Sommario:
I segnali ortogonali sono affidabili ma non efficienti cioè PM tende a zero, ma W tende ad infinito.
E’ possibile trasmettere con PM tendente a 0 ma con banda W finita? SI, utilizzando ad esempio la codifica di canale
Esempio
In un sistema digitale si utilizza una potenza P per trasmettere informazione con un tasso R (bit-rate). Il sistema impiega una segnalazione PPM.
Con ai1 e ai2 (±1) il primo e secondo simbolo binario del blocco (k = 2) di simboli all’ingresso del modulatore.
Le parole codici più “vicine” differiscono in una sola componente.
Invece di usare un PPM di dimensionalità due utilizziamo tre segnali ortogonali per trasmettere la coppia (k=2) di simboli di informazione.
Ogni parola codice differisce da ogni altra di due componenti.
Quale vantaggio abbiamo essendo aumentata la banda impegnata?
Il confronto tra le due soluzioni è a parità di energia spesa per la trasmissione dei due bit di informazione.
La riduzione della probabilità di errore è pagata dall’incremento della banda impegnata e dall’aumento in complessità (presenza del codificatore e del decodificatore).
L’incremento di banda non è esponenziale!!!
Più in generale: ad ogni blocco di k bit di informazione si associa una parola codice di lunghezza n.
Le parole codice sono sui vertici di un ipercubo di dimensionalità n con spigoli di lunghezza 2√E.
Ricordiamo che le prestazioni di un ricevitore ottimo in AWGN possono essere valutate in maniera approssimativa utilizzando la distanza minima euclidea tra i segnali.
Applicando il bound dell’unione si ottiene la relazione in figura.
Se non si effettua codifica tutti i vertici dell’ipercubo di dimensionalità k sono utilizzati.
Poiché Rc<1 (k<n) per un fissato k e n il miglior codice sarà quello che massimizza la distanza minima di Hamming.
Requisiti di banda
Si può dimostrare che in AWGN esiste una famiglia di codici a blocco (ni, ki) con RC = ki/ni tale che con ni che cresce RC resta fissato e quindi espansione di banda fissata.
La Pe può andare a zero senza una espansione di banda esponenziale come accade per i segnali ortogonali.
Come paghiamo questo vantaggio?
In complessità perché la lunghezza del blocco n e quindi k deve crescere.
All’aumentare di k il numero delle parole codice M=2k cresce esponenzialmente e quindi anche la complessità del codificatore e del decodificatore a meno di non imporre al codice ulteriori proprietà (linearità) al fine di ottenere una complessità accettabile.
Riassunto della lezione:
Codici a blocco lineari
1. Schema canonico di un sistema di trasmissione numerico punto-punto
4. Rappresentazione geometrica dei segnali
5. Trasmissione numerica su canale AWGN
6. Prestazioni del ricevitore ottimo su canale AWGN I
7. Prestazioni del ricevitore ottimo su canale AWGN II
8. Demodulazione MV non coerente di segnali FSK
9. Trasmissione su canale AWGN a banda limitata
10. Capacità di canale e codifica
11. Codifica di canale a blocchi
13. Codici ciclici
G.Proakis, M.Salehi, “Communication Systems Engineering”, p. 595-601.