Elizabeth Noelle-Neumann è presidente dell’Allensbach Institut fur Demoscopie, che fondò nel 1947 insieme al marito Erich Peter Neumann.
Il suo testo La Spirale del silenzio è stato pubblicato in Germania per la prima volta nel 1980, ma la sua teoria era già presente in un articolo del 1974. Rappresenta il ritorno alla riflessione sul potere dei media, in critica alle teorie degli effetti limitati.
La teoria della spirale del silenzio è il frutto dell’attività di pollster che E. Noelle-Neumann ha effettuato, in occasione delle campagne elettorali tedesche del 1965 e 1972. L’osservazione dei dati relativi alle due elezioni ha prodotto l’enigma (o puzzle) su cui si fonda l’ipotesi di ricerca. Già Lazarsfeld aveva osservato nel 1940, per le presidenziali americane, un episodio di last minute swing nella direzione indicata dalla pressione del clima d’opinione. L’aveva chiamato bandwagon effect, ovvero saltare sul carro del vincitore.
La Noelle-Neumann osserva che nelle due tornate del 1965 e 1972 tutto era avvenuto nello stesso modo: «al momento della domanda sulle intenzioni di voto i due partiti maggiori erano testa a testa, e allo stesso tempo, come in una seconda realtà distaccata da questa, emerse l’aspettativa di vittoria della SPD che crebbe di settimana in settimana con un’unica interruzione; poi, proprio alla fine, ci fu un last minute swing, un effetto conversione nella direzione dell’aspettativa di vittoria crescente, ossia questa volta a favore dell’SPD» (Spirale del Silenzio).
Nell’introduzione all’edizione italiana della Spirale del Silenzio, Cristante sottolinea il paradosso che nonostante in democrazia si dia per acquisita la libertà di espressione, ancora esistono sanzioni, sulla base di «una minaccia alla reputazione che fa parte di leggi non scritte, ma non per questo meno evidenti». L’opinione pubblica svolge una funzione di integrazione della società: «sotto la minaccia di revoca costringe i governi a rispettarla, e lo stesso fa con gli individui paventando l’isolamento. Il risultato è in entrambi i casi l’integrazione, il rafforzamento della coesione e con esso la capacità di agire e decidere».
Attraverso una serie di test e la consultazione di sondaggi, dunque seguendo un procedimento induttivo, E. Noelle-Neumann rileva che la sensazione di possedere un’opinione dissonante rispetto a quella dominante induce gli individui interrogati a non esprimere un’opinione o a conformarsi all’opinione percepita come maggioritaria.
L’ipotesi che l’osservazione scaturisce è che la paura dell’isolamento sia «la forza propulsiva che mette in atto il processo di spirale del silenzio».
La teoria della spirale del silenzio parte dunque da una visione dell’opinione pubblica come strumento di controllo sociale e dall’idea che questa funzione si eserciti attraverso la minaccia di isolamento.
La Noelle-Neumann batte ripetutamente sul tasto del controllo sociale, e, in particolare, sul fatto che l’espressione umana sia limitata dall’appartenenza a un insieme di relazioni sociali che giudicano i comportamenti del singolo. E questo perché la paura dell’isolamento si fonda sulla natura sociale di ognuno ed è «evidentemente radicata come un istinto».
Dice, infatti, la Noelle-Neumann che «l’opinione pubblica è un’opinione in settori cui viene attribuita una certa importanza che può essere esternata pubblicamente senza timore di incorrere in sanzioni e sulla quale può basarsi l’agire pubblico. Quando il timore di incorrere in sanzioni è invece presente, l’opinione pubblica viene sostituita da un progressivo isolamento, la spirale. Essa avvolge con il silenzio la percezione del divenire minoranza della propria opinione» (Cristante, intr. alla Spirale del Silenzio).
Non a caso, l’autrice riprende Tocqueville e il concetto di tirannia della maggioranza, come il frutto di «un’insaziabile tensione all’uguaglianza» presente nell’opinione pubblica. Dice Tocqueville (1835-40): «ogni volta che le condizioni sono uguali, l’opinione generale pesa immensamente sullo spirito di ogni individuo, lo abbraccia, lo dirige e lo opprime: ciò dipende dalla costituzione stessa della società più che dalle sue leggi politiche. Via via che gli uomini si assomigliano di più, ognuno si sente sempre più debole di fronte agli altri [...] Quasi ammette di avere torto, quando la maggioranza lo afferma» (Democrazia in America).
Questo meccanismo può innescarsi grazie al fatto che gli individui raccolgono, da fonti diverse, informazioni utili al fine di valutare l’orientamento del clima d’opinione, sfruttando una capacità che E. Noelle-Neumann definisce come competenza quasi statistica. Essa è il risultato di una combinazione tra l’adattamento all’ambiente circostante e l’ambiente virtuale televisivo. In tal modo: «Le persone hanno l’abilità di stimare quanto sono forti le diverse posizioni all’interno del dibattito pubblico» (Noelle-Neumann, Spirale del Silenzio).
