di un dialogo con il luogo attraverso la scomposizione del complesso architettonico nelle sue parti costitutive, cercando di mettere in risalto la forma di ciascuna di esse in relazione a condizioni e caratteri specifici del sito, facendo sì che si manifestino ciascuna in modo indipendente.
I progetti per grandi centri di ricerca ed amministrativi quali la Sede del Parlamento del Bangladesh o il più piccolo Istituto Salk a La Jolla manifestano la stessa volontà di disgregazione e di individuazione delle diverse componenti del luogo e dell’architettura.
Due case che con modi e linguaggi diversi si radicano fortemente nel luogo e danno l’impressione di essere a tal punto parte essenziale del loro contesto che risultano naturalmente strutturate come parte della sua forma e della sua storia.
Due architetture che ricercano il rapporto con il luogo più attraverso il linguaggio architettonico che attraverso la dialettica tra idea tipologica e luogo, tra principio insediativo, modalità di fissarsi dell’architettura nel luogo e identità di modi di vita di questo.
I colori, le atmosfere e le abitudini di vita della cultura sudamericana danno vita e significato alle architetture domestiche di Luis Barragan, interpretando allo stesso tempo la contemporaneità.
Utzon sulla scogliera di Porto Petro realizza per sé una casa che, interpretando il luogo e la casa mediterranea, offre uno degli esempi più significativi di integrazione tra luogo e costruzione.
Con la costruzione del Teatro del Mondo per la Biennale di Venezia Rossi realizza un manufatto che, nella sua navigazione su barconi dal luogo di costruzione fino al suo collocamento effimero vicino alla Dogana suscita evocazione ed echi dei luoghi che, durante il viaggio, entrano nel suo campo d’azione.
Il Centro Galego de Arte contemporanea sorge in una delle zone più suggestive e delicate della città di Santiago de Compostela al margine del centro storico. Si attesta lungo una strada di recente formazione, entrando in rapporto diretto con il preesistente convento di Santo Domingo de Bonovel, strutturandosi come estensione e completamento dello stesso.
Mentre il nuovo riecheggia il costruito della città vecchia, tuttavia non lo imita: è inequivocabilmente un edificio moderno in quanto a forma, spazialità e struttura ed allo stesso tempo fornisce la città di un sistema di spazi pubblici esterni organizzati secondo una sequenza che mette in opera tutto il contesto permettendo una nuova lettura del luogo.
Questo edificio a grande dimensione interpreta e riqualifica una parte significativa della grande arteria stradale della Diagonale e costituisce un caso esemplare di rapporto tra architettura e città.
Un caso di reinterpretazione della città attraverso l’architettura, capace di trasformare le più nascoste potenzialità ed occasioni del luogo in una grande ricchezza per la città.
1. Conoscenza e consapevolezza nel percorso didattico
2. Elementi e principi della composizione architettonica
3. La modellistica nel processo progettuale
4. Il processo progettuale: un esempio da Alvar Aalto
5. Tradizione e Innovazione: Brunelleschi e la cupola di Santa Maria del Fiore
6. Tradizione e Innovazione parte 2. Le Corbusier e l'Ospedale di Venezia
7. Tradizione e Innovazione parte 3. Sant'Agnese in Agone
8. Tradizione e Innovazione parte 4. Alvar Aalto e la sede della Enso-Gutzeit