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Emilia D'Antuono » 17.New eugenics


Etica e Bioetica

Prof. Emilia D’Antuono

New eugenics

Ritorna l’eugenetica ?

Eugenetica: un termine improprio per descrivere le problematiche attuali.

Cosa significa eugenetica nel dibattito contemporaneo?

  1. Un insieme di aspettative sulle tecnologie biomediche
  2. Una utopia scientista che si rafforza con i nuovi risultati della tecnica (Mieth)
  3. Un futuro possibile segnato dalla programmabilità dell’essere umano (Habermas)
  4. Un insieme di possibilità da legittimare nell’ampio settore delle libertà riproduttive (Buchanan)

Struttura e sovrastruttura?

«Noi cultori di etica quando vediamo partire il treno economico, non abbiamo visto partire i due treni precedenti, la scienza e lo sviluppo tecnologico…». D. MIETH 2003

«La diagnostica genetica è una selezione eugenica della vita umana pilotata attraverso la manifestazione di interessi individuali. [...] Se una società desolidarizzata se la squaglia di fronte alla questione di stabilire se essa vuole favorire una cosa del genere, se pensa di poter delegarla a decisioni dei singoli, con cui viene poi portata acqua al mulino dei rami in fase di crescita della scienza e della tecnica medica, deve poi mettere in conto quanto ne deriva:[...]; la selezione in base a punti di vista genetici… »

Dietmar Mieth

Dietmar Mieth


Una utopia che nega la finitudine dell’uomo

«Malattia e salute appaiono così come dei concetti fluttuanti. Quanto più essi sono concepiti in modo individuale, tanto più sottostanno alla pressione esercitata dalle mode sociali sull’individuo: bisogna essere giovani, belli, efficienti, quindi perfetti…»

«Un mondo senza sofferenza e senza precarietà umana solo apparentemente è un mondo migliore; sarebbe un mondo senza amore, senza compassione, senza misericordia, senza solidarietà, in una parola un mondo che allontanerebbe gli uomini gli uni dagli altri» (SCHOCKENHOFF 2005, p.138)

L’affermarsi della distopia della perfezione secondo D. Mieth

L'affermarsi della distopia della perfezione secondo D. Mieth


Le modifiche al DNA: conquista o sconfitta dell’etica (libertà)?

«Possiamo considerare l’autotrasformazione genetica della specie come un mezzo per accrescere l’autonomia individuale, oppure questa strada metterà a repentaglio l’autocomprensione normativa di persone che conducono la vita portandosi mutuo ed eguale rispetto?». J. HABERMAS, Il futuro della natura umana, verso un eugenetica liberale, 2002

G. MICHELETTI, Recensione a Il futuro …, recensione

Jurgen Habermas

Jurgen Habermas


Due buone ragioni …

«Venire a saper che il proprio genoma è stato programmato potrebbe, secondo me, non soltanto creare disturbo al senso di naturalezza per cui noi esistiamo come corpo ma anche far nascere un modello inedito di relazione tra le persone caratterizzato da una peculiare asimmetria». (HABERMAS 2002, p. 44).

Le obiezioni di principio alla modifica delle caratteristiche dei nascituri secondo Habermas

Le obiezioni di principio alla modifica delle caratteristiche dei nascituri secondo Habermas


Senso di naturalezza del corpo

«All’essere sé stessi è necessario che la persona si senta per certi versi coincidente col proprio corpo».

«La propria libertà viene soggettivamente vissuta in riferimento a qualcosa di naturalmente indisponibile».

Modello di relazioni asimmetrico

Se la dignità non è una caratteristica naturale e/o innata.

Se si definisce storicamente in contesti di reciproco riconoscimento.

Allora non si possono consentire azioni che mettono in discussione questo impianto simmetrico tra gli agenti morali pena la perdita di senso dei concetti di dignità e uguaglianza.

La posizione di J. Habermas in sintesi

  1. Disturbo al senso di naturalezza del corpo: c’è una volontà che si oggettiva nel mio corpo e che in questo modo predetermina parte del mio futuro. Il mio corpo non è più qualcosa di casuale ma diventa qualcosa di causato.
  2. Modello di relazioni asimmetrico: chi trasferisce le proprie preferenze nel corpo dei figli si pone al di qua di qualsiasi livello di comunicazione simmetrica. Il gesto di predeterminare le caratteristiche è al di fuori del piano del discorso.

Genetica e giustizia?

«Possiamo rifiutare la nozione di giusto dell’eugenetica e discutere di genetica e giustizia?». BUCHANAN ET AL., From Chance to Choice 2001

A. BUCHANAN, D. BROCK, N. DANIELS, Risposta alle critiche …, dibattito [video in inglese]

Dan Brock
Allen Buchanan
Norman Daniels

Un panorama diverso

Quattro significative differenze fra l’eugenetica classica e la situazione contemporanea:

  • 1) Politica e diritto: Rifiuto di politiche di controllo statale sui corpi.
  • 2) Scienza: Rifiuto dell’ereditarismo e dell’innatismo galtoniano.

