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Roberto Serpieri » 4.Le Micropolitiche nella Scuola


Che cos’è la Leadership?

Un concetto come quello di leadership appare quasi inafferrabile nella sua complessità: è ancora molto citato un celebre studio di Bennis e Nanus in cui, nel 1985, si identificavano ben 350 definizioni di leadership.

Questo perchè si continua a pensare che ci siano individui che hanno capacità particolari, che con la loro azione possono influenzare gli eventi, persone su cui si può contare per preparare un futuro migliore.

Una definizione difficile

In un certo senso leadership è una di quelle parole come democrazia, amore, pace, che a dispetto di un forte impatto intuitivo apparentemente omogeneo, possono avere significati completamente diversi per persone diverse, così che ci possono essere tante definizioni di leadership, quante sono le persone che hanno cercato di definirla.

Chi è il Leader?

Nel 1985, Bennis e Nanus rispondevano, con una frase divenuta celebre in tutto il mondo:

“Managers do things right, Leaders do the right things”

In questa prospettiva, “fare le cose bene” significherebbe impegnare poco più che una competenza tecnica, mentre “fare le cose giuste” implicherebbe mettere in gioco scelte e valori.

In realtà, nell’azione quotidiana entrambe le funzioni si combinano e l’esperienza insegna che il rapporto tra loro va ben al di là di una divisione del lavoro.

Elementi base della leadership

Nell’arco di 50 anni si sono contati più di 65 differenti sistemi di classificazione per definire le dimensioni della leadership. Elencarle tutte sarebbe un lavoro che va oltre il nostro obiettivo. Ciò che conta, sono gli elementi di base della leadership che si sono prestati alle numerose definizioni,

come per esempio:

Sistemi di classificazione

  • Alcune definizioni vedono il leader come il fulcro dei processi di gruppo, ossia è al centro del cambiamento e delle attività del gruppo ed incarna la volontà del gruppo.
  • Un altro gruppo di definizioni rientra nella prospettiva della personalità, ritenendo che la leadership sia una combinazione di tratti e caratteristiche speciali che gli individui posseggono e che gli permettono di indurre gli altri a raggiungere gli obiettivi.
  • Altri approcci alla leadership l’hanno definita come un atto o comportamento, i leader agiscono per apportare cambiamenti nel gruppo.

Sistemi di classificazione

  • La leadership è stata definita nei termini di una relazione di potere che si stabilisce tra il leader e i followers: il leader ha potere e lo esercita per effettuare cambiamenti negli altri.
  • Altri vedono la leadership come uno strumento per raggiungere obiettivi.
  • Alcuni studiosi considerano la leadership una skills perspective, ponendo attenzione sulle capacità (conoscenze e abilità) che rendono la leadership effettivamente possibile.

Classificazione cronologica delle teorie sulla leadership educativa

Earley e Weindling (2004) propongono una classificazione cronologica delle teorie sulla leadership educativa e la articolano in cinque categorie, considerando lo sviluppo della letteratura sul tema a partire dai primi decenni del ‘900

Le teorie sulla leadership …

  • la teoria dei tratti : la leadership è un attributo della personalità.
  • la teoria degli stili: la leadership è uno stile di conduzione.
  • la teoria della contingenza: la leadership come derivazione del rapporto leader-contesto.
  • la teoria del potere e dell’influenza: la leadership come funzione del potere e del suo esercizio.
  • la teoria dei tratti personali: la leadership efficace come performance di competenze e capacità eccellenti.

Criteri tipologici fondanti le analisi della leadership

Riprendendo e rileggendo le indicazioni e le suggestioni di altri autori che si sono soffermati sul tema, è possibile proporre (Serpieri, 2002), uno schema sintetico di analisi dei criteri presentatisi successivamente nel tempo, su cui si sono fondate le analisi della leadership.

