La riabilitazione urbana di cui vorrei parlare in questa lezione riguarda Napoli e la sua Municipalità e la progettazione urbanistica messa in atto dalla fine degli anni ‘90 e durante gli anni 2000… e con i lavori che ancora proseguono oggi (2014).
La Progettazione di una nuova mobilità urbana riguarda la città storica e la circolazione tra i diversi quartieri del grande centro storico di Napoli ( Patrimonio dell’umanità inserito nella W.H.L -UNESCO dal 1995), tramite la realizzazione di un nuovo sistema di trasporto su ferro:le linee metropolitane. Il rinnovo della mobilità offre incentivi positivi al miglioramento e alla modernizzazione delle antiche case e dei palazzi storici. (T. Colletta, Naples. Le Metro de l’art: réhabilitation du centre historique et découverte de la ville classique. “Examples de réhabilitations urbaines: projets, outils, montages opérationels“,Conference, Section française de l’ICOMOS, Nancy, 17-20 may 2004)
Parlerò quindi del “Progetto di Trasporto su ferro” promosso dalla Regione Campania negli anni ‘90 e in particolare della Linea Metropolitana progettata per Napoli, ben sei linee metropolitane ed in particolare parlerò della Linea n.1: chiamata “la Metropolitana dell’arte” e ne spiegherò le ragioni progettuali a riguardo dell’attraversamento circolare dei quartieri storici.
La Metropolitana Linea 1 cerca di risolvere con il suo percorso le difficoltà di collegamento tra le colline che circondano Napoli , costituendone la sua storica morfologia urbana aperta sulla baia omonima( si pensi alla Tavola Strozzi e a Napoli vista dal mare nel 1473) ed il suo cuore antico intorno al porto.
(da T. Colletta, Naples The rehabilitation project of the urban mobility, in “Examples de réhabilitations urbaines: projets, outils, montages opérationels” Conference, Section française de l’ICOMOS et CIVVIHNancy, 17- 20 may 2004)
Napoli. La Variante al Piano REgolatore del 2004. Le linee rosse sono le diverse Metropolitane di Napoli in progetto. Il cerchio nero indica il centro storico della città e la bLinea 1 della Metropolitana che lo cinge .
E’ ben noto e più volte sottolineato da più autori che ”the system of the mobility is the first point for the rehabilitation of the historical town. That is the positive result of the public transports of the Municipality”.
La riabilitazione urbana ed il rinnovo del sistema di mobilità nel centro storico di Napoli
La nuova accessibilità nel centro storico di Napoli è oggi possibile tramite la conclusione dei lavori dell’Anello della linea 1 della Metropolitana, ancora non pienamente realizzata al 2014.
La mappa indica chiaramente con la linea rossa il percorso della Linea 1 del Metrò con le stazioni: da Ponticelli al Vomero a Piazza Dante ..a Toledo e Garibaldi , già attive, e le future aperture nel 2015 di Municipio e Duomo. Questi stazioni e gli attraversamenti offrono nuove possibilità di connessione tra i quartieri della Napoli collinare e il cuore urbano e con i principali monumenti della città storica.
La nuova mobilità urbana su ferro mette in atto a Napoli negli anni 2000 un rinnovo degli antichi quartieri con le nuove architetture delle stazioni del Metrò Linea 1. E’ importante rilevare però che a Napoli la localizzazione delle nuove stazioni e degli spazi all’intorno mettono in atto anche una riabilitazione del tessuto urbano ed edilizio con interventi privati sugli edifici storici.
La nuova accessibilità ai diversi punti della città storica mette in comunicazione il centro intorno piazza municipio ed il porto con I quartieri collinari occidentali e settentrionali.
(da T. Colletta, Naples. The underground of Art: The renewal of historical centre, in “AA.VV., Design language in Historical Areas, V Sinan International Symposium, Edirne 2009, pp. 363-388)
Il progetto di riabilitazione della mobilità urbana. Il Diagramma delle 9 Linee della Metropolitana di Napoli. In giallo l'Anello della Linea 1 attraversante il centro storico.
Napoli. La perimetrazione in giallo del centro Patrimonio dell'umanità e con cerchietti la localizzazione delle Stazioni della Metropolitana Linea 1 nel centro storico.
Il problema della mobilità urbana per Napoli è stato sempre quello di collegare il centro città e le colline ad ovest: Posillipo, Antignano, Vomero, e quelle a nord: Camaldoli, Colli Aminei, Capodimonte, Capodichino etc.
