Con il termine enterite si intende una flogosi dell’intestino senza specificazione del tratto colpito.
DUODENITE flogosi del duodeno
DIGIUNITE flogosi del digiuno
ILEITE flogosi dell’ileo
COLITE flogosi del colon
TIFLITE flogosi del cieco
PROCTITE flogosi del retto
Le enteriti possono essere primarie cioè provocate da cause primitivamente e prevalentemente intestinali e secondarie in cui il coinvolgimento intestinale è solo una espressione di un processo più generalizzato.
ENTERITI ACUTE
ENTERITI CRONICHE
Le anse intestinali si presentano aumentate di volume e arrossate e al taglio fuoriesce essudato giallastro denso e filante al di sotto del quale la mucosa si presenta iperemica e nei casi più gravi si riscontrano piccole emorragie e ulcerazione delle placche del Peyer.
Le enteriti catarrali acute rappresentano le forme più frequenti di flogosi intestinali. Sono sostenute da agenti virali (rota e coronavirus), batterici e da fattori fisici e chimici.
Si possono avere due forme di enterite emorragica:
Le lesioni sono concentrate soprattutto nel digiuno e ileo e sono caratterizzate da un essudato catarrale emorragico e da una mucosa fortemente iperemica e lucente con membrane di fibrina.
Linfonodi meseraici: linfoadenite emorragica.
Edema polmonare nei soggetti con lesioni cardiache.
Enterite crupale
L’essudato fibrinoso biancastro o giallastro copre la mucosa sotto forma di lunghe pellicole non tenacemente adese ad essa, per cui vengono facilmente staccate ache con i soli movimenti peristaltici. Al di sotto delle membrane la mucosa è arrossata ma non presenta lesioni di tipo necrotico-ulcerativo.
Enterite fibrinosa difteroide
In tale forma enterica, legata sempre a gravi infezioni batteriche e virali, si associano fenomeni essudativi a carattere fibrinoso che si estendono oltre la membrana basale sconfinando fin nella sottomucosa e fenomeni necrotici della mucosa.
L’insieme dei tessuti in necrosi e dell’essudato fibrinoso forma delle membrane che possono assumere forma rotondeggiante (bottoni) o forme più estese (a carta geografica) che interessano anche ampi tratti di parete intestinale.
È una forma di enterite caratterizzata dalla predominanza della necrosi, per cui il quadro anatomo patologico è caratterizzato da scarsezza di essudazione e da ispessimento della parete, con mucosa intestinale di colorito rosso grigiastro e di aspetto rugoso (enterite necrotica semplice)..
Esempi di enterite necrotica:
Brachyspira hyodysenteriae è una spirocheta anaerobia ossigeno-tollerante Gram-negativa. Il microorganismo colonizza selettivamente il colon, attratto dal muco intestinale, penetra nelle cripte e qui si moltiplica, invadendo successivamente le cellule caliciformi. Il treponema altera inoltre l’epitelio, grazie all’elaborazione di una tossina, e ne provoca necrosi e desquamazione, predisponendolo all’azione di altri batteri.
Le lesioni consistono in una colitiflite difteroide ed emorragica, sono diffuse, poco profonde e limitate al grosso intestino. I linfonodi mesenterici sono costantemente ingrossati.
Fonte dell’immagine “Suino. Microscopia elettronica a scansione della mucosa del colon che evidenzia un gruppo di batteri filamentosi”: Mouwen, Van Der Gaag, Pospischil, Pohelnz, Atlante a colori della Patologia Veterinaria dell’Apparato digerente. Giraldi, 2002.
Le enteriti croniche comprendono una forma catarrale aspecifica e una serie di patologie enteriche a decorso lento e poco sintomatiche, tipiche degli animali da affezione e in particolare del cane, genericamente nominate con il termine di Intestinal bowel disease (IBD).
Enterite atrofica: caratterizzata da un assottigliamento della parete dovuto alla proliferazione e successiva retrazione del connettivo. La mucosa sarà biancastra e rugosa e a volte possono essere presenti piccole lesioni cistiche dovute allo strozzamento dei tubuli escretori delle ghiandole con conseguente ristagno di secreto (enterite cronica cistica).
Enterite proliferativa/ipertrofica: caratterizzata da fenomeni iperplastici degli epiteli dei villi e delle ghiandole che determinano un ispessimento e un sollevamento in grosse pieghe della mucosa, talvolta con formazione di poliposità.
Enterite linfoplasmocitaria (LPE): Descritta soprattutto nel cane, pare sia dovuta ad una reazione immunitaria cronica cellulare verso antigeni non determinati presenti negli alimenti. Ciò potrebbe essere dovuto a difetti della barriera mucosa o ad una perdita di tolleranza immunologica verso antigeni self.
Le lesioni sono apprezzabili soprattutto istologicamente e sono date da infiltrazione più o meno diffusa e profonda di linfociti e plasmacellule.
Altre lesioni che sono in genere presenti e complicano il quadro sono appiattimento e fusione dei villi intestinali e dilatazione dei linfatici nell’asse del villo (linfangectasia).
La LPE ha prognosi favorevole ma può rappresentare una forma precancerosa (linfoma intestinale).
Si manifesta con ispessimento dell’intestino tenue spesso accompagnato da ulcerazioni.
Istologicamente si ha un’infiltrazione di eosinofili che si estendono fin nella sottomucosa e nella muscolare e possono essere riscontabili anche nella mucosa gastrica e nel colon.
Nel gatto, la presenza di infiltrazioni eosinofiliche multiorganiche definiscono il quadro della sindrome ipereosinofila felina accompagnata anche da eosinofilia ematica.
