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Giuseppe Campanile » 2.Tecniche di allevamento per la produzione della carne bovina


Baby-beef

Vitellone leggero alimentato con alte dosi di mangimi composti integrati (M.C.I). Viene macellato a 300-350 Kg all’età di 8-10 mesi.

Spese: acquisto del vitello svezzato (110-170Kg P.V.); spese alimentari (M.C.I.+Paglia + Piccole quantità di insilato di Mais); garanzia ritiro a prezzo equo.

Scelta degli animali e stabulazione: attualmente vengono destinati alla produzione del Baby beef i vitelli appartenenti ai tipi genetici più a buon mercato:

  • pezzati neri
  • bruni puri o derivanti da incroci con tori di razze da carne o a duplice attitudine

Importante partire da animali ben svezzati che presentino uno sviluppo corporeo soddisfacente. Condizione ideale è partire con vitelli ben strutturati di circa 110 –150 Kg p.v. in grado di ruminare perfettamente.

Caratteristiche dei ricoveri: il Baby-beef viene allevato in gruppi, in boxes a pavimento grigliato o, meno frequentemente, su lettiera.

Baby-beef (segue)

Alimentazione

La razione è costituita essenzialmente da M.C.I. (meglio se pellettato) e da modeste quantità di paglia o altro foraggio grossolano che forniscono la fibra lunga necessaria ad una buona ruminazione. All’arrivo degli animali è necessario procedere alla loro reidratazione (prodotti anti stress nell’acqua di bevanda per 2-3 giorni) e all’adattamento alimentare. Nei primi giorni è necessario somministrare quantità limitate di mangime (circa 3Kg capo/die) e fieno a volontà. Nelle prime 2 settimana si aumenta gradualmente il mangime riducendo il fieno. La formulazione aziendale con materie prime richiede l’ addizione di sostanze tampone e di integratori vitaminico minerali.


Baby-beef (segue)

Consumi e rese

Completato il periodo di adattamento i vitelli consumano normalmente circa 4-5-kg di concentrato/capo/die, in seguito l’ingestione aumenta fino a raggiungere gli 8-10 kg. Il consumo medio giornaliero nell’intero ciclo è di circa 7,5 kg/capo/ die.

IPG 1,3-1,5 Kg.

Indice di Conversione Alimentare (I.C.A.): 5Kg di mangime /Kg accrescimento ovvero 0,2.

La durata del ciclo di produzione è di circa 5-6 mesi e porta all’abbattimento di vitelli di 300-350 Kg.


Linea vacca-vitello

Tecnica di allevamento utilizzata in Germania, Francia, Inghilterra (razze da carne francesi e inglesi) ed in Italia per le razze da carne italiane (chianina, romagnola, maremmana,etc.). Consiste nell’allevamento delle vacche nutrici destinate alla produzione e svezzamento dei vitelli e nell’allevamento di questi fino al peso di macellazione. Con questa tecnica diventa di fondamentale importanza:

  • dimensionare l’allevamento in funzione delle disponibilità foraggere aziendali e/o pascolative
  • utilizzare strutture semplici
  • individuare il tipo genetico più adatto
  • costruire un nucleo omogeneo di bovine
  • scegliere oculatamente il tipo genetico paterno
  • programmare l’epoca dei parti
  • piani alimentari: livello energetico moderato
  • cura particolare per la sfera riproduttiva (calori, gravidanze, parto etc)
  • manodopera se possibile stagionale

Poiché questo tipo di allevamento basa la sua redditività sul numero di vitelli prodotti, si dovrà perseguire un alto tasso di fertilità e di vivinatalità intervenendo sia sui fattori tecnici che organizzativi.

Linea vacca-vitello (segue)

Forme di allevamento: sistemi stallini (allevamento confinato) con stabulazione in stalle aperte; sistemi semi stallini (semiconfinamento) con alimentazione incentrata sullo sfruttamento dei pascoli, cespugliati e sottobosco, integrata da un periodo di confinamento.