Alla fine del XIX secolo sono state realizzate
Le funicolari oggi in uso per gli abitanti delle colline:
Tutte le 4 funicolari sono oggi attive e funzionanti ma non sono più sufficienti perché le periferie intorno la città si sono fortemente ampliate a nord e a est.
(da T. Colletta, Naples The rehabilitation project of the urban mobility, in “Examples de réhabilitations urbaines: projets, outils, montages opérationels” Conference, Section française de l’ICOMOS et CIVVIHNancy, 17- 20 may 2004)
La nuova mobilità urbana degli anni ‘90
Proprio per migliorare la circolazione tra il nord ed il sud della città storica negli anni 1995-96 si è deciso di progettare una nuova linea metropolitana e si è iniziato dal metrò collinare con la prima fase la Tratta Piscinola -Vomero- Piazza Vanvitelli, realizzata nel 1998.
Il processo di rigenerazione urbana vale ricordare è iniziato nel 1995 con la nuova amministrazione urbana della Municipalità ,sindaco Bassolino, che ha portato a compimento il nuovo “Piano di trasporto urbano”. Questo piano individua nella Linea 1 del Metrò l’asse portante del nuovo sistema dei Trasporti urbani su ferro di tutta la città metropolitana di Napoli. Il Progetto complessivo fu redatto la prof.ing. Cascetta: “Il piano dei trasporti Metropolitano su ferro”. Il piano prevede di estendere il primo tratto del Metrò collinare fino alla Stazione centrale, oggi quasi terminato (2014) e poi dalla stazione al nuovo centro dlrezionale e all’aeroporto di capodichino. Nuovo tratto finanziato nel 2013 ma non ancora messo in cantiere nel 2014 (vedi il sito Web Il sistema di trasporto pubblico)
Il piano della Linea 1 del Metrò dà ad ogni parte della città storica la possibilità di raggiungere il cuore urbano della piazza Municipio e tutti gli altri punti del centro urbano, non solamente quindi la periferia ed il centro, ma tutti i quartieri urbani collinari tra di loro e con il centro. La linea 1 è l’anello del Metrò collinare al quale si andranno ad aggiungere le altre linee della Metropolitana di Napoli e le Funicolari per raggiungere un unico grande sistema di trasporti urbani che dovrebbe avvantagiare la mobilità dei cittadini e diminuire il traffico veicolare urbano.
Noi ci riferiremo all’anello della LINEA 1 attraversante il centro storico.
Il Progetto è stato condotto dal Consiglio di Amministrazione del Metrò legato alla Municipalità e alla Concessionaria:la società del Metrò milanese.Oggi Società della Metropolitana Napoli
L’anello della Linea 1 comprende: Piscinola-Zona Ospedaliera Piazza Vanvitelli-Vomero, nella zona collinare già in uso dal 2005. L’anello poi discende nei quartieri della città storica dei “borghi” vicereali lungo via Salvator Rosa, Materdei, il Museo archeologico Nazionale, piazza Dante :
Tratta funzionante dal 2007.
Prosegue nel 2011 e 2013 con l’apertura di Borsa-”Università” e poi con “Toledo” e “Garibaldi” alla Stazione centrale.
Si chiuderà nel 2015 con “Municipio” nell’omonima piazza.
Nel 2013 la Linea 1 arriva alla stazione “Toledo”, nella via omonima all’altezza di via Diaz, e a piazza della Borsa, stazione “Università”, è già in uso dal 2012.
A piazza Municipio il treno passa, ma sarà in uso la stazione e la fermata nel 2015, così come nel 2014 è stata inagurata la stazione del Metrò di piazza Garbaldi, ossia alla Stazione Centrale, terminal dei treni, ma la riqualificazione della piazza innanzi non è ancora ultimata.
Seguiranno i lavori negli anni 2015-2020 per il Centro Direzionale e fino a Capodichino…per riunirsi con l’anello a Piscinola nella periferia nord.
Linea 1 Metro: Piscinola- Piazza Garibaldi- Piscinola - estensione su ferro di 25 Km c.a.
Il Grande progetto finanziato dalla Municipalità, dalla Regione Campania tramite i Fondi della Comunità europea, ha comportato un grande rinnovamento dei quartieri storici della città consolidata.
