Concetti generali
Tipi di disposizione degli elementi lapidei e laterizi nei muri misti e imbottiti. Fonte: G. Rondelet, Trattato teorico e pratico dell'arte di edificare, 1832
Tessiture murarie di tufo. A: ad una pietra (spianata); B: per spessori fino a circa 70 cm; C: per spessori superiori a 100 cm
Napoli, Campanile Pietrasanta. Muratura in mattoni a faccia vista con elementi di "reimpiego dell'antico", collocati nei punti più sollecitati
Apparecchi murari tufo/laterizio usati a Napoli. Fonte: G. Fiengo e L. Guerriero, a cura di, Murature tradizionali napoletane. Cronologia dei paramenti tra il XVI ed il XIX secolo, Napoli 1998
Le murature in elevazione possono essere soggette ai seguenti fenomeni di dissesto:
Al fine di determinare i fenomeni ai quali la muratura è soggetta si può fare ricorso ad indagini (preferibilmente non distruttive) e a modelli di calcolo.
ASSESTAMENTO DELLE MURATURE
Cause:
Fattori che influenzano il calo delle malte:
SCHIACCIAMENTO DELLE MURATURE
Cause:
Fasi del fenomeno:
PRESSOFLESSIONE
Cause:
Gli interventi di consolidamento delle murature devono tendere ad eliminare preliminarmente la causa dei dissesti, quindi gli effetti.
Tipologie di interventi di consolidamento:
Per superfici estese di intervento si opera per “cantieri alternati”.
Integrazione muraria.
Preferibilmente, le integrazioni murarie vanno eseguite con metodo “scuci e cuci” utilizzando il medesimo materiale del manufatto.
Iniezioni di miscela legante.
Metodo che consiste nell’immissione di miscele all’interno della muratura per sopperire alla perdita del potere legante delle malte (polverizzazione).
Metodi:
Iniezioni e paretine armate.
Tali interventi possono modificare il funzionamento statico delle murature, per cui vanno utilizzati solo in casi di strutture molto degradate.
Inserimento di catene e cerchiature.
Per tale tipo di interventi si può fare ricorso all’acciaio (barre e trefoli) o ai materiali compositi (FRP).
Tali interventi non modificano il funzionamento strutturale degli elementi murari (a meno che non si inseriscano elementi precompressi) e costituiscono strutture di presidio passivo: entrano in carico a seguito di ulteriori sollecitazioni o cedimenti della struttura.
1. Metodologia della progettazione del restauro architettonico
2. Gli interventi sulle preesistenze e il rapporto tra "antico e nuovo"
3. Gli interventi di de-restauro. Il caso dei monumenti dell'Acropoli di Atene
5. Introduzione al consolidamento degli edifici storici. Le strutture e i terreni di fondazione
6. Le murature: conoscenza, analisi dei meccanismi di dissesto e interventi di consolidamento
9. Il ruolo della diagnostica nel progetto di restauro architettonico
10. Materiali e tecniche innovative nel restauro architettonico
11. Problemi di conservazione delle strutture in cemento armato
12. I problemi di umidità negli edifici storici
13. L'adeguamento funzionale e la a messa norma negli edifici di pregio storico artistico
14. Il superamento delle barriere architettoniche negli edifici e nei siti storici
15. Il progetto di conservazione delle superfici architettoniche
S. MASTRODICASA, Dissesti statici delle strutture edilizie: diagnosi e consolidamento, Hoepli, Milano 1993.
Aa. Vv., Trattato di restauro architettonico, diretto da Giovanni Carbonara, Utet, Torino 1996.
AA. VV., Il manuale del restauro architettonico, coordinato da Luca Zevi, Mancosu, Roma 2001.
A. DEFEZ , Il consolidamento degli edifici, Liguori, Napoli 2002.
B. PAOLO TORSELLO, STEFANO F. MUSSO, Tecniche di restauro architettonico, Utet, Torino 2003.
AA. VV., Trattato sul consolidamento, coordinato da Paolo Rocchi, Mancosu, Roma 2003.