In entrambi i casi si possono seguire due indirizzi: linea Manza-Vitello (macellazione della fattrice dopo il primo parto); linea Vacca-Vitello (utilizzazione della fattrice per 2 o più parti).

Tecnica di produzione: si articola in 5 fasi:

  1. allevamento della manzetta e manza
  2. inseminazione strumentale
  3. gravidanza
  4. parto e allattamento
  5. ingrasso manza e/o vacca

Allevamento e inseminazione: le tecniche di allevamento delle manzette e della manze devono garantire ritmi di crescita soddisfacenti 500-800 gr./die a costi contenuti per far si che raggiungono fra i 12-14 mesi i 350 Kg di p.v. peso a cui vengono inseminate.

Linea vacca-vitello (segue)

Nel periodo dell’inseminazione (nelle 2-3 settimane immediatamente precedenti) gioca un ruolo molto importante l’alimentazione e l’effetto del flushing è tanto più marcato quanto più leggere sono le manze; la sincronizzazione dei parti permette di organizzare meglio i piani alimentari e l’impiego di manodopera, e consente la vendita di gruppi di animali uniformi. La scelta della razza paterna deve essere estremamente oculata, soprattutto nel caso della linea manza-vitello in cui si sfrutta solo il primo parto. Il toro incrociante deve essere scelto in base alle richieste del mercato ed in funzione del tipo genetico materno.

Svezzamento e ingrasso

  • Nella linea manza vitello lo svezzamento è precoce (40-50 gg). Caratteristiche: I.P.G. 500-800gr./die, inseminazione a 12-14 mesi (350kg).
  • Nella linea Vacca vitello il redo resta con la madre fino allo svezzamento naturale che avviene intorno ai 6-7 mesi. Caratteristiche: svezzamento a 6-7 mesi, contenere il tasso di mortalità.

I vitelli svezzati vengono avviati all’ingrasso per la produzione del vitellone. Le fattrici a fine carriera vengono sottoposte a forzatura alimentare per un periodo di circa 60-120gg, migliorando la composizione della carcassa rendendole più idonee alla commercializzazione.

Vitello a carne bianca

Vitello alimentato esclusivamente con latte o sostitutivi del latte, per 4-6 mesi e macellato alpeso di 200-250 kg.

Tecnica di produzione della carne bovina: porta a trasformare proteine ad elevato valore biologico (caseine) in proteine muscolari (minore valore biologico). Resa di trasformazione 20% Vs 10% dei vitelloni (dove si utilizzano circa 100 Kg di proteine provenienti da alimenti diversi, ottenendo 10 Kg di proteine della carne). Tuttavia va notato che nell’allevamento del vitellone le fonti azotate impiegate hanno un valore biologico nettamente più basso della proteina muscolare.

Vitello a carne bianca (segue)

Caratteristiche delle carni

  • Elevata digeribilità
  • Elevato contenuto proteico
  • Elevato contenuto acqua
  • Basso contenuto in grasso
  • Basso contenuto in connettivo

Punti critici di produzione

  • Scelta degli animali
  • Piano alimentare
  • Caratteristiche dei ricoveri
  • Controllo dello stato di salute

Vitello a carne bianca (segue)

Scelta dei vitelli

  • Prevalentemente maschi appartenenti a razze lattifere o incroci
  • Scolostrati
  • P.V. 50-55 Kg
  • 3-4 settimane di età
  • Ottimo stato di salute

Piano alimentare: riveste un’importanza notevole al fine di evitare gravi turbe a carico dell’apparato digerente (meteorismo,diarree,etc.) di animali che fino ai 150-160 giorni saranno alimentati con latte ricostituito e che di fatto resteranno nella condizione di “monogastrici funzionali“. Il piano di somministrazione prevede:

  • la quantità giornaliera di sostitutivo va sempre ripartita in due pasti distanziati di 10-12 ore uno dall’altro e distribuita a temperatura ottimale
  • 1° e 2° giorno miscele antistress
  • nei giorni seguenti la quantità e le concentrazioni del sostitutivo del latte, che nella prima settimana mimano i valori fisiologici (10-12% s.s.), vengono gradualmente aumentate

Vitello a carne bianca (segue)

Ogni 4 – 5 giorni si aumenta da prima il volume della soluzione e poi la concentrazione della stessa fino a far si che a fine ciclo gli animali ingeriscano circa 3 Kg di s.s. di sostitutivo con una concentrazione 16-18%. E’ necessario osservare sempre con attenzione le reazioni degli animali alle variazioni della razione!!!

