Corso di Metodologia Clinica
Fisiogenesi dei segni a carico di capo e collo: la tiroide
Prof. Antonio Fresini
Sintesi e metabolismo degli ormoni tiroidei
- La sintesi degli ormoni tiroidei, tirosina (T4) e triiodotironina (T3) richiede una adeguata quantità di iodio esogeno (ca 150mg/die).
- Lo Iodio entra in circolo come ioduro (I-): la sua concentrazione è funzione della quantità assorbita a livello del tenue (dieta) e di quella derivante dalla desiodazione periferica degli ormoni tiroidei.
- Specifici meccanismi di membrana (iodine trap) consentono alla cellula tiroidea di captare e concentrare lo ioduro.
- Lo iodio inorganico viene convertito in iodio organico dall’enzima di membrana perossidasi e legato alla tirosina la quale, a sua volta, è incorporata nella tireoglobulina, una glicoproteina sintetizzata dalla cellula epiteliale tiroidea e secreta nel lume del follicolo.
- La iodazione della tirosina avviene su uno (monoiodotirosina MIT) o su due siti (diiodotirosina DIT).
- MIT e DIT sono accoppiate a turno attraverso un processo di condensazione ossidativa, anche esso catalizzato dalla perossidasi.
Sintesi e metabolismo degli ormoni tiroidei
- Due molecole di DIT formeranno tirosina (T4), mentre triiodotironina (T3) sarà formata da una molecola di MIT e una di DIT.
- Gli ormoni prodotti, ancora inglobati nella molecola di tireoglobulina, vengono immagazzinati nella colloide, contenuta nei follicoli.
- La reazione che produce T4 è più frequente, con un rapporto 13:1, rispetto a quella che produce T3, la maggior parte della quale viene prodotta da T4, deiodata nei tessuti periferici.
- L’organificazione dello iodio e l’accoppiamento delle iodotirosine sono inibite dalle tiouree (farmaci antitiroidei) e stimolate dal TSH.
- Per rendere disponibili gli ormoni nel torrente ematico, frammenti di tireoglobulina vengono rimossi dai follicoli mediante endocitosi, dando luogo a vescicole denominate gocce di colloide.
Sintesi e metabolismo degli ormoni tiroidei
- Nella cellula i lisosomi contenenti proteasi attaccano le gocce, idrolizzando la colloide e causando il rilascio di T3 e T4
- Una piccola quantità di queste vengono deiodate nella ghiandola, con il rientro dello iodio nel pool tiroideo, ma la maggior parte diffonde nel sangue ove si lega a specifiche proteine.
- l’entità dell’endocitosi e, quindi della secrezione ormonale, sono in funzione dei livelli sierici di TSH.
- Le principali proteine vettrici sono la TBG (thyroid-binding globulin), la transtiretina e l’albumina.
- Rappresentano una riserva ormonale rapidamente disponibile per le esigenze metaboliche.
- Solo una piccola frazione degli ormoni circolanti è in forma libera (FT3 e FT4): essa rappresenta, però, la quota immediatamente disponibile a livello tissutale e quindi metabolicamente attiva.
Sintesi e metabolismo degli ormoni tiroidei
- Circa il 40% della Tiroxina prodotta viene desiodata a livello dell’anello fenolico esterno in posizione 5′ con formazione di T3.
- Un ulteriore 40% viene desiodato in posizione 5 dell’anello fenolico interno, dando origine alla 3,3′-5′-triiodotironina o T3 inversa (rT3), sostanza priva di attività ormonale.
- L’inattivazione degli ormoni tiroidei prosegue con la successiva metabolizzazione a derivati acetici (ac. Tetraiodotiroacetico e ac. Triiodotiroacetico) ed escreti nella bile come glicurono- o sulfoconiugati.
- Il metabolismo degli ormoni tiroidei è regolato dal sistema ipotalamo-ipofisi-tiroide.
- Gli ormoni tiroidei costituiscono i principali inibitori della sintesi e della secrezione del TSH e del TRH.
- Gli effetti metabolici dell’ormone tiroideo si esplicano attraverso molteplici meccanismi: regolazione sintesi proteiche e dell’attività di enzimi di membrana, incremento dell’ossidazione mitocondriale.
Anatomia topografica del collo
Limite superiore
- Margine inferiore corpo mandibola; Apofisi mastoidea; Linea nucale posteriore.
Limite inferiore
- Fossetta sovrasternale; Margine sup. clavicola; Apofisi spinosa VII vertebra cervicale (prominente).
Regioni
- Anteriore -> tra i m. sternocleido-mastoidei
- Sopraioidea: sottomentoniera, sottomascellare
- Sottoioidea
- Laterale
- Sternocleido-mastoidea o carotidea
- Sovraclavicolare
- Posteriore -> dietro i m. trapezi
Regioni topografiche del collo
Anatomia topografica della tiroide
- Lobi:
- Cartilagine cricoidea
- VI anello tracheale
- Istmo
- II-III-IV anello tracheale
- Lobo piramidale -> piramide di Morgagni
- Tiroidi accessorie -> da residui funzionanti del dotto tireoglosso
- Cisti o fistole mediane -> da residui non funzionanti del dotto tireoglosso
Sedi di tessuto tiroideo ectopico
Esame clinico della tiroide
Evidenziazione
- Alterazioni morfologiche:
- Alterazioni funzionali:
- iperfunzione;
- ipertiroidismo;
- ipofunzione;
- ipotiroidismo.