La localizzazione delle stazioni del metrò all’interno del centro urbano hanno consentito un miglioramento dello spazio urbano storico dei quartieri con le nuove architetture ed il recupero e miglioramento della qualità della vita in quei quartieri.
Il progetto della Metropolitana è diventato a Napoli una occasione di un progetto di trasformazione urbana molto importante per la città del 2000.
Come ha scritto Ennio Cascetta, ingegnere coordinatore e progettista del sistema di trasporto su ferro per Napoli alla fine dei ‘90: il sistema della mobilità urbana è uno dei primi punti per la riqualificazione della qualità urbana di un centro storico:
I progetti delle stazioni del Metrò Linea 1 sono stati affidati dalla Municipalità ad architetti famosi a livello internazionale: Gae Aulenti per le stazioni del centro: Piazza Dante et Museo, all’Atelier Alessandro Mendini le stazioni Salvator Rosa e Materdei e all’arch. Domenico Orlacchio la stazione Cilea-Quattro Giornate-Vomero.
E a seguire negli 2010-2014, come adesso si dirà, agli architetti Alvaro Siza, Karim Rashid, Oscar Tusquet Blanca.
La costruzione della Linea 1 del Metrò negli anni 2003-2004 è stata una grande occasione di riabilitazione di aree nevralgiche della città: piazza Quattro Giornate, via Salvator Rosa, piazza Cavour, Piazza Dante, Toledo e Borsa-Università. Tramite il Metrò collinare da queste stazioni si possono raggiungere il nuovo Policlinico, le nuove università e i quartieri della periferia a nord delle aree ospedaliere: Ponticelli e Chiaiano.
La stazione di Piazza Municipio sarà il grande nodo interscambio con le altre linee del Metrò (Linee 6, 7, 8).
La riabilitazione urbana e il sistema della mobilità del centro storico fondano su una relazione stretta tra urbanistica e trasporti e può essere vista come punto di una futura riqualificazione tra le proposte tra la Municipalità: si veda la riqualificazione della piazzetta di Montecalvario ai quartieri spagnoli collegata tramite scale mobili alla stazione Toledo.
Riguardo a questo piano si comprende molto bene la nuova accessibilità ai grandi monumenti storici classificati e “vincolati” ai sensi della Legge del ‘39 e a tutti i luoghi storici della città: come è ben evidenziato nella mappa della “Variante al piano regolatore” con il rosso per indicare le principali emergenze architettoniche collegate.
I quartieri dei Borghi del XVI-XVII secoli fuori delle mura bastionate: Miraidois, San Mandato, Materdei, San Potito, La Costigliola etc..Quartieri collinari che non avevano mai avuto nel corso della storia urbana della capitale mai alcun intervento pubblico per migliorare il loro sviluppo e la loro circolazione viaria, sono oggi sedi di stazioni della Linea 1 del Metrò.
La nuova piazzetta a Materdei ed il mosaico della pavimentazione al centro del nuovo spazio urbano aperto per i pedoni intorno alla stazione “Materdei “ della Linea 1 del Metrò. Un buon esempio di riqualificazione del quartiere collinare di Napoli foto dell'a. 2007)
La riqualificazione della zona di Salvator Rosa al Vomero
La seconda stazione del Metrò al termine della via Salvator Rosa intorno all’entrata della Stazione”Salvator Rosa”. E’ ben visibile la riqualificazione del tessuto edilizio lungo la strada e la creazione di un piccolo parco urbano intorno allo spazio aperto intorno alla stazione, riconfigurato con nuovi e antichi elementi architettonici.
Il progetto dell’Atelier Mendini realizza una lunga piazza aperta che si apre tra le due stazioni del Metrò Materdei e Salvator Rosa lungo la via Salvator Rosa ; progetto che riqualifica il quartiere del Borgo collinare omonimo con nuove architetture nel quartiere Vomero a nord del centro storico di Napoli.
La stazione Museo a via Foria dell’arch. Gae Aulenti
E’ ben noto che per il centro storico di Napoli non si ha un piano di riabilitazione e recupero complessivo in cui sono state inserite le stazioni della metropolitana. Si può affermare però che tramite i progetti architettonici delle nuove stazioni del Metrò, come al Museo o a Piazza Dante o a via Diaz-via Toledo si sono realizzati degli spazi urbani riqualificati all’intorno e pedonalizzati all’intorno per spazi di sosta, anche a verde.