  • Volume elevato ? diarrea
  • Concentrazione elevata ? feci biancastre con grumi di latte indigerito

Accrescimenti e rese:

  • durata del ciclo 150-160gg
  • peso inizio ciclo 50-60kg
  • peso di macellazione 200-250 Kg
  • consumo di sostitutivo del latte 280-300 kg
  • accrescimento globale 190 kg p.v.
  • IPG > 1 Kg Es. 250-60/160 = 1.187 kg/die
  • Indice di Conversione Alimentare (I.C.A.): oscilla fra il 55% e il 65% in funzione della qualità del sostitutivo e della salute dei soggetti (es. 190/300=0.6).

Vitello a carne bianca (segue)

Caratteristiche e igiene dei ricoveri

  • Gabbie individuali (0.6×1.5 m) interamente costruite in legno duro con pavimento grigliato e sollevato da terra.
  • Box multipli capacità di 10-40 capi.
  • Temperatura quanto più possibile costante e compresa tra i 16 e 22°C.
  • L’oscillazione dell’umidità relativa andrebbe mantenuta entro valori di 65%-75%.
  • Ricambio d’aria per aerazione naturale o artificiale (utilizzo di aspiratori).
  • Velocità dell’aria a livello degli animali compresa fra 0.3 e 0.6 m/sec.
  • Cubatura non inferiore a 6 m3/capo.

Principali problematiche sanitarie

  • Anemia ferro-priva:contenuto in Fe 10-15mg/kg s.s. del sostitutivo.
  • Steatosi epatica.
  • Apparato digerente: meteorismo, costipazione, diarree, colibacillosi, salmonellosi.
  • Apparato respiratorio: broncopolmonite, forme influenzali.
  • Particolare attenzione rivolta alle sindromi polifattoriali condizionate.

Vitellone

Si utilizzano razze specializzate da carne. I soggetti vengono macellati al peso di 500-550 kg p.v. raggiunto ai 16-18 mesi. I principali fattori in gioco nella produzione del vitellone sono:

1) Ambientali:

  • sistemi di stabulazione
  • densità degli animali
  • controllo igienico e sanitario

2) Genetici, scelta del tipo genetico in funzione di:

  • dimensioni aziendali
  • situazione tecnico-economiche
  • richiesta del mercato

3) Alimentari:

  • conoscenza dei fabbisogni nutritivi nelle varie fasi del ciclo produttivo

 


Vitellone (segue)

Modalità di stabulazione

a) Allevamento a posta fissa 4m2× capo.
b) Allevamento in box all’aperto:

  • superficie coperta pavimentata 4-5 m2 / capo
  • area scoperta 10 m2/capo
  • zona di alimentazione coperta e pavimentata 1.5 m2/capo
  • fronte di mangiatoia 50 cm/capo

c) Allevamento su lettiera permanente in edifici chiusi 5-6 m2/capo
d) Allevamento in boxes multipli lettiere o pavimento fessurato 8-10 capi box
e) Allevamento con cuccette e fessurato

Problemi sanitari

  • Patologie respiratorie
  • Turbe digestive emetaboliche di origine alimentare
  • Zoppie

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Progetto "Campus Virtuale" dell'Università degli Studi di Napoli Federico II, realizzato con il cofinanziamento dell'Unione europea. Asse V - Società dell'informazione - Obiettivo Operativo 5.1 e-Government ed e-Inclusion

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