Tipologie di fermentatori
Si definisce Bioreattore un reattore in cui è possibile realizzare un processo chimico utilizzando organismi viventi o sostanze biochimicamente attive da essi derivate.
Un Bioreattore utilizzato per la coltura di microorganismi si dice Fermentatore.
Le principali modalità di impiego dei fermentatori sono elencate di seguito.
Fermentatori discontinui (Batch Fermenters)
Fermentatori continui (Continuous Fermenters)
Fermentatori semicontinui (Fed-batch Fermenters)
Il modello di Monod è il modello cinetico più frequentemente utilizzato per descrivere la crescita microbica.
Se la velocità di crescita dei microorganismi è influenzata dalle concentrazioni di più nutrienti (S1,S2,…Sn), è necessario utilizzare la sua formulazione più generale:
[h-1] velocità di crescita specifica della biomassa
Si [g lt-1] concentrazione del nutriente i-esimo
μmax [h-1] valore massimo della velocità di crescita specifica
KM [g lt-1]costante di Monod per il nutriente i-esimo
Il modello [1] si riduce alla forma [2] se tutti i nutrienti tranne uno sono in concentrazione saturante (Si >> KMi), rendendo così meno complessi i calcoli per la progettazione ed il controllo dell’impianto.
I parametri μmax e KM dipendono dalle condizioni operative.
Valori elevati di μmax corrispondono ad una cinetica di crescita più rapida dei microorganismi.
Valori elevati di KM corrispondono ad un aumento più contenuto di μ al crescere di S.
Vantaggi dei fermentatori discontinui:
Svantaggi dei fermentatori discontinui
Bilancio sulla biomassa
V [lt] volume del reattore
X [g lt-1] concentrazione della biomassa
μ [h-1] velocità di crescita specifica
eliminando V, ed esprimendo μ attraverso il modello di Monod [2], si ottiene:
S [g lt-1] concentrazione del nutriente cineticamente limitante
Il processo di crescita dei microorganismi è autocatalitico. Infatti, il bilancio sulla biomassa [4] dimostra che la velocità di crescita dei microorganismi è funzione non solo della concentrazione del nutriente (S), ma anche della concentrazione della biomassa stessa (X).
Bilancio sul nutriente
Noti i parametri cinetici μmax e KM, il bilancio sulla biomassa [4] fornisce un’equazione differenziale nelle incognite X(t) e S(t).
La determinazione dei profili X(t) e S(t) richiede una seconda equazione differenziale, che si può ottenere scrivendo il bilancio sul nutriente:
Il fattore di resa Yxs [adimensionale] rappresenta i grammi di nutriente (S) consumati per produrre un grammo di biomassa (X).
Eliminando V, ed esprimendo μ attraverso il modello di Monod [1], si ottiene:
I bilanci [4] e [6] costituiscono un sistema di due equazioni differenziali nelle incognite X(t) e S(t), che può essere risolto conoscendo i parametri cinetici μmax e KM ed i valori di X ed S all’istante iniziale.
L’integrazione del sistema consente di conoscere i profili X(t) ed S(t) (vedi animazione).
I profili di X(t) ed S(t) ottenuti (figura 3) consentono di individuare 3 fasi del processo di crescita:
Il valore massimo della concentrazione di biomassa, raggiungibile in caso di conversione completa del nutriente, è:
Dalle relazioni [4] e [6], dividendo membro a membro, si ricava:
da cui, integrando:
Dunque, se il fattore di resa Yxs è costante, la relazione tra X(t) e S(t) è lineare.
La retta di lavoro nel diagramma X-S (a destra) mostra tutti gli stati che il sistema può assumere partendo dalle condizioni iniziali (S0 , X0) fino alle condizioni finali (0 , Xmax).
Bilancio sul prodotto metabolico P
Il fattore di resa Yxp [adimensionale] rappresenta i grammi del prodotto metabolico P generati insieme ad un grammo di biomassa.
Eliminando V, ed esprimendo μ attraverso il modello di Monod [1], si ottiene:
Dalle relazioni [4] e [11] dividendo membro a membro, si ricava:
da cui, integrando:
Nei fermentatori discontinui industriali, ad ogni ciclo produttivo di durata tp segue un tempo morto tm, dovuto alle operazioni di svuotamento, pulizia, riempimento e sterilizzazione del reattore (figura 4).
Noto il profilo X(t), la concentrazione della biomassa al termine del ciclo produttivo sarà:
Se V è il volume del reattore, la quantità di biomassa ottenuta nel corso di un ciclo produttivo sarà:
Nell’ipotesi che il fermentatore venga utilizzato a ciclo continuo, il numero di cicli produttivi svolti in un anno sarà:
La quantità di biomassa prodotta in un anno sarà:
In un fermentatore impiegato per la produzione di biomassa, la durata ottimale del ciclo produttivo è ovviamente quella corrispondente all’ottenimento della massima quantità di biomassa.
Diagrammando la quantità di biomassa prodotta in un anno (Wx_anno) in funzione della durata del ciclo produttivo (tp), si ottiene una curva con un punto di massimo, che corrisponde alla durata ottimale del ciclo produttivo (Figura 5).
L’esistenza di una durata ottimale del ciclo produttivo indica che bisogna evitare cicli produttivi troppo brevi (figura 6), che non consentirebbero il completamento della fase esponenziale, cioè della fase in cui si registra la velocità di crescita più elevata.
D’altronde, ciclo produttivi troppo lunghi finirebbero per includere la fase stazionaria, nel corso della quale la velocità di crescita è nulla (figura 7).
1. Bioreattori discontinui - Parte prima
2. Bioreattori discontinui - Parte seconda
3. Bioreattori continui miscelati
4. Bioreattori continui miscelati - Parte seconda
1. Bioreattori discontinui - Parte prima
2. Bioreattori discontinui - Parte seconda
3. Bioreattori continui miscelati
4. Bioreattori continui miscelati - Parte seconda
10. Biocombustibili di II generazione
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