Inoltre con la mobilità urbana rinnovata si sono ottenuti cospicui miglioramenti del tessuto edilizio circostante. Il mercato immobiliare infatti, come si è potuto verificare , in queste aree collinari ha avuto forti impennate al rialzo a metro quadro per ogni vano fin dall’anno 2004.
Le proposte architettoniche innovative degli architetti incaricati del progetto delle stazioni di cui si è detto precedentemente hanno contribuito al rinnovo delle aree del centro storico. E queste opere architettoniche sono state completate e arricchite da opere di arte contemporanea molto significative al loro interno. Si sono così volutamente evitate tutte le insegne pubblicitarie lungo I percorsi sotterranei di transito per raggiungere i treni.
Le stazioni del Metrò e il miglioramento dei quartieri storici
Le stazioni del Metrò nelle due piazze storiche: innanzi al Museo Archeologico Nazionale e a piazza Dante, innanzi all’emiciclo vanvitelliano, hanno contribuito al miglioramento di questi luoghi pubblici storici del XVIII secolo.
La stazione del Metrò “Museo” progettata dall’arch. Gae Aulenti (2003-2004) e la riqualificazione dello spazio aperto a giardino al suo intorno nell’antico Largo delle Pigne ,oggi piazza Cavour e via Foria dal Museo. L’obiettivo è stato quello di trovare un’organizzazione della stazione che potesse avere un dialogo con le piazze storiche: tra il nuovo architettonico e gli spazi già esistenti e storicamente determinati. I monumenti civili e religiosi presenti in piazza: il grande palazzo del Museo Archeologico Nazionale e il grande emiciclo vanvitelliano del foro Carolino, oggi piazza Dante sono oggi più facilmente raggiungibili.
La costrruzione delle nuove architetture contemporanee cercano di riqualificare l’ambiente urbano napoletano con l’inserimento di nuovi spazi verdi e con l’apertura di nuovi spazi pedonali per la popolazione all’intorno delle stazioni.
Le immagini mostrano le realizzazioni delle STAZIONI DEL METRO Linea 1 all’interno del centro storico di Napoli.
Unitamente vanno considerate le innumerevoli opere artistiche di differenti autori che sono state realizzate all’interno delle stazioni del Metrò Linea 1 e che hanno dato a questa Linea del Metrò il nome di “Metrò dell’Arte”
In ordine cronologico di realizzazione e inagurazione ed uso.
Stazioni realizzate ed in uso dal il 2004 : Vomero, Quattro Giornate-Cilea Salvator Rosa Materdei Museo-Piazza Cavour, Piazza Dante.
Stazioni realizzate e in uso al 2010 -2013:
Stazione Borsa – Università, Stazione Toledo, Stazione Garibaldi
Stazioni in uso nel 2011 Università, a piazza Borsa
e nel 2013 Toledo, a via Toledo incrocio via Diaz
e nel 2014 Stazione centrale a piazza Garibaldi (arch. Dominique Perrault).
Le nuove costruzioni sono state occasione per attivare un processo complesso di rigenerazione che ha visto lavorare insieme il pubblico e il privato con la collaborazione attiva delle Soprintendenze archeologiche per la grande messe di materiali e scoperte che sono state apportate con i lavori di scavo del Metrò.
Scoperte archeologiche “eccezionali” di cui si è detto nelle precedenti lezioni su Napoli città portuale (Vedi Lezione 9).
La nuova architettura di Gae Aulenti in vetro e acciaio una soluzione che ben si adatta al complesso storico monumentale della storica piazza settecentesca (foto dell'a.2005)
I lavori artistici nella stazione Dante di Gae Aulenti fatti dall'artista napoletano Pistoletto. I lavori artistici del lungo mosaico di Pistoletto e dell'artista De Maria ( foto dell'a. 2007)
I lavori artistici nella stazione Dante di Gae Aulenti fatti dall'artista napoletano Pistoletto. I lavori artistici del lungo mosaico di Pistoletto e dell'artista De Maria( foto dell'a. 2007)
La cultura artistica napoletana ha trasformato questi spazi interni delle Stazioni della Linea 1 del Metrò con opere scultoree, pittoriche e a mosaico di grande valore; valori utili alla popolazione che ogni giorno può beneficiare di queste visioni artistiche.
Perciò questa linea metropolitana è stata soprannominata IL METRO’ DELL’ARTE.
