Vitellone leggero alimentato con alte dosi di mangimi composti integrati (M.C.I). Viene macellato a 300-350 Kg all’età di 8-10 mesi.
Spese: acquisto del vitello svezzato (110-170Kg P.V.); spese alimentari (M.C.I.+Paglia + Piccole quantità di insilato di Mais); garanzia ritiro a prezzo equo.
Scelta degli animali e stabulazione: attualmente vengono destinati alla produzione del Baby beef i vitelli appartenenti ai tipi genetici più a buon mercato:
Importante partire da animali ben svezzati che presentino uno sviluppo corporeo soddisfacente. Condizione ideale è partire con vitelli ben strutturati di circa 110 –150 Kg p.v. in grado di ruminare perfettamente.
Caratteristiche dei ricoveri: il Baby-beef viene allevato in gruppi, in boxes a pavimento grigliato o, meno frequentemente, su lettiera.
Alimentazione
La razione è costituita essenzialmente da M.C.I. (meglio se pellettato) e da modeste quantità di paglia o altro foraggio grossolano che forniscono la fibra lunga necessaria ad una buona ruminazione. All’arrivo degli animali è necessario procedere alla loro reidratazione (prodotti anti stress nell’acqua di bevanda per 2-3 giorni) e all’adattamento alimentare. Nei primi giorni è necessario somministrare quantità limitate di mangime (circa 3Kg capo/die) e fieno a volontà. Nelle prime 2 settimana si aumenta gradualmente il mangime riducendo il fieno. La formulazione aziendale con materie prime richiede l’ addizione di sostanze tampone e di integratori vitaminico minerali.
Consumi e rese
Completato il periodo di adattamento i vitelli consumano normalmente circa 4-5-kg di concentrato/capo/die, in seguito l’ingestione aumenta fino a raggiungere gli 8-10 kg. Il consumo medio giornaliero nell’intero ciclo è di circa 7,5 kg/capo/ die.
IPG 1,3-1,5 Kg.
Indice di Conversione Alimentare (I.C.A.): 5Kg di mangime /Kg accrescimento ovvero 0,2.
La durata del ciclo di produzione è di circa 5-6 mesi e porta all’abbattimento di vitelli di 300-350 Kg.
Tecnica di allevamento utilizzata in Germania, Francia, Inghilterra (razze da carne francesi e inglesi) ed in Italia per le razze da carne italiane (chianina, romagnola, maremmana,etc.). Consiste nell’allevamento delle vacche nutrici destinate alla produzione e svezzamento dei vitelli e nell’allevamento di questi fino al peso di macellazione. Con questa tecnica diventa di fondamentale importanza:
Poiché questo tipo di allevamento basa la sua redditività sul numero di vitelli prodotti, si dovrà perseguire un alto tasso di fertilità e di vivinatalità intervenendo sia sui fattori tecnici che organizzativi.
Forme di allevamento: sistemi stallini (allevamento confinato) con stabulazione in stalle aperte; sistemi semi stallini (semiconfinamento) con alimentazione incentrata sullo sfruttamento dei pascoli, cespugliati e sottobosco, integrata da un periodo di confinamento.
In entrambi i casi si possono seguire due indirizzi: linea Manza-Vitello (macellazione della fattrice dopo il primo parto); linea Vacca-Vitello (utilizzazione della fattrice per 2 o più parti).
Tecnica di produzione: si articola in 5 fasi:
Allevamento e inseminazione: le tecniche di allevamento delle manzette e della manze devono garantire ritmi di crescita soddisfacenti 500-800 gr./die a costi contenuti per far si che raggiungono fra i 12-14 mesi i 350 Kg di p.v. peso a cui vengono inseminate.
Nel periodo dell’inseminazione (nelle 2-3 settimane immediatamente precedenti) gioca un ruolo molto importante l’alimentazione e l’effetto del flushing è tanto più marcato quanto più leggere sono le manze; la sincronizzazione dei parti permette di organizzare meglio i piani alimentari e l’impiego di manodopera, e consente la vendita di gruppi di animali uniformi. La scelta della razza paterna deve essere estremamente oculata, soprattutto nel caso della linea manza-vitello in cui si sfrutta solo il primo parto. Il toro incrociante deve essere scelto in base alle richieste del mercato ed in funzione del tipo genetico materno.
Svezzamento e ingrasso
I vitelli svezzati vengono avviati all’ingrasso per la produzione del vitellone. Le fattrici a fine carriera vengono sottoposte a forzatura alimentare per un periodo di circa 60-120gg, migliorando la composizione della carcassa rendendole più idonee alla commercializzazione.
Vitello alimentato esclusivamente con latte o sostitutivi del latte, per 4-6 mesi e macellato alpeso di 200-250 kg.
Tecnica di produzione della carne bovina: porta a trasformare proteine ad elevato valore biologico (caseine) in proteine muscolari (minore valore biologico). Resa di trasformazione 20% Vs 10% dei vitelloni (dove si utilizzano circa 100 Kg di proteine provenienti da alimenti diversi, ottenendo 10 Kg di proteine della carne). Tuttavia va notato che nell’allevamento del vitellone le fonti azotate impiegate hanno un valore biologico nettamente più basso della proteina muscolare.
Caratteristiche delle carni
Punti critici di produzione
Scelta dei vitelli
Piano alimentare: riveste un’importanza notevole al fine di evitare gravi turbe a carico dell’apparato digerente (meteorismo,diarree,etc.) di animali che fino ai 150-160 giorni saranno alimentati con latte ricostituito e che di fatto resteranno nella condizione di “monogastrici funzionali“. Il piano di somministrazione prevede:
Ogni 4 – 5 giorni si aumenta da prima il volume della soluzione e poi la concentrazione della stessa fino a far si che a fine ciclo gli animali ingeriscano circa 3 Kg di s.s. di sostitutivo con una concentrazione 16-18%. E’ necessario osservare sempre con attenzione le reazioni degli animali alle variazioni della razione!!!
Accrescimenti e rese:
Caratteristiche e igiene dei ricoveri
Principali problematiche sanitarie
Si utilizzano razze specializzate da carne. I soggetti vengono macellati al peso di 500-550 kg p.v. raggiunto ai 16-18 mesi. I principali fattori in gioco nella produzione del vitellone sono:
1) Ambientali:
2) Genetici, scelta del tipo genetico in funzione di:
3) Alimentari:
Modalità di stabulazione
a) Allevamento a posta fissa 4m2× capo.
b) Allevamento in box all’aperto:
c) Allevamento su lettiera permanente in edifici chiusi 5-6 m2/capo
d) Allevamento in boxes multipli lettiere o pavimento fessurato 8-10 capi box
e) Allevamento con cuccette e fessurato
Problemi sanitari
2. Tecniche di allevamento per la produzione della carne bovina
3. Bovini da latte: le razze e la lattazione
5. Ovi-caprini: aspetti riproduttivi e produttivi
6. Ovi-caprini: principali razze allevate in Italia
7. Origine e diffusione della specie bufalina
8. Problematiche riproduttive della bufala
9. Allevamento del vitello bufalino da carne
10. Svezzamento del vitello bovino e bufalino
11. Allevamento del suino: origini e diffusione, principali razze
12. Organizzazione e dimensionamento dell'allevamento suino
13. Reparti e attrezzature dell'allevamento suino
14. Management aziendale dell'allevamento suino
15. Allevamento del cane: organizzazioni, riproduzione e gruppi
16. Allevamento del cane: principali razze
17. Gli equini