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Giovanni Marino » 20.Leibniz, verso Kant.


Il giovane Leibniz seguace di Hobbes.

Leibniz con Hobbes: stat pro ratione voluntas.

L’onnipotenza di Dio e la giustizia.

Il superiore politico e il diritto positivo.

L’Hobbes di Leibniz.

Ancora sulle basi teologiche del diritto naturale mondano.

Il secondo Leibniz: verso un nuovo razionalismo.

Non la volontà di Dio, ma la sua sapienza.

Dio non può violare le verità eterne.

Contro chi Leibniz polemizza veramente. Il volontarismo dei razionalisti e il razionalismo dei volontaristi.

I profili giuridici del razionalismo leibnesiano: matematica e diritto.

Il percorso: dall’uomo a Dio, da Dio agli uomini.

La giustizia di Dio e la giustizia degli uomini. Una differenza di grado.

Il rischio dell’ateismo.

Leibniz tra il fatto e la ragione. Il diritto e la scienza del diritto.

La vena eudemonistica.

Dio, le ricompense e le pene eterne.

Il diritto naturale e la vita futura.

Le scienze fondate sulla ragione.

La scienza giuridica, le definizioni.

Le verità (giuridiche) e le regole a priori.

I tra gradi del diritto:

Lo jus strictum
La aequitas
La pietas.

Welzel: le dottrine idealistiche e i contenuti. Il caso, ancora, del razionalismo radicale di Leibniz.

L’esaurimento del diritto naturale, e tuttavia la sopravvivenza della sua esigenza.

Ricordiamo la prima tesi di Welzel: le dottrine del diritto naturale sono la spia d’una esigenza che esse non sono in grado di soddisfare, quella della giustizia materiale.

Che cosa Welzel intende con ‘giustizia materiale’.

Dal diritto naturale moderno ai codici nazionali.

Una breve anticipazione: come Kant mostrerà la inattualità d’un diritto naturale, e Hegel cercherà di rinnovare il significato.

L’esaurimento del diritto naturale (segue)

La distinzione che metterà in crisi il diritto naturale: quella tra moralità (soggettiva ed oggettiva) e il diritto.

La distinzione già a partire da Hobbes: la bonitas legum.

La distinzione, non meno, in Pufendorf: legalità e moralità.

segue: Teologia morale e diritto naturale.

segue: Il diritto naturale, cioè la legalità, non riguarda che le azioni esterne.

Christian Thomasius.

Christian Thomasius. Il contesto. Justum, honestum, decorum.

Lo justum. Quello dello justum è il dominio del diritto.

Lo justum/diritto riguarda le azioni esterne.

L’obbligo esterno e coatto.

La coazione come nota del giuridico.

Riflessioni su norma giuridica e sanzione.

L’honestum/morale riguarda le azioni interne

L’obbligo morale è obbligo interno e libero.

Il decorum/costume riguarda le azioni esterne.

il costume non obbliga esternamente e non è coatto.

Thomasius: vermaente legge è solo quella giuridica
Il diritto naturale non è ‘diritto’, non obbliga.

Da Thomasius, verso Kant.

La distinzione kantiana tra morale e diritto. Primi cenni.

Ma Kant non ha seguito Thomasius.

La soggettivazione kantiana del mondo pratico-morale.

Non significatività, per Kant, della coppia esterno-interno.

Non significatività, per Kant, della coppia coatto-libero.

E, tuttavia, Kant non restituisce il diritto naturale.

L’autonomia kantiana della morale convalida l’esigenza prima del diritto naturale.

Da Leibniz a Kant.

Il radicalismo ideale razionalistico di Leibniz provoca una reazione verso il subbiettivismo della moralità.

Ma non verso un volontarismo teologico.

Il giuridismo di Leibniz provoca una reazione verso la degiuridificazione dei rapporti intersubbiettivi.

Il problema dei contenuti.

Ragionare, con Welzel, del significato di una etica o giustizia materiale, oltre le varie esperienze del diritto naturale.

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