E’ un’occasione straordinaria e quotidiana di avere un rapporto tra l’architettura e l’arte contemporanea per tutti i napoletani e per ogni visitatore.
Napoli e l’arte contemporanea ha attirato molti artisti a cimentarsi in opere innovative e strettamente legate alla cultura napoletana. Seguono alcune immagini di queste opere all’interno delle stazioni metropolitane.
I lavori artistici nella stazione” Dante” di Gae Aulenti fatti dagli artisti napoletani.I lavori artistici del lungo mosaico di Pistoletto e della composizione su vetro di De Maria.
Piano dei lavori del metrò 1995-1996. Progetto del Piano di trasporto su ferro della Municipalità 1996-1998. Messa in funzione del tratto del Metrò collinare: Piscinola-Vomero-Piazza Vanvitelli. 50.000 passeggeri
1999. Piano Regolatore urbanistico generale di Salvaguardia e Piano generale dei Trasporti per Napoli
Piano-programma cronologico della realizzazione delle Stazioni della Metropolitana Linea 1 e delle future realizzazioni
1999-2000. Realizzazione delle Stazioni Cilea, Piazza Dante,Piazza Cavour-Museo nel centro storico.
2001-2002. Realizzazione delle stazioni Salvator Rosa et Materdei. La Linea 1 è attiva in città e in uso dalla periferia nord di Piscinola fino a piazza Dante nel centro storico.
2002-2003. Grandi lavori nella parte della città bassa vicino al mare e grandi ritrovamenti archeologici della città romana e medievale: Via Diaz-Toledo, Piazza Municipio, Piazza Bovio-Università, Piazza Nicola Amore, Stazione Centrale.
2003-2004. Le grandi scoperte archeologiche del porto romano a piazza Municipio con le 3 barche (progetto dell’arch. portoghese Alvaro Siza, vedi Lezione su Napoli) e
2009 -2010 del tempio romano e del Gynnasium ai “quattro Palazzi” a via Duomo incrocio Rettifilo. (Soprintendenza Archeologica e arch. F.Fucksas la copertura)
Stazioni in uso nel 2011 Università, a piazza Borsa (arch KarimKashid,indiano) e nel 2013 Toledo, a via Toledo incrocio via Diaz (arch. Oscar Turquet Blanca,catalano) e nel 2014 Stazione centrale a piazza Garibaldi (arch. Dominique Perrault). Qui ci sarà il “nodo di interscambio ” con le altre linee del Metrò (linee 6, 7, 8), e Centro Direzionale.
2015-16. Saranno aperte le stazioni Municipio e Duomo già in via di conclusione su progetti più volte modificati a ragione delle “scoperte ” di Alvaro Siza la prima e la seconda arch. F. Fucksas.
Tra le stazioni inaugurate ed in uso nel 2011 c’è la stazione “Università”, a piazza della Borsa ossia piazza Bovio su progetto dell’arch. indiano Karim Rashid.
e nel 2013 la Stazione “Toledo” a via Toledo all’altezza dell’incrocio con via Diaz che prosegue con un’altra uscita – entrata a piazzetta Montecalvario.
Seguono le immagini della stazione ”Università” inaugurata nel maggio 2011.
E’ ben visibile la riqualificazione della piazza Bovio, nota a Napoli come piazza della Borsa per la presenza del grande edificio tardo ottocentesco della Borsa, realizzato durante i lavori del “Risanamento” di Napoli della fine Ottocento primi anni del Novecento.
Il progetto degli spazi di arredo urbano e verde con le entrate al Metrò sono stati realizzati in pietra lavica grigia secondo il Progetto di riqualificazione dell’antico spazio, da sempre adibito a parcheggio, ad uso oggi pedonale e di riposo per i cittadini dagli architetti S. Cappelli e Ranzo e M.A. Sbordone
Riqualificazione della piazza della Borsa degli archh. S. Cappelli e Ranzo e M.A. Sbordone (foto dell'a. 2011)
Riqualificazione della piazza della Borsa degli archh. S. Cappelli e Ranzo e M.A. Sbordone (foto dell'a. 2011)
Stazioni in uso nel 2011″ Università”, a piazza Borsa
e nel 2013 “Toledo”, a via Toledo incrocio via Diaz
La stazione ”Università” inaugurata nel 2011 presenta una particolare progettazione degli interni, scala di accesso e grande spazio per la biglietteria e la discesa ai treni con grandi opere di design e di arredo secondo il progetto dell’arch. designer indiano Karim Rashid mentre le scale d’accesso riguardano il Progetto della piazza degli archh. S. Cappelli e Ranzo e M.A. Sbordone
Ingresso della stazione “Università” a piazza Bovio. La Biglietteria. Design Karim Rashid secondo il soggetto ” L'età digitale e le strutture della mente” (foto dell'a . 2012)
Ingresso/Biglietteria stazione “Università”
Il grande spazio della Biglietteria alla stazione del Metrò “Università.