Anni ‘40 – ‘60

  • Nella prima fase gli studi sulla leadership si sono concentrati in netta prevalenza sul tratto di personalità che contraddistingue il leader, nato con una qualità caratteriale distintiva

“leader: si nasce così …”

  • L’enfasi sul tratto è stata progressivamente soppiantata, invece, dalla messa in campo dell’opzione euristica rivolta ad impostare la questione della leadership in termini di stile, ritenendo di conseguenza cruciale l’addestramento ad uno stile comportamentale particolarmente confacente per gestire le relazioni interpersonali intrattenute dal leader

“leader: si diventa con …”

Fino agli anni ‘80

  • Un vero e proprio scivolamento dalla persona e dal ruolo del leader verso una più consistente presa in carico della valenza strutturale della leadership, si ha, peraltro, in connessione con l’affermarsi del paradigma funzionalista e con l’interesse per i legami sistemici tra l’organizzazione ed il suo ambiente

“leader: si dipende da …”

Dagli anni ‘80

  • La corrente “neo-funzionalista”, nell’ambito delle tradizioni razionalista e managerialista, intende la leadership come volta ad influenzare gli orientamenti normativi e la condivisione dei fini dei membri dell’organizzazione

“leader: si attiva per …”

  • La corrente “post-manageriale”, rompe con le tradizioni, e si distingue per il riferimento agli aspetti non razionali e alle componenti di autoconsapevolezza dei limiti della stessa azione di leadership. Si assiste al sopravvento di una estetica della leadership

“leader: si piace, forse …”

Criteri tipologici fondanti le analisi della leadership


Alcuni Modelli di Leadership Educativa elaborati da Duke e Leithwood (1999)

Leadership Contingente

studia le modalità con cui i leader affrontano le circostanze e i problemi dell’organizzazione in cui agiscono, considerandole nella loro unicità.

Leadership Partecipativa

prende in considerazione soprattutto i processi decisionali del gruppo, il modo in cui vengono predisposti e organizzati, ma anche i principi e la condivisione su cui sono fondati.

Alcuni Modelli di Leadership Educativa elaborati da Duke e Leithwood (1999)

Leadership Manageriale

si focalizza sulle funzioni, i compiti o i comportamenti dei leader, partendo dal presupposto che se queste funzioni sono svolte con competenza e capacità, il lavoro di tutti gli attori dell’organizzazione risulta facilitato.

Leadership Morale

è un orientamento che si è molto affermato negli anni 90, sulla base dell’assunto che i valori – e i conflitti che essi implicano – costituiscono il nodo cruciale di ogni esperienza di leadership e di coordinamento. Se non ci fossero conflitti di valori, non ci sarebbe nemmeno bisogno di leadership.

Adattamento al cambiamento

Si tratta di paradigmi ampiamente studiati, descritti e sottoposti a verifiche sperimentali, che catturano gli aspetti più cruciali delle problematiche che toccano la leadership educativa oggi, nel suo delicato equilibrio tra l’esigenza di un miglioramento continuo dei risultati e le richieste portate dagli imperscrutabili cambiamenti del sociale.

Processi di influenza e rapporti di potere

Ciò che distingue questi approcci è il diverso modo di concepire i rapporti all’interno dell’organizzazione, sia per quanto riguarda il modo di considerare i processi di influenza, sia per ciò che concerne i rapporti di potere e le finalità che si riconoscono alla leadership in quanto tale.

I materiali di supporto della lezione

Ball S.J., (1987), The micro-politics of the school. Towards a theory of school organizations, London, Methuen.

Ball S.J., (1994), Education reform, Buckingham, Open Un. Press.

Bennis W.G., Nanus B. (1985), Leaders: the strategies for taking charge, Harper & Row, New York.

Blasé J., (1991), The politics of life in schools, London, Sage.

Earley, P. & Weidling, D. (2004), Understanding School Leadership, London, Chapman.

Leithwood K., Duke D.L. (1999), A century's quest to understand school leadership, in Murphy J., Louis K.S., Handbook of Research on Educational Administration (2nd ed., pp. 45-72), San Francisco, Jossey-Bass Publishers.

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