Una questione “risolta”

Convergenza di scienza e etica nel rifiuto del determinismo.

Un problema “aperto”

Continuo riproporsi delle caricature deterministiche della scienza.

Copertina di La Difesa della Razza (agosto 1938)

Copertina di La Difesa della Razza (agosto 1938)


Un panorama diverso

  • 3) Politica e diritto: Legittimazione del pluralismo.
  • 4) Tecnologia: Capacità di intervento sui caratteri ereditari.

Old eugenics

  1. Centralità Stato
  2. Modello di espressione dei caratteri di tipo rigidamente innatista
  3. Unicità del modello di “desiderabilità”
  4. Sostituzione dei soggetti disgenici con i soggetti eugenici

New eugenics

  1. Centralità soggetti
  2. Modello di espressione dei caratteri aperto all’influenza dell’ambiente
  3. Pluralità dei modelli di “desiderabilità”
  4. Intervento e miglioramento dei fattori ereditari responsabili delle “patologie”

New eugenics?

«Quali sono i principi morali fondamentali che potrebbero guidare le scelte pubbliche ed individuali rispetto agli interventi genetici in una società giusta e umana nella quale le possibilità dell’ingegneria genetica siano molto più avanzate di quanto sono oggi?». BUCHANAN ET AL. 2001

Non si può delegare la definizione di questi principi al “mercato”…

Per questo è fondamentale contrastare a tutti i livelli il diffondersi di quegli stereotipi che riducono a un banale innatismo le complesse questioni legate al funzionamento dei geni. Bisogna inoltre analizzare tali stereotipi, la loro penetrazione nel discorso mediatico e nella percezione pubblica. Si tratta di riconoscere che «l’esistenza di modelli culturali diffusi, a loro modo normativi, può produrre effetti complessivi per certi versi assimilabili a quelli dell’eugenetica di massa». S. Rodotà

I nuovi problemi

Possibilità e limiti dell’intervento genetico sui nascituri.

La discussione attuale incentrata intorno alla liceità di trattamenti (treatments) e potenziamenti (enhancements).

  • Consentire i primi e semplicemente vietare i secondi?
  • Come individuare una linea di demarcazione?

Due problemi:

  1. Effetti “complessivi” di tali modifiche (l’autosegregarsi in caste genetiche di gruppi “di opinione”).
  2. Predeterminazione di un piano di vita (il tema già discusso con J. Habermas).

G. ATTADEMO, Biotecnologie e natura umana …, saggio

New eugenics ?

Una differenza “nella natura delle cose”?

Per Habermas la definizione di cura è importante perché consente un differenziamento in interventi “rispettosi” e “non rispettosi” della autodeterminazione del nascituro.

«Ogni società come la nostra che richiede un significativo riferimento al principio di autodeterminazione o autonomia, può ragionevolmente porre alcuni limiti all’intervento genetico [...] sui bambini nell’interesse di mantenere aperte ragionevoli opportunità per i bambini stessi, anche se quegli interventi potrebbero rendere il nascituro più adatto a un piano di vita specifico che i suoi genitori prediligono». BUCHANAN ET AL. 2001

Le posizioni sono comunque accomunate da un rifiuto della deregolazione e dal riconoscimento della imprescindibilità di mantenere aperto il futuro per i nascituri.

Per una sintesi delle posizioni esaminate

  1. L’eugenetica si diffonde progressivamente in una società dominata dal rifiuto della condizione umana [Mieth]
  2. La predeterminazione delle caratteristiche (comunque la si voglia chiamare) è un atto di violenza (tranne nel caso della cura della salute) [Habermas]
  3. La genetica non è, sempre e comunque, incompatibile con la giustizia [Buchanan et al.]

«L’obbiettivo più importante nel guidare e regolare le questioni sociali determinate dalla rivoluzione genetica sarà di assicurare che il massimo beneficio sia raggiunto evitando l’esclusione e la stigmatizzazione dei nostri concittadini. Se la nostra società riesce in questo obbiettivo, avremo ripudiato le promesse dei movimenti eugenetici tradizionali; altrimenti soccomberemo allo stesso errore morale». BUCHANAN ET AL. 2001

I materiali di supporto della lezione

A. BUCHANAN, D. W. BROCK, N. Daniels, D. Wikler, From chance to choice. Genetics & Justice, Cambridge, 2001 (citato)

D. MIETH, Che cosa vogliamo potere? L'etica nell'epoca della biotecnica, Brescia, 2003. (citato)

J. HABERMAS, Il futuro della natura umana. I rischi di una eugenetica liberale, Torino, 2002. (citato)

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