Le immagini illustrano i Particolari delle sculture e dei pannelli in vetro realizzati secondo il Design di Karim Rashid. Il tema sia scultoreo che dei pannelli colorati rappresenta secondo l’autore: “L’età digitale e le strutture della mente”.
Discesa ai treni della stazione “Università”
Tutti gli spazi alla stazione del Metrò “Università sono stati realizzati con pannelli in vetro colorati secondo il Design di Karim Rashid.
Il design sia delle pareti che dei soffitti presenta colori vivaci dal rosso al rosa al viola come può vedersi dalle immagini che qui riportiamo.
Anche lungo i binari dei treni sono stati realizzati pannelli colorati secondo i disegni di Karim Rashid.
Particolare interesse riveste l’omaggio alla cultura umanistica ideato da Karim Rashid con la realizzazione dell’immagine del profilo di Dante Lungo gli scalini della grande scala di uscita dai binari verso l’ingresso.
Stazione “Università” del Metrò. I pannelli colorati lungo i binari dei treni sono stati realizzati secondo i disegni di Karim Rashid (foto dell'a. 2012)
Stazione “Università” del Metrò. I pannelli colorati lungo i binari dei treni sono stati realizzati secondo i disegni di Karim Rashid.Un omaggio alla cultura umanistica: l'immagine di Dante lungo le scale d'uscita (foto dell'a. 2012)
La stazione “Toledo”, inaugurata nel settembre 2013 Le immagini mostrano via Toledo in tutta la sua lunghezza di 2,5 chilometri all’altezza della chiesa di Santa Maria delle Grazie del secolo XIX, visibile nell’immagine in basso sulla sinistra della via Toledo.
In fronte l’incrocio tra via Toledo,”strada Toledana” della metà del XVI secolo voluta da Don Pedro de Toledo, vicerè di Napoli dal 1540 al 1560 e l’incrocio con via Diaz, facente parte dello sventramento degli anni 1937 del “rione Carità” dell’antico quartiere di San Giuseppe tra via Medina e via Toledo, con l’edificio in c.a della Banca Nazionale del Lavoro sul lato sinistro.
Le foto sono state scattate il giorno dell’inaugurazione della stazione del Metrò “Toledo”.
La stazione “Toledo”, oggi settembre 2013
La riqualificazione della via Diaz ristrutturata a nuovo spiazzo pedonale per la sosta, eliminando i parcheggi, prima dell’inserimento della statua del cavallo bronzeo.
La via Diaz, vale ricordare fa parte dello sventramento degli anni 1937 del “Rione Carità” dell’antico quartiere di San Giuseppe tra via Medina e via Toledo, presenta oggi grandi edifici in c.a degli anni ‘30-40 di architettura modernista. Ben visibile l’edificio in c.a della Banca Nazionale del Lavoro sul lato sinistro ad angolo con via Toledo.
La stazione “Toledo”, oggi settembre 2013
La riqualificazione della via Diaz ristrutturata a nuovo largo spiazzo pedonale per la sosta, eliminando i parcheggi, arricchita dall’inserimento della statua del cavallo bronzeo Che delimita lo spazio riacquistato alla pedonalità urbana.
“Il cavaliere di Toledo”: Statua bronzea di Wiliam Kentridge realizzata nel 2012 e localizzata all’incrocio tra via Diaz e via Toledo nel 2013, determina l’inizio dell’area pedonale della piazza.
La stazione “Toledo”, nel settembre 2013 e l’installazione de “Il cavaliere di Toledo”
Statua bronzea di Wiliam Kentridge realizzata nel 2012 e localizzata all’incrocio tra via Diaz e via Toledo nel 2013.
Sono visibili anche gli ascensori di collegamento tra la piazza di via Diaz e i binari dei treni.
