Gli studiosi
La Teoria della Contingenza (Burns e Stalker, Lawrence e Lorsh, Woodward).
L’approccio
L’organizzazione migliore in quanto coerente ed adatta ad alcune specifiche circostanze.
I principi
Adattare le scelte organizzative all’ambiente.
Dalla teoria “one best way” alla teoria “one better fit”.
Fonte: Flickr
Il criterio di scelta:
Le critiche
Fonte: Flickr
Le scelte organizzative sono condizionate dal contesto ambientale in cui operano le organizzazioni.
Le dimensioni dell’ambiente:
La Arena de Nimes. Fonte: Flickr
Fattore discriminante:
la prevedibilità dei mutamenti ambientali (clienti, concorrenti, fornitori, tecnologia, leggi).
Ambiente stabile = mutamenti prevedibili
Le implicazioni organizzative:
Prevedibilità = possibilità di programmare;
Possibilità di programmare = tendenza alla burocratizzazione.
… quindi:
l’ambiente stabile permette di ricorrere a strutture burocratiche e quindi alla standardizzazione.
L’ambiente dinamico impone di adottare strutture organiche.
Valutare il grado di stabilità/dinamicità dei contesti competitivi delle seguenti organizzazioni:
Provate ad elencare tre organizzazioni culturali che operano in un contesto stabile e tre che operano in un contesto dinamico.
Fattore discriminante:
la numerosità e la rilevanza delle competenze necessarie per realizzare il prodotto/servizio.
Ambiente semplice = quando le competenze necessarie per realizzare il prodotto/servizio sono comprensibili.
Le implicazioni organizzative:
comprensibilità = possibilità di accentrare
… quindi
Ambiente semplice = favorisce l’accentramento.
Ambiente complesso = necessità di decentrare.
Valutare il grado di semplicità/complessità dei contesti competitivi delle seguenti organizzazioni:
Provate ad elencare tre organizzazioni culturali che operano in un contesto stabile e tre che operano in un contesto dinamico.
Posizionare i seguenti meccanismi di coordinamento (adattamento reciproco, supervisione diretta, standardizzazione dei processi di lavoro, standardizzazione delle capacità) all’interno della matrice.
Fattore discriminante:
la similitudine tra i mercati in cui opera l’organizzazione in termini di bisogni, tipologia di clientela, struttura distributiva, mercati di fornitura, concorrenza.
Ambiente omogeneo = quando i prodotti servizi offerti sono destinati a mercati simili.
Le implicazioni organizzative:
omogeneità = si rafforzano le interdipendenze di processo e di scala.
… quindi
Ambiente diversificato = struttura divisionale;
Ambiente omogeneo = struttura funzionale.
Se i servizi prodotti dall’impresa rispondono a bisogni simili, si rivolgono ad una
clientela omogenea, si promuovono attraverso gli stessi canali promozionali, le
interdipendenze di processo e di scala sono molto forti.
Se i servizi prodotti dall’impresa sono invece destinati a mercati disomogenei,
le interdipendenze di processo e di scala si affievoliscono e di conseguenza
quelle di flusso diventano prevalenti.
Fattore discriminante:
la presenza di situazioni di emergenza nei mercati in cui opera.
Ambiente ostile = situazione di crisi
Implicazioni organizzative
Ambiente ostile = necessità di risposta rapida e quindi propensione ad accentrare.
Quindi:
Ambiente ostile: accentramento
Ambiente generoso: decentramento
…. e se l’ambiente è ostile e complesso?
Pompei: dopo la denuncia del «Corriere della Sera»:
Sos Scavi, sancito lo «stato d’emergenza»
Sarà nominato un commissario straordinario
Per la prima volta in Italia un sito archeologico viene sottoposto a una vera e propria «rivoluzione».
Pompei il tempio di Giove. Fonte: Flickr
L’impatto del controllo esterno
Maggiore è il controllo esterno maggiore è l’accentramento.
L’impatto dei bisogni personali
Il bisogno di potere dei membri spinge verso un maggior accentramento.
L’impatto delle norme e degli usi sociali
La moda favorisce il tipo di organizzazione più in voga in quel particolare momento.
Maggiore è l’età maggiore è la formalizzazione del comportamento.
L’organizzazione riflette l’epoca di costituzione del settore (Stinchcombe).
Maggiore è la dimensione:
Maggiore è la dimensione:
Maggiore è la dimensione:
Il gatto di Fernando Botero, The Art Museum, Singapore. Fonte: Flickr
1. Il concetto di organizzazione e gli elementi di base
2. I confini del settore dei beni e delle attività culturali
3. La progettazione delle posizioni individuali
4. La progettazione della macrostruttura
6. La scelta del grado di decentramento
8. Le configurazioni organizzative: la struttura semplice
10. La burocrazia professionale
12. L'adhocrazia
Mintzberg H. (1996) “La progettazione dell'organizzazione aziendale”, Capitolo 6, Il Mulino, Bologna.
L. Moschera “Forme organizzative e contributi teorici” in De Vita, Mercurio, Testa (a cura di) “Organizzazione aziendale: assetto e meccanismi di relazione” 2007, Giappichelli Editore.
Burns T. e Stalker G.M. “The management of innovation” 1967, pp. 94-125
1. Il concetto di organizzazione e gli elementi di base
2. I confini del settore dei beni e delle attività culturali
3. La progettazione delle posizioni individuali
4. La progettazione della macrostruttura
6. La scelta del grado di decentramento
8. Le configurazioni organizzative: la struttura semplice
10. La burocrazia professionale
12. L'adhocrazia
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