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Lucia Valenzi » 5.L'età dell'imperialismo


Giolitti e l’età giolittiana

Il vero decollo industriale italiano avviene intorno agli anni ‘90 dell’Ottocento. Un corto circuito del sistema politico, la cosiddetta crisi di fine secolo, iniziata con l’assassinio del re Umberto I, porterà ad una apertura democratica con il lungo potere di Giolitti. Viene adottata una politica sociale nuova che mira ad un compromesso tra le forze sociali, tra operai e imprenditori.

Giovanni Giolitti (1842-1928). Fonte: Wikipedia

Giovanni Giolitti (1842-1928). Fonte: Wikipedia


Giolitti e la questione meridionale

Il sistema di potere giolittiano è basato come i precedenti sul blocco sociale tra industriali del Nord e grandi agrari del Sud. Per questo Giolitti viene fortemente criticato da pensatori meridionalisti come Salvemini. Quest’ultimo lo ha definito “ministro della malavita”, in quanto per controllare il Mezzogiorno furono utilizzati anche sistemi non propriamente legali.

Gaetano Salvemini (1873-1957). Fonte: Wikipedia

Gaetano Salvemini (1873-1957). Fonte: Wikipedia


L’impresa di Libia

Dopo le sconfitte africane del periodo di Crispi, la prima impresa coloniale italiana che ha successo è in Libia. Nel 1911 la guerra rappresenta un cedimento dell’equilibrio giolittiano verso i nazionalisti, dal momento che viene realizzata con l’opposizione dei socialisti.

Soldati italiani davanti ai corpi di libici caduti (1912). Fonte: Wikipedia.

Soldati italiani davanti ai corpi di libici caduti (1912). Fonte: Wikipedia.


La questione cattolica

Una delle debolezze dello stato unitario era stata l’autoesclusione dei cattolici dalla politica, dopo la breccia di Porta Pia. Con Giolitti si raggiunse un accordo con la componente moderata del movimento cattolico, il Patto Gentiloni. Ciò avvenne proprio dopo che, con l’enciclica Rerum novarum, papa Leone XIII aveva aperto al cattolicesimo liberale e dopo che era nato il movimento modernista ed i sindacati cattolici, le leghe bianche.

Leone XIII (pontefice dal 1878 al 1903). Fonte: Wikipedia

Leone XIII (pontefice dal 1878 al 1903). Fonte: Wikipedia


Moderni partiti di massa

Con l’allargamento del suffragio elettorale, a cavallo dei due secoli, si affermano i moderni partiti di massa, dotati di sedi territoriali e funzionari stipendiati, in primo luogo il partito socialista (1892). Con l’introduzione del suffragio universale maschile nel 1913 il sistema di potere liberale giolittiano, basato sui notabili locali e i grandi elettori del suffragio censitario, entra definitivamente in crisi.

Risultati elettorali del Partito socialista Italiano. Fonte: Wikipedia.

Risultati elettorali del Partito socialista Italiano. Fonte: Wikipedia.


Unificazione della Germania

I grandi proprietari terrieri prussiani (Junkers) e Bismarck sono i protagonisti della industrializzazione e della creazione dello stato nazionale tedesco. Bismarck riesce con una raffinata diplomazia e tre guerre ad unificare la Germania. I movimenti di unificazione dal basso cedono il passo alla politica prussiana. Viene tolta al Parlamento prussiano la possibilità di decidere sull’organizzazione militare, dando allo Stato una decisa svolta autoritaria.

La proclamazione dell’Impero tedesco a Versailles. Bismarck in bianco al centro. Fonte: Wikipedia.

La proclamazione dell'Impero tedesco a Versailles. Bismarck in bianco al centro. Fonte: Wikipedia.


La politica interna di Bismarck

L’autoritarismo di Bismarck ha delle caratteristiche paternalistiche, utilizza alcuni strumenti di regolarizzazione ma anche di assistenza rivolta ai gruppi sociali popolari: la leva militare, la scuola pubblica, la previdenza sociale.

Otto Von Bismarck (1815-1898), in un ritratto del 1889 di Franz von Lenbach. Fonte: Wikipedia

Otto Von Bismarck (1815-1898), in un ritratto del 1889 di Franz von Lenbach. Fonte: Wikipedia


La politica estera di Bismarck

La politica estera della Germania è ancora in questa fase piuttosto equilibrata: ad un’aggressività di tipo economico non ne corrisponde ancora una politico-militare.
Al congresso di Berlino del 1878, sui Balcani, Bismarck svolge un ruolo di mediazione tra le grandi potenze. Ruolo che svolgerà anche nella conferenza di Berlino del 1884 sull’Africa.

Il Congresso di Berlino del 1878 in un quadro di Anton von Werner, Bismarck al centro stringe la mano al delegato russo. Fonte: Wikipedia.

Il Congresso di Berlino del 1878 in un quadro di Anton von Werner, Bismarck al centro stringe la mano al delegato russo. Fonte: Wikipedia.