Napoli, Stazione del Metrò “Toledo” e la “scoperta” della murazione aragonese tardo quattrocentesca, in una foto scattata nel 2011 al momento del ritrovamento e nei pannelli didattici all'interno della stazione del Metrò ( foto dell'a. 2011 e 2013)
La cartellonistica sulla storia della città e del luogo urbanodelle mura aragonesi occidentali della città della fine del Quattrocento.
Parte della murazione aragonese di Napoli tardo quattrocentesca,scoperta durante i lavori e restaurata in sede (foto dell'a. 2013)
Napoli. Stazione “Toledo” del Metrò le scale mobili di discesa ai treni con pannelli a mosaici sul fondo con rappresentazioni di Napoli e il mare e le sue antiche attività (foto dell'a. 2013)
Napoli. Stazione “Toledo” del Metrò
Il grande pannello all’entrata di più di 10 metri fronteggia i reperti delle mura aragonesi e si sviluppa per tutta la lunghezza dell’entrata alla Biglietteria. I mosaici sul fondo mostrano con una grafica di rilievo diverse rappresentazioni di Napoli e il mare, le sue antiche attività, i suoi santi protettori disegnati in nero sulla base delle sue storiche raffigurazioni planimetriche sul fondo.
Il tema dell’arch. catalano Oscar Tusquet Blanca è Napoli e il mare già nel mosaico dell’entrata per proseguire nella lunga discesa ai treni con intense rappresentazioni con il forte blu del mare.
Napoli. Stazione “Toledo” del Metrò linea 1. Il progetto dell'arch. catalano Oscar Tusquet Blanca e la lunga discesa della scala mobile verso il blu del mare (foto dell'a. 2013)
Napoli. Stazione “Toledo” del Metrò linea 1. Il progetto dell'arch. catalano Oscar Tusquet Blanca e la lunga discesa della scala mobile verso il blu del mare (foto dell'a. 2013)
Napoli. Stazione “Toledo” del Metrò linea 1. Il progetto dell'arch. catalano Oscar Tusquet Blanca e la lunga discesa della scala mobile verso il blu del mare (foto dell'a. 2013)
Napoli. Stazione Toledo. Le foto del mare sui pannelli delle pareti laterali del lungo corridoio verso i binari dei treni. Il Lungo passaggio nel mare blu di Oscar Tusquet Blanca è particolarmente significativo per la città portuale (foto dell'a. 2013)
Nata per risolvere i problemi della mobilità cittadina, la Metropolitana di Napoli con la sua tecnologia, l’architettura e l’arte delle sue stazioni, ha prodotto grosse trasformazioni che hanno investito il tessuto urbano e sociale. “Evoluzione di un’infrastruttura per lo sviluppo della città” è il tema affrontato nel volume di B. Gravagnuolo e E. Cascetta del 2013 che con l’ingegnere Giannegidio Silva, presidente di Metropolitana di Napoli Spa, ripercorrono le tappe attraverso le quali è stata realizzata l’opera pubblica più imponente degli ultimi anni. Il volume illustra i progetti del sistema di trasporto su ferro per Napoli e l’architettura innovativa delle 15 stazioni della Linea 1 del Metrò, nonché opera nuove prospettive per il futuro.
«La costruzione della Metropolitana di Napoli è diventata elemento trainante di un processo di riqualificazione urbana che investe l’intero territorio da essa servito, attraverso il coinvolgimento dello spazio urbano in una architettura di qualità – spiega l’Ing. Silva - Tredici grandi progettisti, Mario Botta, Massimiliano Fuksas, Hans Kollhoff, Vittorio Magnago Lampugnani, Benedetta Tagliabue Miralles, Dominique Perrault, Boris Podrecca, Karim Rashid, Richard Rogers, Alvaro Siza Vieira con Eduardo Souto De Moura ed Oscar Tusquets Blanca sono stati chiamati a ripensare l’impianto urbanistico del territorio interessato alle Stazioni della Metropolitana, coniugando il rispetto del tessuto storico con le nuove realtà funzionali al vivere moderno. Esempi emblematici di questo nuovo approccio – continua Silva – possono essere considerate le due Stazioni: Stazione Garibaldi (progetto di Dominique Perrault) dove l’intervento infrastrutturale si lega ad un intervento di pianificazione urbana e strutturale che investe tutta la piazza creando le premesse per un recupero urbanistico e sociale di un territorio fortemente degradato, e Stazione Municipio, dove il progetto di Alvaro Siza ed Edouardo Souto de Moura, realizzando l’interconnessione sotterranea tra le due omonime stazioni di Linea 1 e Linea 6, opera una nuova sistemazione della piazza antistante il Municipio, ricreando il legame ideale che unisce la città al suo porto, al suo grande passato ed alle nuove esigenze di mobilità di una città d’arte e di bellezze naturali». (da B. Gravagnuolo, E. Cascetta, La Metropolitana di Napoli, Napoli, Electa, 2013)
L’esecuzione della tratta Vanvitelli – Dante, con i progetti di Gae Aulenti, Atelier Mendini, Domenico Orlacchio, quella che oramai tutto il mondo contraddistingue come la “metropolitana dell’arte”, è stata “banco di prova” di un nuovo approccio progettuale che tende a creare un legame sempre più stretto tra l’opera ed il territorio, ma anche e soprattutto tra un’opera pubblica e l’arte figurativa contemporanea.
