In Figura, si riporta lo schema di un gassificatore a flusso trascinato (autotermico ed equicorrente). Date le scale temporali dei processi in gioco, si può assumere che lo stadio I (devolatilizzazione) e lo stadio II (combustione) decorrano in serie e siano molto più veloci rispetto allo stadio di gassificazione.
Pertanto, per finalità modellistiche, gli stadi I e II sono collocati nella zona d’imbocco del reattore, e vengono trattati separatamente.
Nei primi istanti di tempo di residenza all’interno del gassificatore, le particelle di combustibile devolatilizzano (stadio I). Viene prodotto char (C+ash) e volatili (si considerano per semplicità soltanto i 4 volatili: H2, H2O, CO, CO2; vedere Figura).
Detta WF la portata massica di combustibile in ingresso allo stadio I, e fi le frazioni ponderali (i=C, H2, H2O, CO, CO2), si ottengono le rispettive portate massiche in uscita dallo stadio I (WFfi).
Adesso incorre lo stadio II (Figura), dove cioè il char ed i volatili entrano in contatto con O2. La portata massica di O2 in ingresso deve essere maggiore di un valore minimo .
Questo valore minimo rappresenta la portata di O2 necessaria a far bruciare completamente H2 e CO prodotti dallo stadio I, ed una parte di C del char.
Si ricorda che queste reazioni di combustione sono necessarie a mantenere l’autotermicità del processo, pur senza consumare troppo C, poi necessario al processo di gassificazione. H2 e CO, in contatto con O2, bruciano prima di C (garantendo quindi la non completa conversione di C) poiché in fase omogenea.
Considerando la stechiometria delle reazioni di combustione di H2 e CO, è:
Al contempo, la portata di O2 non deve superare un valore massimo, che sarebbe quello che determinerebbe anche la combustione completa di C:
Tipicamente, la portata massica di O2 in ingresso vale 0.7-0.8 WF.
Pertanto, all’uscita dello stadio II (combustione; Figura), si troveranno C, H2O e CO2 (le ceneri inerti non vengono modellate) con le rispettive portate massiche:
In uscita dallo stadio II, il sistema comincia ad interagire anche con il vapore acqueo, per cominciare il più lento stadio di gassificazione (Figura). La portata massica di C in z=0 (quota di ingresso nello stadio di gassificazione) è quella espressa in equazione (3). Le portate di CO ed H2 in z=0 sono nulle.
Le portate molari di CO2 ed H2O in z=0 sono rispettivamente pari a:
ricordando che bisogna considerare WS, la portata massica di vapore acqueo immessa nel sistema, tipicamente pari a 0.1-0.2 WF.
Ciò consente di esprimere la portata volumetrica di gas, in z=0, assegnate temperatura T e pressione P, mediante la legge di stato dei gas:
Nel gassificatore a flusso trascinato, decorrono essenzialmente le due reazioni eterogenee di gassificazione (C+H2O→CO+H2 e C+CO2→2CO), governate rispettivamente da due velocità di reazione (rwet(z) e rdry(z), a ricordare la gassificazione “umida” e “secca”) che in questo modello sono espresse in termini di massa di C reagito per unità di tempo e di volume del reattore.
Ciò permette di scrivere il bilancio di materia su C del char (S è l’area della sezione trasversale):
che diventa:
con condizione nota su WC al limite z=0.
In fase gas, si considera principalmente il decorso della reazione di equilibrio (water-gas shift reaction) CO+H2O=CO2+H2. Essa è governata da una costante di equilibrio, invariante se la temperatura resta costante (con C si intendono le concentrazioni):
Imporre condizioni di equilibrio locale per la reazione di shift significa scrivere, per ciascuno dei 4 gas (i=H2, H2O, CO, CO2), che Ci(z)=Ci‘(z)±C”(z). Il termine C’ tiene conto del decorso delle 2 reazioni eterogenee di gassificazione, che inducono un cambio nella concentrazione delle specie gassose. Questa concentrazione viene poi “corretta” dal sistema gassoso (mediante il termine correttivo C”, uguale per ogni specie gassosa data la stechiometria della reazione di shift), per soddisfare l’equilibrio termodinamico.
La concentrazione correttiva C” può essere di per sé positiva o negativa, e porta alla sua sinistra il segno + per CO2 ed H2 (prodotti della reazione di shift), ed il segno – per i reagenti (CO, H2O).
Si nota poi che, moltiplicando la relazione per la portata volumetrica, si ottiene per le portate molari una relazione analoga a quella vista per le concentrazioni: Fi(z)=Fi‘(z)±Q(z)C”(z), dove F’ è la portata molare a seguito delle reazioni eterogenee, poi corretta.
L’equazione (11) quindi diventa come in Figura, espressa anche scrivendo la concentrazione come rapporto tra portata molare e volumetrica (in modo da non dipendere più dalle concentrazioni delle 4 specie). In sistema isotermo, deve valere la condizione:
imponendo C”=0 al limite z=0, e ricordando che l’argomento della derivata è quello riportato in Figura.
E’ possibile ora scrivere il bilancio di materia su una qualunque specie gassosa (ad es., H2), con specifico riferimento alla portata F’ ed al decorso delle reazioni eterogenee di gassificazione:
con condizione nota su al limite z=0.
Ciò permette poi di scrivere il bilancio di materia complessivo su H2, tenendo presente la relazione Fi(z)=Fi‘(z)±Q(z)C”(z):
con condizione nota su al limite z=0.
Analogamente, si scrivono i bilanci su H2O, CO e CO2.
con condizione nota su al limite z=0.
con condizione nota su al limite z=0.
con condizione nota su al limite z=0.
con condizione nota su al limite z=0.
con condizione nota su al limite z=0.
con condizione nota su al limite z=0.
L’11-ma equazione differenziale del modello matematico è la rappresentazione della legge di stato dei gas:
Le velocità di reazione per i 2 processi eterogenei, rwet ed rdry, vengono espresse mediante leggi cinetiche in cui compare, a parte la temperatura, la concentrazione delle specie gassose e di C. Esprimendo le concentrazioni come rapporto tra portata molare (o massica) e volumetrica, si vede come tali espressioni non aggiungano incognite al sistema.
Quindi, le 11 incognite sono: 5 ausiliarie (le 4 portate F’ per le 4 specie gassose, e la concentrazione correttiva C”) e 6 principali (la portata WC di carbonio, le 4 portate effettive F per le 4 specie gassose, e la portata volumetrica Q).
Conoscere l’evoluzione spaziale delle incognite consente, in particolare in z=L, di ottenere portata e composizione del syn-gas, e grado di burn-off del carbonio.
1. Carbone e biomasse: generalità
2. Processi reattivi del char: aspetti cinetici e diffusivi - parte prima
3. Processi reattivi del char: aspetti cinetici e diffusivi - parte seconda
4. Processi reattivi del char: aspetti reattoristici
5. Combustione: aspetti cinetici e bilanci di materia
6. Desolforazione in situ in combustori a letto fluidizzato - parte prima (modello a grani)
7. Desolforazione in situ in combustori a letto fluidizzato - parte seconda (bilancio di popolazione)
8. Gassificazione - parte prima
9. Gassificazione - parte seconda
10. Rimozione di particolato da reflui gassosi: applicazioni esercitative - parte prima
11. Rimozione di particolato da reflui gassosi: applicazioni esercitative - parte seconda
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13. Adsorbimento: modellazione frattale di dati cinetici
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16. Reattori chimici: integrazioni esercitative
17. Analisi granulometrica e porosimetrica: applicazioni esercitative