La seconda rivoluzione industriale

Con la Great Depression, la grande crisi della seconda metà dell’Ottocento (1873-1895) si assiste ad una notevole differenziazione e ad una fortissima concentrazione dei gruppi industriali. È ormai indispensabile ottenere una grande accumulazione di capitale per il nuovo tipo di investimenti. Prevale ovunque un regime protezionistico. La Germania ricorre anche al dumping (vendita di merci sotto costo all’estero per vincere la concorrenza).

Locomotiva a vapore del 1907. Fonte: Wikipedia

Locomotiva a vapore del 1907. Fonte: Wikipedia


Il capitale finanziario

Gli oligopoli sono le forme che assume la commistione tra capitale finanziario e capitale industriale. I trust sono coalizioni di aziende a fini produttivi, i cartelli sono finalizzati a imporre i prezzi al di fuori della libera concorrenza oppure a definire un tetto di produzione di alcune merci. Le holdings sono società finanziarie che controllano un gruppo di aziende.

Satira del 1901 di John Davison Rockefeller. Fonte: Wikipedia

Satira del 1901 di John Davison Rockefeller. Fonte: Wikipedia


I nuovi equilibri mondiali

A cavallo tra i due secoli si modificano notevolmente gli equilibri tra le potenze industriali con una grande crescita degli Stati Uniti e della Germania. Alla vigilia della I guerra mondiale il declino dell’Inghilterra e la crescita della Germania portano i due paesi allo stesso livello.

Percentuali sulla produzione mondiale di Gran Bretagna, Germania e Stati Uniti. Fonte: Wikipedia.

Percentuali sulla produzione mondiale di Gran Bretagna, Germania e Stati Uniti. Fonte: Wikipedia.


Interpretazione economica dell’imperialismo

Una interpretazione dell’imperialismo, quella di Hobson e Lenin, lo collega alla seconda rivoluzione industriale. Essa è basata sul concetto di “sottoconsumo”, di carenza del mercato interno, e della contraddizione prodotta dalla necessità di piazzare grandi eccedenze di capitali. Questa necessità si traduce anche nella spinta aggressiva e colonialista degli Stati.

Vladimir Ilich Uljanov Lenin (1870-1924). Fonte: Wikipedia

Vladimir Ilich Uljanov Lenin (1870-1924). Fonte: Wikipedia


Interpretazione politica dell’imperialismo

Un’altra interpretazione sottolinea invece gli elementi socio-politici e la crescita nell’opinione pubblica di tendenze razziste e anche antisemite, utili ai governi per allontanare le tensioni sociali dai problemi interni.
Lo storico Hobsbawm ha parlato di “imperialismo delle masse”: si offre alle masse la gloria, con la sottomissione di razze inferiori, al posto delle riforme interne.

Gugliemo II e lo zar Nicola II (1905). Fonte: Wikipedia.

Gugliemo II e lo zar Nicola II (1905). Fonte: Wikipedia.


Il colonialismo

Il colonialismo rappresenta l’inizio della mondializzazione dell’economia e trascina ampie zone del mondo in una forzata modernizzazione. Il colonialismo inglese tende a inglobare i gruppi dirigenti locali. La Francia invece tende a un maggiore controllo politico e esporta il suo modello politico e burocratico.

Una vignetta francese con la regina Vittoria, Gugliemo II e lo zar Nicola II che si dividono la torta della Cina. Assistono la Francia e l’imperatore del Giappone. Fonte: Wikipedia.

Una vignetta francese con la regina Vittoria, Gugliemo II e lo zar Nicola II che si dividono la torta della Cina. Assistono la Francia e l'imperatore del Giappone. Fonte: Wikipedia.


La spartizione coloniale dell’Africa

In Africa avviene l’incontro-scontro tra le due più grandi potenze coloniali: Francia e Inghilterra.
La direttrice francese da Ovest verso Est va a incrociarsi con quella inglese da Nord verso Sud. Nel piccolo villaggio di Fascioda in Sudan si sancirà l’accordo che decide la spartizione tra Francia e Inghilterra a danno del terzo incomodo: la Germania.

La spartizione coloniale dell’Africa. Fonte: Wikipedia.

La spartizione coloniale dell'Africa. Fonte: Wikipedia.


La guerra anglo-boera

La guerra in Sud Africa tra gli inglesi e i vecchi colonizzatori di origine olandese (i boeri o afrikaner) ha un importante valore simbolico, in quanto si scontrano gli inglesi con una popolazione sassone vicina ai tedeschi. Nell’immmaginario della stampa dell’epoca e delle manifestazioni nazionalistiche di fine ‘800 viene vissuta come una guerra europea fuori dall’Europa.

Il Sud Africa: in arancione l’Orange, in blù la colonia britannica del Capo. Fonte: Wikipedia.

Il Sud Africa: in arancione l'Orange, in blù la colonia britannica del Capo. Fonte: Wikipedia.


I materiali di supporto della lezione

John A. Hobson, L'imperialismo, ISEDI, Milano, 1974.

Angelo Del Boca, L'Africa nella coscienza degli italiani , Milano, Mondadori, 2002.

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