Nel saggio del 1971 Explanation and Understanding il filosofo finlandese G.H. Von Wright metteva a confronto due prospettive connotanti la ricerca scientifica nel mondo occidentale.
Prospettiva galileiana
Prospettiva aristotelica
Con il termine ricerca empirica (dal termine greco εμπειρια – esperienza) si intende una forma di indagine indirizzata essenzialmente all’esplorazione dei fenomeni che possono essere colti su un piano di esperienza primario attraverso l’osservazione (diretta o indiretta), la raccolta di dati (cui seguono una analisi ed una comparazione degli stessi), la messa a fuoco di ipotesi descrittive, interpretative ed esplicative dei fenomeni in oggetto, la verifica delle suddette ipotesi che vengono indagate e vagliate alla luce dei dati di esperienza che ne confermano o disconfermano la validità.
Per questo motivo le conclusioni ultime della ricerca empirica si ricavano dall’osservazione diretta o indiretta dei fatti, che viene considerata come il banco di prova della realtà di qualsiasi ipotesi e di qualsiasi teoria.
La ricerca di spiegazioni (intesa essenzialmente come individuazione delle cause generative degli eventi osservati) implica una posizione epistemica che si focalizza sugli eventi intendendoli come fatti oggettivamente osservabili, misurabili, registrabili allo scopo di ricavarne indicazioni esplicative.
Le domande che si pone chi cerca spiegazioni possono essere: perché si verifica un evento? Che cosa lo ha determinato? Esistono delle con-cause interagenti? In che modo si possono individuare e distinguere?
La ricerca di comprensioni (intesa essenzialmente come attribuzione di significati agli eventi in rapporto ad un contesto) implica una posizione epistemica che si focalizza sugli eventi intendendoli come fenomeni in cui giocano un ruolo essenziale l’intenzionalità dei soggetti che ne sono parte ed i contesti che ne sono costitutivi.
Le domande che si pone chi cerca comprensioni possono essere: che significato ha questo evento? In quanti modi e secondo quante prospettive può essere interpretato? Quali sono gli elementi di intenzionalità in esso implicati?
La ricerca empirica può procedere per induzione o per deduzione. L’induzione (dal latino inductio, dal verbo induco, presente di inducere) si riferisce ad una procedura euristica che partendo da singoli casi particolari cerca di stabilire un principio universale che si configura come legge verificabile. Nella epistemologia contemporanea, sulla scorta del principio di falsificazione introdotto da Popper (Popper, 1969) non vi è nessuna certezza che l’ipotesi predittiva derivante dall’esperienza sarà confermata e verificata. Per questo motivo, l’induzione si configura come una procedura congetturale di inferenza ampliativa ma solo probabile. Nella misura in cui l’induzione è una procedura ex post essa non può configurarsi come una procedura di predizione o di verifica ma solo come una procedura che costruisce congetture che possono essere falsificate. In tal senso la posizione popperiana supera l’epistemologia induttivista. La deduzione (dal latino “de” e “ducere“) si riferisce ad una procedura euristica che consente di derivare una certa conclusione da premesse più generiche, dentro cui quella conclusione è implicita. Questo metodo parte dall’individuazione di postulati e princìpi primi e procede attraverso una serie di rigorose concatenazioni logiche verso determinazioni più particolari attinenti alla realtà empirica che rapppresenta il banco di prova delle teorie derivanti da tali postulati e principi. La ricerca empirica contemporanea fa essenzialmente riferimento ad un modello ipotetico-deduttivo che integra entrambe le procedure (Fisher, 1990).
Messa in discussione della necessità scientifica di focalizzarsi soltanto su eventi decontestualizzati potenzialmente controllabili, reversibili, riproducibili “mettendo tra parentesi”:
Collocazione su un piano di esperienza secondario.
Uso di una procedura di indagine che:
Impossibilità di:
1. La pedagogia nel quadro delle scienze della formazione
2. La pedagogia come ambito di ricerca empirica e critico/teoretica
3. La ricerca empirica in pedagogia
4. La ricerca critico/teoretica in educazione
5. Gli oggetti della ricerca in educazione
6. La formazione come oggetto di ricerca pedagogica: ambiti, livelli e dimensioni
7. La nozione di esperienza come categoria formativa
8. L'agire educativo: contesti, intenzioni, ragioni
9. Le pratiche dell'educazione. Situatività, legittimazione, controllo, riflessività
10. Epistemologia della ricerca empirica in pedagogia
11. I Metodi della ricerca pedagogica: i metodi della ricerca empirica e qualitativa
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1. La pedagogia nel quadro delle scienze della formazione
2. La pedagogia come ambito di ricerca empirica e critico/teoretica
3. La ricerca empirica in pedagogia
4. La ricerca critico/teoretica in educazione
5. Gli oggetti della ricerca in educazione
6. La formazione come oggetto di ricerca pedagogica: ambiti, livelli e dimensioni
7. La nozione di esperienza come categoria formativa
8. L'agire educativo: contesti, intenzioni, ragioni
9. Le pratiche dell'educazione. Situatività, legittimazione, controllo, riflessività
10. Epistemologia della ricerca empirica in pedagogia
11. I Metodi della ricerca pedagogica: i metodi della ricerca empirica e qualitativa
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