La tubercolosi intestinale, rara nel bovino, insorge per infezione alimentare per lo più in seguito a ingestione di espettorato infetto proveniente da TBC polmonare. Poco frequente anche il coinvolgimento enterico nelle forme di generalizzazione.
Il complesso primario intestinale è spesso incompleto con lesione evidente al linfonodo meseraico.
Nei vari momenti patogenetici, la lesione tubercolare più tipica è l’ulcera, di forma ovalare allungata, con bordi rilevati e il fondo ricoperto di sostanza caseosa, corrispondente in genere ad una struttura linfatica della parete.
La paratubercolosi, causata da Mycobacterium avium subs.paratubercolosis, colpisce i ruminanti domestici e selvatici, intorno ai 2 anni di età, che manifestano diarrea cronica, dimagramento progressivo fino alla cachessia.
Le lesioni sono confinate inizialmente alle placche del Peyer della parte distale dell’ileo, e si estendono successivamente al cieco e al colon prossimale. Sono caratterizzate da un ispessimento diffuso della mucosa che si presenta sollevata in pliche, con aspetto corrugato, simili alle circonvoluzioni cerebrali.
Istologicamente la lamina propria appare diffusamente infiltrata da macrofagi e cellule epitelioidi.
Fonte dell’immagine “Bovino. Intestino. Diffusa infiltrazione dicellule epitelioidi nella lamina propria e nella sottomucosa”: Marcato P. S., Patologia Sistematica Veterinaria. Il Sole 24 Ore-Edagricole, 2002.
È una patologia infiammatoria granulomatosa tipica dei boxer e dei bulldog francesi, caratterizzata clinicamente da dissenteria e dimagramento progressivo fino alla cachessia.
Le lesioni macroscopiche sono date da ispessimento delle pliche e dalla presenza di ulcere che confluiscono formando zone ampie di necrosi,con conseguenti emorragie.
Istologicamente il quadro è caratterizzato da proliferazione nella lamina propria di istiociti con citoplasma ricco di vacuoli otticamente vuoti. Tali cellule sono PAS positive.
La lesione caratteristica è l’atrofia dei villi intestinali associata a fenomeni di necrosi delle cellule epiteliali.
I tratti più colpiti risultano essere il tratto distale del tenue e il grosso intestino.
In fase acuta le lesioni anatomopatologiche sono rappresentate da enterite catarrale e, nei casi più gravi, da enterite emorragica (diarrea rossa dei vitelli). Le anse intestinali si presentano pertanto dilatate e ripiene di materiale essudativo rosso-brunastro, con brandelli di muco e fibrina, mentre la mucosa appare ispessita, congesta e ricoperta di pseudomebrane difteroidi.
Quando il decorso è cronico le lesioni sono caratterizzate per lo più da fenomeni iperplastici dell’epitelio intestinale, con fisionomie polipoidi o pseudoadenomatose.
In tutte le specie le patologie causate da trematodi e cestodi sono caratterizzate da enterite catarrale ad andamento per lo più cronico con abbondante presenza di essudato, e da enteriti emorragiche in casi di infestazioni gravi e massive. La presenza di agenti parassitari provvisti di uncini e ventose possono provocare lesioni ulcerative.
Teniasi dei carnivori
Taenia hydatigena → Cane
Taenia pisiformis → Cane
Taenia ovis → Cane
Multiceps multiceps → Cane
Multiceps serialis → Cane
Echonococcus granulosus granulosus → Cane
Dipylidium caninum → Cane
Diphyllobotrium latum → Cane Gatto
Hydatigera taeniaeformis → Gatto
Ascaridiosi
Parascaris equorum Equini
Ascaris suum Suini
Neoascaris vitulorum Bovini
Toxocara canis Cane
Toxocara cati Gatto
Toxoascaris leonina Gatto
Strongilosi
Strongilus equinus Equini
Delafondia vulgaris Equini
Alfortia edentata Equini
Strongyloides ransomi Suini
Strongyloides papillosus Bovini
Strongyloides stercoralis Cane Gatto
Tricostrongilosi
Trichostrongylus Piccoli ruminanti
Ostertagia ostertagi Piccoli ruminanti
Haemonchus contortus Piccoli ruminanti
Esofagostomiasi
Oesophagostomum columbianum Bovini
Oesophagostomum radiatum Bovini
Oesophagostomum velenosum Bovini
Oesophagostomum dentatum Suini
Anchilostomiasi
Ancylostoma caninum Cane
Uncinaria stenocephala Cane
Chabertiosi Chabertia ovina Piccoli ruminanti
Ossiuriasi Oxyuris equi Equini
Trichuriasi
Trichuris suis Suini
Trichuris vulpis Cane
Gli ascaridi sono responsabili di enteriti catarrali croniche nelle varie specie colpite. Infestazioni massive possono causare ostruzioni e talvolta perforazioni intestinali con conseguenti peritoniti.
Negli equini le larve di Strongilus edentatus possono indurre la formazione di lesioni nodulari biancastre, di circa 1 cm con ombelicatura centrale all’interno delle quali si osserva una cavità ripiena di materiale rossastro o di aspetto purulento–caseoso in mezzo al quale è visibile il parassita.
In caso di infestazioni massive, le stesse larve possono provocare lesioni traumatiche alla parete intestinale con emorragie pianeggianti bottoniformi disseminate (Hemomelasma ilei), causa frequente di colica.
Enterite granulomatosa equina: formazioni nodulari o a placca associate ad ispessimento diffuso della parete intestinale e ad ulcerazioni sulla mucosa.
Nelle specie colpite i Trichuris provocano colitifliti catarrali emorragiche in per lo più croniche. La parete intestinale appare congesta e ispessita. Al taglio la mucosa è lucente, ricoperta di muco e disseminata di piccole emorragie.
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