Esame fisico
Ispezione
- Sede
- Forma
- Volume
- Colore e caratteri cute
- Superficie
- Movimenti attivi
- Rapporti
Esame fisico
- Palpazione
- Bimanuale (Tecnica di Lahey)
- Forma
- Volume
- Superficie
- Consistenza
- Parenchimatosa
- Teso-elastica
- Dura
Esame fisico
Palpazione
- Dolorabilità > irradiazione ascendente:
- Tiroiditi
- Carcinoma infiltrante
- Emorragia intracistica
- Mobilità e spostabilità
- Termotatto:
- Vasodilatazione indotta > S. di Marañon.
- Fremito arterioso (Thrill) > gozzi tossici.
Esame fisico
Percussione > ottusità retrosternale alta
- Gozzo endotoracico:
- Dispnea
- Congestione del volto
- Disfagia
- Disfonia
- Manovra di Pamberton (Arm Rising Test):
- ↑ Dispnea
- ↑ Congestione del volto
Semeiotica funzionale
Prove dirette della funzione tiroidea
- Captazione iodio radioattivo:
- somministrazione radionuclide x os (I131) o e.v. (Tc99m);
- misurazione della % captata, basale e a 6-12-24h;
- influenzata dal contenuto di iodio intraghiandolare e da alterazioni della cattura dello iodio;
- ↑ nell’ipertiroidismo.
Prove dirette della funzione tiroidea
- Scintigrafia tiroidea (I131 – Tc99m)
- Noduli caldi (ipercaptanti)
- Noduli freddi (non captanti)
- Noduli tiepidi
- Metastasi funzionanti
Prove dirette della funzione tiroidea
Dosaggio ormoni tiroidei
- Frazioni libere:
- Totali (legate alle proteine – TBG):
- Dosaggio TSH
- Dosaggio Tireoglobulina:
- Follow up K tiroide funzionante
Prove dirette della funzione tiroidea
Dosaggio ormoni tiroidei et alia
- Dosaggio Calcitonina
- Ricerca anticorpi antitiroidei
- Anticorpi anti-tireoglobulina
- Anticorpi antiperossidasi
- ↑ Tiroidite di Hashimoto
- ↑ Tiroidite atrofica
- Anticorpi anti-TSH (TSH-receptor antibody TRAb)
Esami strumentali
- Ecografia:
- Eco-color doppler:
- Scintigrafia con Tallio – Gallio:
- Diagnostica per immagini:
- Torace standard
- Esofago baritato
- Tc
- RM
- Agobiopsia con ago sottile (FNAB):
- Buona accuratezza diagnostica
- Minimi effetti collaterali
- Non permette la diagnosi di malignità nelle neoplasie follicolari:
Gozzo
- Aumento di volume della tiroide:
- Diffuso
- Nodulare:
- Mononodulare
- Multinodulare
- Eutiroideo
- Distiroideo
- Sede:
- Cervicale
- Plongeant
- Cervico-mediastinico
- Mediastinico
Gozzo
Classificazione etiologica
- Familiare o congenito:
- Deficit enzimatico ereditario
- > Ipotiroidismo
- Endemico:
- Incidenza > 10% popolazione
- Deficit iodio
- Eccesso di iodio
- Elementi gozzigeni nella dieta
- Sporadico
Fisiopatologia del gozzo eutiroideo
Gozzo
Anatomia patologica
- Fase iniziale:
- Iperplasia follicolare: gozzo microfollicolare.
- Fase involutiva:
Gozzo
Sintomatologia
- Gozzo eutiroideo: correlata all’entità della tumefazione.
- Gozzo iper o ipofunzionante: correlata alla alterazione funzionale:
- Compressione tracheale: tirage.
- Compressione esofagea: disfagia.
- Occupazione mediastinica.
Tiroiditi
Malattie infiammatorie della tiroide eterogenee per etiopatogenesi e decorso
Acuta
- Suppurativa (piogenica):
- Segni della flogosi suppurativa
- Febbre
- Malessere generale
- Disfonia
- Turgore
- Dolore
- Silente (Painless Thyroiditis) – Post partum
- Da Pneumocystis Carini (AIDS)
Tiroiditi
Subacuta (de Quervain):
- Ad eziolologia virale
- Granulomatosa
- Gozzizena
- Ipertiroidismo transitorio
- Dolore
- Segni di flogosi
- Recidivante
Clinical course of sub acute thyroiditis
Tiroiditi
Cronica :
- Linfocitaria di Hashimoto:
- Autoimmune
- Spesso associate ad altre sindromi autoimmuni:
- Miastenia
- LES
- Artrite reumatoide
- M. di Sjogren
- M. di Basedow
-
- Tendente all’ipotiroidismo
- Lignea di Riedel:
- Processo fibroso-compressivo
Ipertiroidismo
Condizione clinica caratterizzata da aumento dei livelli ematici di ormoni tiroidei.