Il clima d’opinione, contesto dell’opinion building, si sdoppia concettualmente sulla base del fatto che due sono le fonti e i luoghi di circolazione delle opinioni. Da una parte c’è quello che comprende tutti i rapporti interpersonali di un individuo, dall’altra c’è il clima d’opinione mediale.
L’efficacia dell’immagine come strumento cognitivo e la forza degli stereotipi come veicoli dell’opinione, che Lippmann aveva evidenziato nel 1920, lo rendono estremamente rilevante nella dinamica di innesco del processo della spirale del silenzio.
La Noelle-Neumann in questo modo afferma che i media di massa hanno il potere di scavalcare e di aggirare la legge della percezione selettiva, che è il fondamento della teoria degli effetti limitati, provocando sia un effetto di rafforzamento delle opinioni dominanti che un effetto di modifica e conversione delle opinioni contrastanti.
Nel testo si legge, infatti:
«Più un mezzo rende difficile la percezione selettiva, maggiore sarà il suo effetto, in entrambe le direzioni: esso rafforza quando supporta gli atteggiamenti preesistenti; modifica quando li contraddice»
(Noelle-Neumann, La Spirale del Silenzio).
Intervista a Pierpaolo Pasolini: Quando la televisione modifica
Al sistema dei media sono attribuiti due caratteri che, secondo la teoria della spirale del silenzio, consentono agli individui di cogliere il clima di opinione dominante. Questi sono attributi del superamento della percezione selettiva e sono:
Il sistema dei media
I mass media, in particolare, hanno la capacità di definire e proporre come diffusa, condivisa e maggioritaria una certa opinione a prescindere dal fatto che lo sia realmente, influenzando in tal modo l’effettivo clima d’opinione e lo fanno attraverso due funzioni particolari:
1- La risonanza:
I media di massa aiutano a far acquisire visibilità ad una determinata opinione e a far spostare quote di opinione verso la posizione che essi rendono visibile;
2- L’articolazione:
Questa modalità prevede che i media, articolando bene un determinato punto di vista, conferiscano agli individui la possibilità di essere protetti quando decidono di esprimersi nelle interazioni sociali. Da ciò deriva l’immagine di un’opinione pubblica destinata a fluttuare tra le diverse opinioni di volta in volta rafforzate e reiterate dai media.
I media dunque diffondono miti, narrazioni, opinioni dominanti che influenzano le opinioni individuali, modificandole o rafforzandole.
Le opinioni diffuse in maniera preponderante creeranno, secondo i meccanismi descritti, un effetto a spirale verso il silenzio delle idee minoritarie.
Ne deriva che quante più persone si allineano, tante più saranno spinte a farlo, creando un meccanismo che investe i pareri in disaccordo, isolandoli.
Per rafforzare l’argomentazione, alla più che consistente realizzazione e analisi di sondaggi, E. Noelle-Neumann aggiunge l’illustrazione di alcuni esperimenti, tra cui quello con cui Asch nel 1956 cercava di isolare la pressione alla conformità.
È stato dimostrato che su dieci persone, cui era stato chiesto di confrontare linee di diversa lunghezza con una linea tipo, prima soli poi con complici posti a sostenere la risposta sbagliata, solo due rimanevano fermi sulla propria risposta. Gli altri preferivano adeguarsi all’opinione prevalente.
Riassumendo, la teoria della spirale del silenzio si fonda su quattro assunti fondamentali:
Stefano Cristante propone, nell’introduzione all’edizione italiana della Spirale del Silenzio, l’esempio dell’attacco terroristico dell’11 settembre alle torri gemelle. In quel caso, per un lungo periodo, si è verificato un fenomeno che può essere visto come un innesco di spirale. Pochi erano coloro che affermavano la responsabilità statunitense per aver preparato il terreno per l’atto terroristico; pochi coloro che pubblicamente avversavano la reazione militare statunitense.
Il referendum sulla procreazione assistita del 12 e 13 giugno 2005 è stato un caso di spirale del silenzio? Si può ipotizzare lo sia stato. Seguendo il meccanismo descritto dalla Noelle Neumann si può analizzare il comportamento dei media concludendo che il clima d’opinione mediale si è sostanzialmente schierato contro l’ipotesi di vittoria del si. Il risultato della consultazione è stato il non raggiungimento del quorum.
Elezioni politiche 2006: sterzata dell’elettorato o spirale del silenzio? In questo caso all’ipotesi che la campagna di Berlusconi abbia avuto l’effetto di portare a sé molti voti incerti, si aggiunge quella, non necessariamente alternativa, dell’ipotesi che i sondaggi non abbiano rilevato l’effettivo stato dell’opinione, perché gli elettori hanno in parte preferito il silenzio piuttosto che esprimere la propria preferenza per il centro-destra. Il clima d’opinione non era certo in quel momento favorevole per il governo uscente.
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17. Approfondimento: la War Room dei Consulenti Politici
18. Riti e simboli
Elisabeth Noelle-Neumann (2002), La spirale del silenzio, Meltemi
Stefano Cristante (a cura di) (2004), L'onda anonima, Meltemi