Nei progetti di Peter Zumthor l'approccio poetico all'ideazione e la sensibilità per i materiali si incontrano con la cultura storica e tipologica; la rappresentazione del nuovo, nel contesto, interagisce e dialoga con la morfologia e l'identità dei luoghi.
”Il corpus delle opere, costruite o solo progettate coincide con il corpus della disciplina” (C. Ajroldi).
“Si tratta di stabilire, istituendone le fondazioni, un tipo di analisi dei manufatti architettonici (a qualunque scala, progettati soltanto o costruiti o semplicemente documentati dal passato), che consenta di individuare le componenti del loro processo progettuale: per coglierne al loro interno le fasi salienti e isolare, per analizzarli, gli strumenti adoperati per l’espressione; per individuare, infine, l’ordine generale che ne caratterizza il risultato e lo offre come proposta d’uso a chi dovrà vivervi, accettandolo o trasformandolo…” (A. Samonà, 1974).
“Il linguaggio architettonico, insieme a quello che si suole chiamare contenuti, è in genere l’elemento privilegiato, sino al punto che gli si attribuisce la funzione di strumento della progettazione…
Il linguaggio altro non è che uno degli elementi che compongono il risultato, per esprimerlo occorre mettere insieme tutta una serie di strumentazioni specifiche…” (A. Samonà, 1974).
Architettura e scultura vivono in simbiosi nella Loggia dei Lanzi a Piazza della Signoria a Firenze (foto di Freepenguin da Wikimedia Commons).
Architettura e scultura si identificano nella stazione di Zaha Adid a Innsbruck (foto di Wolfgang Glock da Wikimedia Commons).
Il corpus delle opere di architettura costituisce un testo, in cui si concretizzano criteri generali di trasformazione dello spazio e soluzioni particolari, che si offre alla “lettura”.
Il contesto è lo spazio interessato dal progetto, che esprime modi di abitare, usi, valori, con le sua morfologia e iconografia, ma anche la realtà sociale, politica, culturale, l’insieme dei valori culturali e materiali di utenti e committenti.
Le relazioni tra testo, contesto e progetto sono mediate dal processo ideativo.
Si impara a progettare costruendo, a scuola, una base culturale, che comprende la conoscenza morfologica, tipologica e dei processi progettuali.
Alcuni ragionamenti sull'organizzazione degli spazi della Casa a tre corti di L. Mies van der Rohe, attraverso il ridisegno.
“La geometria è lo strumento con il quale noi delimitiamo, tagliamo precisiamo formiamo lo spazio che… è il materiale di base per l’architettura… La geometria interessa l’architetto come scienza base per lo studio e la costruzione delle strutture formali… è un mezzo disciplinare, uno strumento indispensabile nel trattamento delle forme che entrano nella composizione degli spazi” (L. Quaroni, 1977).
Video: A lezione con Le Corbusier da YouTube (min. 2:15)
Video: Channelbeta da YouTube (min. 0:37)
Spaccato assonometrico della chiesa-moschea di S. Sofia (da Wikimedia Commons).
G. e A. Samonà, Teatro popolare a Sciacca, pianta a livello delle due sale, 1973 (Università Iuav di Venezia - SBD, Archivio progetti).
L'immagine riproduce alcune pagine del catalogo Dieci progetti, più uno, curato da Alberto Samonà. Al disegno delle opere si accompagna il testo esplicativo delle principali scelte progettuali.
Prendere in considerazione la “domanda”, ciò che sta a monte del progetto, fa comprendere quali siano stati i vincoli e, al contempo, i margini di libertà dell’architetto nel mettere a punto la “risposta” progettuale.
Nel passaggio dall'idea alla definizione dell'opera, l'architetto mette in campo gli strumenti, attraverso i quali conforma volumi e spazi, la risposta "progettuale" alla domanda.
“Il sistema di analisi… si basa sulla assunzione di alcuni elementi riconosciuti tipici del processo di formazione di un manufatto architettonico, attraverso l’esame dei quali lo svolgersi del processo stesso possa essere scomposto rispetto alla sua effettiva unità, allo scopo di coglierne gli aspetti salienti e le relazioni tra le parti nelle loro mutue articolazioni” (A. Samonà, 1974). Organizzazione, rappresentazione, uso vengono osservati separatamente, con un artificio, espressione del metodo analitico.
“La forma tridimensionale dell’architettura non è l’esterno di un solido, ma l’inviluppo concavo o convesso di uno spazio; e, a sua volta, lo spazio non è il vuoto, ma il luogo volumetrico nel quale si svolge tutta una serie di attività possibili e variate. Di conseguenza, nel caso dell’architettura, la ‘invenzione’ si riferisce a un ’sistema spaziale organizzato’, che sperimentiamo attraverso la sua utilizzazione e percepiamo attraverso la sua forma” (G. De Carlo, 1975).
Video: Ayasofya- Hagia Sophia- Saint Sophie da YouTube (min. 1:25)
Interno di Santa Sofia, VI sec. d. C., Istanbul (foto di Georges Jansoone da Wikimedia Commons).
La forma "esterna"(foto di Cpodwrites da Wikimedia Commons).
Il terzo punto dell’analisi riguarda il modo in cui l’edificio realizzato si “relaziona al contesto” e prende in esame:
a. la trasformazione del luogo, in cui si colloca;
b. il tipo di uso, che ne fa la gente, e il significato che assume nello spazio;
c. la modificazione del livello culturale della “richiesta”.
Video: Santa Sofia a Istanbul da YouTube (min. 0:51)
Video: Teatro Samonà di Sciacca a Sabato e Domenica su RaiUno da YouTube (min. 9:11)
Il Palazzo del Topkapi, Hagia Sophia e la Moschea Blu dal mare (foto di Salih K. da Wikimedia Commons).
1. Architetture e luoghi: continuità dei processi morfologici - prima parte
2. Architetture e luoghi: continuità dei processi morfologici - seconda parte
3. Introduzione alla lettura morfologica
4. Note sul processo di costruzione morfologica di alcuni luoghi centrali della città del passato
6. Indicazioni per la lettura morfologica dell'area di progetto
8. Indicazioni per lo studio delle opere di architettura
9. Il tema della costruzione dei fronti. Esempi di palazzi e case di città in contesti storici
L.Quaroni, Progettare un edificio. Otto lezioni di Architettura, Mazzotta, Milano 1977, Lezione sesta – La geometria dell'architettura, pp. 146-194
L. Gazzola, Architettura e tipologia, Officina, Roma 1987
C. Martí Arís, voce «Tipo» , Dizionario critico illustrato delle voci più utili all'architetto moderno, diretto da L. Semerani, Fondazione Angelo Masieri, CELI, Venezia 1993
Diagrams, «Lotus» 127, 2006
G. Priori, Architetture frattali, Kappa, Roma 2008
F. Purini, necessità, molteplicità e contraddittorietà della teoria, «Parametro» 267, 2007, pp. 34-37
C. Ajroldi, M. Aprile, A. Sciascia (a cura di), Note sulla didattica del progetto, Caracol, Palermo 2008
1. Architetture e luoghi: continuità dei processi morfologici - prima parte
2. Architetture e luoghi: continuità dei processi morfologici - seconda parte
3. Introduzione alla lettura morfologica
4. Note sul processo di costruzione morfologica di alcuni luoghi centrali della città del passato
6. Indicazioni per la lettura morfologica dell'area di progetto
8. Indicazioni per lo studio delle opere di architettura
9. Il tema della costruzione dei fronti. Esempi di palazzi e case di città in contesti storici
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