Associato ad iperfunzione tiroidea
- ↑ Produzione TSH (rara)
- Stimolazione tiroidea anomala
- M.di Basedow; Tumore trofoblastico.
- Autonomia tiroidea intrinseca:
- Adenoma iperfunzionante (m. di Plummer); Gozzo multinodulare tossico.
Non associato ad iperfunzione tiroidea
- Disordini dell’ormone immagazzinato:
- tiroidite subacuta; fase tireotossicosica della tiroidite cronica;
- Fonte extratiroidea dell’ormone:
- tireotossicosi factitia; tossicosi da hamburger; tessuto tiroideo ectopico.
M. di Graves – Flajani – Basedow
La forma più comune di tireotossicosi:
- Formazione di anticorpi attivi sui recettori tiroidei del TSH (TRAb)
- Gozzo diffuso
- Segni oculari
- Esoftalmo
- Oftalmoplegia
- Dermatopatia: cute calda ed umida
- Mixedema pretibiale
- ↑↑ TSH
- ↑ FT3
- ↑↑ FT4
- ↑↑ TRAb
Ipertiroidismo
- Gozzo tossico multinodulare:
- Possibili segni compressivi su trachea ed esofago.
- Rari esoftalmo e dermatopatia.
- Adenoma iperfunzionante (m. di Plummer):
- Prevalenti segni cardiovascolari.
Ipotiroidismo
Condizione clinica caratterizzata da diminuzione dei livelli ematici di ormoni tiroidei.
Ipotiroidismo
- Etiologia
- Ipotiroidismo primario o primitivo:
- Agenesia, ectopia, disgenesia tiroidea
- Insufficiente quantità di tessuto tiroideo:
- Da distruzione per malattie autoimmuni:
- Da distruzione per interventi iatrogeni:
- Difetti della biosintesi ormonale
- Ipotiroidismo secondario (ipofisario)
- Ipotiroidismo terziario (ipotalamico)
- Ipotiroidismo transitorio:
- Tiroiditi subacute e silenti
- Sospensione della tiroxina
- Resistenza agli ormoni tiroidei
Ipotiroidismo
Quadro clinico
- Deficit mentali:
- Bradipsichismo
- Bradilalia
- Bradipragia
- Mixedema
- Distrofie cute ed annessi
- Bradipnea
- Bradicardia
- Anemia
- Alterazioni del metabolismo lipidico e proteico:
Ernie della parete addominale
Protrusione del contenuto della cavità peritoneale attraverso una soluzione di continuo della parete.
- Si realizzano attraverso zone di minore resistenza della parete addominale dette zone o porte erniarie (ernie spontanee o primitive).
- Oppure attraverso un orifizio neoformato, traumatico o postincisionale (laparoceli).
Classificazione
Per sede anatomica
- Ernie inguinali
- Ernie extrainguinali
- Interstiziali (di Spigelio)
Classificazione
Per etiopatogenesi
- Congenite
- Sacco erniario presente alla nascita
-
- Persistenza del dotto peritoneo vaginale
-
- Caratteristiche strutturali peculiari
-
- Il sacco è parte delle tuniche del funicolo
- Acquisite
-
- Sfibramento parete addominale
-
- Aumento pressione endoaddominale
Classificazione
Per dimensioni
- Punta di ernia
- Interstiziale
- Completa
- Permagna
Anatomia patologica
Il sacco erniario deriva dal peritoneo parietale; consta di:
Esame obiettivo
- Ispezione
- Tumefazione visibile in stazione eretta in sede elettiva
- Palpazione
- Percussione
Quadro clinico (ernia non complicata)
- Graduale comparsa di una tumefazione non dolorosa
- Bruciore, senso di pesantezza, fastidio locale
- Disturbi dispeptici, stitichezza
- Dolore di tipo gravativo (se lancinante > complicanza?!)
-
- Irradiato alle regioni limitrofe
-
- Stazione eretta prolungata, sforzi fisici
Evoluzione clinica e complicanze
La naturale evoluzione clinica di una ernia è quella di accrescersi, con l’aumento delle possibilità di andare incontro a complicanze.
- Irriducibilità
- Intasamento (accumulo di materiale fecale nella porzione di intestino erniato)
- Disturbi da alterato transito intestinale
Accumulo di materiale fecale
Evoluzione clinica e complicanze
Strozzamento
- Costrizione serrata del viscere (intestino, epiploon) erniato
- Sofferenza vascolare (inizialmente stasi venosa)
- Necrosi ischemica
Se interessata ansa intestinale
- ileo meccanico
- peritonite
Evoluzione clinica e complicanze
Segni clinici di strozzamento
- Improvvisa irriducibilità dell’ernia.
- Contemporanea comparsa di dolore.
- Contrattura parete addominale.
Prossima lezione
Fisiogenesi delle sindromi dolorose addominali acute