Il colesterolo è il principale sterolo dei tessuti animali.
È un composto a 27 atomi di C.
Come tutti gli steroli presenta il nucleo steroideo costituito da quattro anelli fusi, tre a sei atomi di C e uno a cinque atomi di C.
Il nucleo steroideo è quasi sempre planare e relativamente rigido; gli anelli fusi non consentono nessuna rotazione intorno ai legami C-C.
È anfipatico, con una testa polare (il gruppo ossidrilico sull’atomo C-3) e un corpo idrocarburico non polare (il nucleo steroideo e la catena idrocarburica sull’atomo C-17).
Il colesterolo è sintetizzato dall’acetil-CoA.
Nei vertebrati la maggiore quantità di colesterolo viene prodotta nel fegato.
La sintesi avviene nel Reticolo Endoplasmatico Liscio.
Il processo avviene in quattro tappe:
Tappa 1: Sintesi del mevalonato dall’acetil-CoA
2 unità acetiliche condensano formando aceto-acetil-CoA. Questa reazione, catalizzata dalla tiolasi, è reversibile.
L’aceto-acetil-CoA reagisce con una terza molecola di acetil-CoA per generare un composto a 6 atomi di C, il β-idrossi-β-metilglutaril-CoA (HMG-CoA). Questa reazione, catalizzata dalla HMG-CoA, è REVERSIBILE.
L’HMG-CoA viene ridotto a mevalonato dall’enzima HMG-CoA reduttasi.
In questa reazione due molecole di NADPH donano ciascuna due elettroni.
Questa reazione è irreversibile.
HMG-reduttasi: proteina integrale della membrana del reticolo endoplasmatico liscio e rappresenta il punto principale di regolazione della biosintesi del colesterolo.
Tappa 2: Condensazione del mevalonato in due unità isopreniche attivate
Tre gruppi fosforici vengono trasferiti da tre molecole di ATP al mevalonato generando due unità isopreniche attivate.
Le unità isopreniche sono gli intermedi fondamentali nella via metabolica da acetato a colesterolo.
Tappa 3: Condensazione di sei unità isopreniche attivate per formare lo squalene
Lo squalene si forma per condensazioni successive di unità isopreniche attivate.
Lo squalene ha 30 atomi di carbonio, 24 nella catena principale e 6 sotto forma di ramificazioni con gruppi metilici.
La sintesi dello squalene richiede NADPH.
Tappa 4: Conversione dello squalene nel nucleo steroideo a quattro anelli
La squalene monoossigenasi aggiunge un atomo di ossigeno prelevandolo dall’O2 all’estremità della molecola dello squalene, formando un epossido.
Questo enzima è un’ossidasi a funzione mista; l’altro atomo della molecola dell’ossigeno viene ridotto ad acqua dal NADPH.
La chiusura degli anelli converte lo squalene lineare nel nucleo steroideo a 4 anelli, formando il lanosterolo che infine viene convertito in colesterolo.
Dopo la biosintesi
Una piccola parte del colesterolo viene incorporato nelle membrane degli epatociti.
Una gran parte viene esportato come:
Esteri del colesterolo
Gli esteri del colesterolo sono sintetizzati nel fegato per azione di acil-CoA-colesterolo aciltransferasi (ACAT).
Sono conservati nel fegato.
Oppure sono trasportati ai tessuti extraepatici dalle LDL.
Il colesterolo e altri lipidi sono trasportati da lipoproteine plasmatiche.
Il colesterolo e gli esteri del colesterolo, come i triacilgliceroli e i fosfolipidi, sono essenzialmente insolubili in acqua.
Questi lipidi devono essere trasportati dai tessuti dove hanno origine (il fegato, dove sono sintetizzati. oppure l’intestino, dove sono assorbiti) a quelli in cui sono utilizzati o conservati.
Essi sono trasportati attraverso il plasma sanguigno da un tessuto all’altro sotto forma di lipoproteine plasmatiche.
Le lipoproteine sono aggregati molecolari costituiti da specifiche proteine trasportatrici, chiamate apolipoproteine, e da combinazioni diverse di fosfolipidi, colesterolo, esteri del colesterolo e triacilgliceroli.
Le apolipoproteine si associano con i lipidi formando diverse classi di particelle di lipoproteine, aggregati sferici contenenti all’interno un nucleo di lipidi idrofobici ed all’esterno le catene laterali idrofiliche degli amminoacidi delle proteine.
Diverse classi di trasporto di lipoproteine del plasma umano
Combinazioni diverse di lipidi e di proteine generano particelle con differente densità che vanno dai chilomicroni alle lipoproteine ad alta densità (HDL).
Ogni classe di lipoproteina ha una sua funzione specifica, determinata dal suo sito di sintesi, dalla sua composizione in lipidi e dal contenuto in apolipoproteine.
Queste componenti proteiche agiscono come segnali che indirizzano le lipoproteine a tessuti specifici o attivano enzimi che poi agiscono sulle stesse lipoproteine.
I chilomicroni
I chilomicroni sono le lipoproteine più grandi e le meno dense e contengono un’elevata proporzione di triacilgliceroli (TG).
Le apolipoproteine dei chilomicroni sono l’apoB-48 (specifica di questa classe di lipoproteine), l’apo-E e l’apoC-II.
Sono sintetizzati nel reticolo endoplasmatico liscio delle cellule epiteliali dell‘intestino tenue.
I chilomicroni trasportano ai tessuti gli acidi grassi ingeriti con la dieta.
L’apoC-II attiva la lipoproteina lipasi nei capillari del tessuto adiposo, del cuore, del muscolo scheletrico e della ghiandola mammaria durante la lattazione, consentendo il rilascio di acidi grassi dalle particelle.
