Introduzione
Ricordiamo la definizione della Laplace transform, una trasformata particolarmente importante nell’analisi dei circuiti analogici.
La trasformata di Laplace della funzione x(t), una funzione causale, tale che x(t)= 0 per t < 0:
,
oppure
dove s =σ+jω è una variabile complessa,
fissato s1, in modo tale che X(s) non abbia singolarità ( funzione analitica) per s> s1 è possibile ottenere la Laplace transform inversa
La z-transform si può derivare dall’equazione per la X(s) sopra campionando il segnale a tempo continuo x(t) .
Si ottiene così x(nTs ) normalmente denotato come x[n]. Assumendo Ts=1 e discretizzando, l’integrale diventa una sommatoria.
Sostituendo la variabile es con z abbiamo una prima derivazione della z-transform e precisamente la trasformata zeta monolatera.
Come per la trasformata di Laplace, anche per la z-transform, le funzioni della base sono sinusoidi con inviluppo di ampiezza decrescente o crescente, contrariamente alle funzioni di base della trasformata di Fourier che sono sinusoidi ad ampiezza costante.
Infatti osservando che
e posto si ha ,
da cui esponenziali ad ampiezza decrescente per σ<1 , ampiezza costante per σ=0 ed ampiezza crescente per σ>1.
Piano s: tempo continuo → Laplace transform
Piano z: tempo discreto → z-transform
Le variabili in frequenza del piano s e del piano z sono variabili complesse con parte reale e parte immaginaria e possono essere visualizzate come punti nel piano complesso.
Tali punti sono individuati in forma rettangolare (piano s, s=σ+jω) o polare (piano z, z= rejω)
La trasformata di Laplace di un segnale campionato è periodica con un periodo di 2π.
Come visto nelle immagini precedenti, supponendo di chiudere la parte sinistra del piano s , delimitata dall’asse immaginario, facendo coincidere il meno infinito immaginario con l’infinito immaginario abbiamo la rappresentazione del semipiano s con l’interno del cerchio unitario. Esso rappresenta la parte stabile , dove ci sono gli esponenziali decrescenti, mentre la parte destra del piano s viene collocata all’esterno del cerchio unitario , lì ci sono gli esponenziali complessi crescenti e quindi la zona di instabilità.
La regione di segnali e sistemi causali e stabili è all’interno del cerchio unitario.
I punti dell’asse jω si trovano sul cerchio unitario
La figura a lato, in alto, illustra la corrispondenza tra angoli e frequenza di campionamento. Un angolo di 2 pi corrisponde ad una frequenza di campionamento Fs Hz.
Quindi una frequenza di f Hz corrisponde ad un angolo φ dato da
radianti
Una derivazione più diretta della z-transform è data con la seguente definizione:
La z-transform. di una sequenza x[n] è una funzione continua della variabile complessa z, data da
(funzione analitica – serie di Laurent)
Questa definizione fornisce la z-transform bilatera.
Es.: data la sequenza bilatera finita x[n]= 1 ,-2,0, -1 con n=-1,0,1, 2
La z-transform monolatera della stessa sequenza è data da:
Ad ogni z-transform va associata la sua regione di convergenza (Region Of Convergence –ROC )
Le due z-transform, mono e bilatera, sono equivalenti per sequenze monolatere destre, quando x[n]=0 per n < 0.
Applicazione della z-transform bilatera
In generale la variabile complessa è z=r ejω .
oppure
Questa espressione per r=1 si riduce alla trasf. di F. e può essere interpretata come la DTFT della sequenza moltiplicata per un esponenziale r-n.
Questo prodotto porta alla condizione di convergenza della z-transform anche se la F-transform non converge.
Esempio: la sequenza u[n], gradino unitario, non è assolutamente sommabile,ma moltiplicata per l’esponenziale decrescente lo diventa.
La ROC in questo caso è data da tutti i punti del piano complesso per i quali |z|>1.
Come già detto, la z-transform. è una serie infinita, essa esiste solo per quei valori della variabile z per i quali la sommatoria è finita. l’insieme di tali valori di z costituisce la regione di convergenza ROC ( region of convergence).
La z-transform di una sequenza va sempre associa alla regione di convergenza che le compete.
Esempi :
1. Impulso unitario δ[n], z-transform
Sequenza n° 1 an u[n] monolatera destra a < 1
Sua z-transform
Converge per
o |z|>|a|
ROC tutti i punti del piano zeta all’esterno del cerchio di raggio a centrato in zero.
Sequenza n° 2 : x[n] = -an u[-n-1] monolatera sinistra
Sua z-transform:
Converge per
ossia |z|<|a|
ROC: tutti i punti del piano z interni al cerchio di raggio a e centro zero
Bilatere: infinite e finite
Bilatera infinita
Per la z-transform vale la proprietà di linearità e quindi è possibile calcolare separatamente le z-transform delle due sequenze, come negli esempi precedenti e poi sommmarle per ottenere la X(z).
Calcolare la regione di convergenza supponendo a < b ed entrambi <1.
Sequenze di lunghezza finita
La z-transform in questo caso è
ROC
In questo caso la somma sarà finita, perché c’è un numero di termini finito e si suppone che il prodotto a·z-1 sia finito, cioè che |a|< ∞ e z ≠ 0. La ROC, infatti, comprende tutto il piano z ad eccezione dell’origine z=0. Le N radici del numeratore sono , k=0, 1, …,N-1.
Non ci sono poli se non nell’origine, il polo a z=a viene cancellato dallo zero a z=a.
Linearità:
Shift a sinistra
Shift a destra
Moltiplicazione per n
Convoluzione nel tempo
Teorema del valore iniziale
Teorema del valore finale
altre sequenze e loro z-transform
2. Segnali ed operazioni sui segnali
3. Sistemi e proprietà dei sistemi
4. Approfondimento su convoluzione e correlazione
5. Sistemi lineari tempo invarianti e equazioni alle differenze
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9. Trasformata di Fourier a tempo discreto
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13. Trasformata di F. dipendente dal tempo - time dependent Fourie transform TDFT
14. Trasformata z
17. Campionamento - parte prima
Capitolo 3 di Oppenheim Schafer Buck- Discrete Time Signal Processing.