Questo approccio è stato confermato con le nuove realizzazioni di piazza della Borsa e di via Toledo che unitamente al progetto innovativo delle Stazioni di Karim Rashid e di Oscar Turquet Blanca riqualificano le aree circostanti con progetti impegnativi a più livelli, ricchi di opere d’arte e di arredamenti urbani significativi.
«Le nuove linee del Metrò Linea 1 lsi sviluppano lungo tutto il territorio cittadino dalla periferia ad ovest attraversando il centro, il lungomare con il Porto, il centro storico, la periferia est, arrivando fino a Capodichino con 15 stazioni immerse in contesti di grande valore urbanistico e storico, ma anche in realtà di forte degrado urbano e sociale” .
Aggiunge l’ing. GianDomenico Silva coordinatore del Progetto Metropolitana di Napoli: Le tecnologie più avanzate sono state adottate per superare le difficoltà realizzative conseguenti alla difficile situazione idrogeologica del sottosuolo napoletano, alle notevoli ed estese preesistenze archeologiche ed alla densità e vetustà del tessuto urbano sovrastante.
“Il nuovo approccio progettuale, possiamo concludere con le parole dell’arch. Benedetto Gravagnuolo- ha determinato un ampliamento degli obiettivi sviluppando gli aspetti urbanistici ed architettonici, rendendosi partecipe della conservazione della memoria storica della città attraverso la giusta attenzione alla ricerca archeologica, facendosi occasione di cultura con l’inserimento nelle proprie realizzazioni di opere d’arte contemporanea come unico linguaggio artistico proponibile».
1. La storia dell’urbanistica contemporanea. Una storia specialistica
2. La conservazione integrata ed il suo ruolo nella pianificazione urbanistica delle città storiche
3. Città storiche e turismo culturale
4. Città storiche e Turismo Culturale. L’uso distorto del turismo nelle città storiche
Questa lezione è frutto delle mie ricerche sulla riabilitazione urbana nei centri storici e in particolare sul centro storico di Napoli, tramite l’innovazione della mobilità su ferro, seguendo i numerosi interventi a convegni scientifici e a Lezioni per i corsi ERASMUS fin dagli anni 2004-2006 e poi 2010.
T. Colletta, Naples. Le Metro de l’art: réhabilitation du centre historique et découverte de la ville classique, Conference in the meeting “Examples de réhabilitations urbaines: projets, outils, montages opérationels”,Section française de l’ICOMOS, Nancy,17-20 may 2004.
Lecture at the Warsaw University of Technology ,Programme LLP/ERASMUS 2010-2011 - TEACHING PROGRAMME.
Teresa Colletta, Naples. The Underground of Art: the renewal of the historical centre (First Part) and the discovery of the classic Greek-Roman town (Second Part), May 2010. Oggi in: T. Colletta. (2009), Naples. The underground of Art : the renewal of the historical centre band the Discovery of the classic Greek- Roman town, in AA.VV., Design Language in Historical Areas, 5th International Symposium on Sinan, Trakya University, Edirne (Turkey), pp.363-381.
T. Colletta (2012), The relevant archaeological discoveries into the historical ancient cities: factor of tourist actraction in Mediterranean area. The Naples city port case, in R.Gudelis (editor), Life Quality in city centres. Conditions for residences and tourism, Toruń (Poland), 2012, pp. 194-209.
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