I chilomicroni prodotti dopo un pasto ricco di grassi donano al plasma un aspetto lattiginoso.
VLDL, IDL e LDL
L’eccesso di acidi grassi e carboidrati della dieta può essere convertito in triacilgliceroli nel fegato e trasferiti a specifiche apolipoproteine, formando le lipoproteine a densità molto bassa (VLDL).
Oltre ai TG, le VLDL contengono colesterolo ed esteri del colesterolo, le apolipoproteine apoB-100, apoC-I, apoC-II, apoC-III, apo-E .
Queste lipoproteine sono trasportate nel sangue dal fegato al muscolo e al tessuto adiposo, dove l’attivazione della lipoproteina lipasi operata dall’apoC-II determina il rilascio di acidi garssi liberi dai TG delle VLDL.
La perdita di TG converte le VLDL in rimanenze delle VLDL (dette anche lipoproteine a densità intermedia o, IDL) e l’ulteriore rimozione di TG le converte in lipoproteine a bassa densità (LDL).
Le LDL, molto ricche di colesterolo ed esteri del colesterolo e con apoB-100 come principale apolipoproteina, trasportano colesterolo ed esteri del colesterolo dal fegato ai tessuti extraepatici.
Una eccessiva quantità di colesterolo LDL circolante nel sangue può accumularsi progressivamente sulle pareti delle arterie (placche aterosclerotiche).
HDL
Le HDL hanno origine nel fegato e nell’intestino tenue sotto forma di piccole particelle ricche di proteine e contenenti quantità limitate di colesterolo e nessun estere del colesterolo.
Le HDL contengono fra le altre apolipoproteine l’apo-AI, l’apo-CI, l’apo-CII ed anche l’enzima lecitina-colesterolo aciltransferasi (LCAT) che catalizza la formazione di esteri del colesterolo dalla lecitina (fosfatidilcolina) e dal colesterolo.
L’enzima LCAT sulla superficie delle HDL converte il colesterolo e la fosfatidilcolina dei chilomicroni e delle rimanenze di VLDL in esteri del colesterolo che entrano nelle HDL.
Questa particella ricca di colesterolo ritorna al fegato.
Quindi, le HDL trasportano il colesterolo dai tessuti al fegato per essere degradato ad acidi biliari.
Colesterolo proveniente dalla dieta (dai 300 ai 450 mg/giorno)
Colesterolo dai tessuti extra-epatici <10%
Sintesi de novo
Destino del colesterolo epatico
VLDL -> LDL
Sintesi di acidi biliari
Escrezione con la bile
Gli esteri del colesterolo entrano nella cellula attraverso endocitosi mediata da un recettore.
L’apo-B100, presente sulle LDL, viene riconosciuta dal recettore delle LDL presente sulla superficie delle cellule che devono assumere colesterolo.
Il legame delle LDL al suo recettore determina l’inizio del processo di endocitosi mediata da recettore.
Il colesterolo che entra nella cellula attraverso questa via può essere incorporato nelle membrane o esterificato da ACAT: acil-CoA colesterolo aciltransferasi per essere incorporato in gocciole lipidiche.
Azione su HMG-CoA reduttasi
Azione sul recettore delle LDL
Azione sull’enzima ACAT
Acidi biliari sono derivati polari del colesterolo.
Sono sintetizzati nel fegato, conservati nella cistifellea e rilasciati nell’intestino tenue.
Si trovano sotto forma di Sali.
Hanno proprietà detergenti.
Sono componenti della bile e solubilizzano i lipidi della dieta.
Sono anche i principali prodotti di degradazione del colesterolo.
Sono il glicocolato ed il taurocolato.
Vengono in parte deidrossilati e deconiugati dai batteri (sono riassorbiti per diff. semplice)
La bile: sintesi e secrezione degli acidi biliari
La bile è composta da acqua per l’82%, da acidi biliari (12%), fosfolipidi (4%) e colesterolo non esterificato (0,7%).
I sali biliari primari (colico e chenodesossicolico) sintetizzati dalle cellule epatiche a partire dal colesterolo endogeno, vengono coniugati con glicina e taurina e sono metabolizzati nel colon ad opera di batteri.
Sali biliari sono molecole anfipatiche.
Nell’intestino:
Riassorbimento dei sali biliari- Circolazione enteroepatica dei sali biliari.
I Sali biliari vengono rilasciati nel duodeno per effetto delle contrazioni della colecisti e sono riassorbiti dall’ileo terminale dopo aver permesso l’assorbimento dei lipidi.
Attraverso il sangue portale ritornano al fegato dove gli epatociti li riassorbono e dopo essere idrossilati e coniugati sono risecreti nella bile.
Circa il 94% dei sali biliari viene riassorbito dalla mucosa intestinale insieme con i lipidi, con i quali hanno formato un legame, e dai quali si staccano non appena penetrati nel circolo ematico.
La secrezione giornaliera di bile è di circa 500-600 ml e gli acidi biliari ricircolano mediamente dalle 5 alle 10 volte al giorno nel circolo entero-epatico.
Si formano calcoli biliari quando la bile contiene alte concentrazioni di colesterolo o di pigmenti biliari.
1. I livelli di organizzazione strutturale delle proteine
3. Gli enzimi: caratteristiche e cinetica enzimatica
4. Introduzione al metabolismo cellulare. Le reazioni di ossido-riduzione biologiche
8. Gluconeogesi
9. Il Glicogeno
10. I Lipidi
11. Ossidazione degli acidi grassi
12. Biosintesi degli acidi grassi
13. Colesterolo
15. Gli ormoni