Tessuto muscolare cardiaco
Miociti
Dimensioni minori di quelli del tessuto scheletrico, un solo nucleo e numerosi mitocondri → dipendenza energetica dalla fosforilazione ossidativa.
Sarcolemma
Rivestito da glicocalice, struttura di polisaccaridi e glicoproteine con carica negativa favorevole a legare il Ca2+, sulla superficie esterna molecole di adesione, N-caderina, formano ponti con cellule confinanti.
Stria o disco intercalare: ispessimento del sarcolemma che mette in contatto tra loro le cellule cardiache, contiene nessi e desmosomi.
Nessi o Gap junction: regioni a bassa resistenza che favoriscono la propagazione dell’onda di depolarizzazione; connessoni: canali tra 2 cellule per passaggio ioni/piccole molecole, contengono proteine (connessine) che modulano l’apertura in funzione dello stato di fosforilazione e/o pH.
Desmosomi: aree specializzate con filamenti di actina che stabiliscono contatti con miociti adiacenti → sincronizzazione attività contrattile.
Grazie ai nessi e ai desmosomi il tessuto cardiaco è un sincizio ovvero un insieme di cellule che costituiscono una singola unità funzionale.
La lezione è della Prof. Raffaella Faraonio
La contrazione nel muscolo cardiaco si svolge con meccanismo simile al muscolo scheletrico.
Le differenze riguardano l’ innesco della contrazione.
L’impulso è fornito da un segnale ritmico emesso da particolari miociti praticamente indifferenziati che posseggono la proprietà di generare e trasmettere l’onda di depolarizzazione della membrana: si tratta delle cellule nodali presenti nel nodo seno-atriale e atrio-ventricolare.
Il calcio per la contrazione del muscolo cardiaco è di origine extracellulare ed entra tramite i canali VOCC lenti.
VOCC miocardici sono sensibili a basse [Ca2+].
In seguito ad attivazione del potenziale d’azione, piccole quantità di Ca2+ extracellulare entrano dai canali lenti voltaggio-dipendenti (VOCC) del sarcolemma.
Gli ioni Ca2+ stimolano il complesso che rilascia il Ca2+ del reticolo sarcoplasmatico sensibile alla riadonina (ryanodine receptor, RyR2) che lascia fuoriuscire Ca2+ nel citosol per la contrazione.
L’incremento di Ca2+ è breve e localizzato, dovuto all’attività di poche molecole RyR2 (1 VOCC: 4-10 RyR2). Esso viene rimosso rapidamente ad opera di pompe specifiche.
Tale meccanismo è definito: rilascio del calcio indotto dal calcio.
Durante la fase diastolica il calcio viene rimosso dal citoplasma ad opera di:
Il ripristino rapido della [Ca2+] assicura al muscolo cardiaco circa la contrazione ritmica.
Innervazione del miocardio:
1) Stimolazione dei recettori β1 adrenergici
Attivazione adenilato ciclasi con produzione di cAMP
↓
Attivazione proteina chinasi A
↓
Fosforilazione di proteine implicate nella contrazione del miocardio
Effetti finali: maggiore potenza della contrazione (inotropo positivo) e fase di rilassamento accellerata (lusitropo positivo).
Proteine fosforilate da proteina chinasi A
1) Stimolazione dei recettori α1 adrenergici
Attivazione fosfolipasi C con formazione di DAG e IP3
↓
IP3 induce ulteriore liberazione di Ca2+ dal reticolo sarcoplasmatico
↓
DAG attiva la proteina chinasi C che attraverso fosforilazione di scambiatore Na+/H+ del sarcolemma promuove l’espulsione di H+ dalla cellula
↓
Conseguente alcalinizzazione del citoplasma
↓
Aumenta l’affinità dei miofilamenti per il Ca2+ che rende più rapida la contrazione
Effetto finale: ionotropo positivo senza tachicardia.
2) Stimolazione dei recettori muscarinici colinergici (acetilcolina)
Inibizione dell’adenilato ciclasi via proteine G con subunità α inibitorie
↓
Diminuzione della produzione di cAMP
Effetti finali: di tipo cronotropo negativo marcato (bradicardia) e ionotropo negativo modesto.
[Ca2+] citoplasmatica: fluttuazione tra 10-7-10-5 M, basata su azione coordinata di sistemi adibiti all’immissione/espulsione del calcio.
Immissione del calcio
1. Canali specifici
2. Canali aspecifici (per varie specie ioniche)
Espulsione del calcio: Pompe
Pompe del Ca2+-ATPasi del sarcolemma, pompe del Ca2+-ATPasi del reticolo sarcoplasmatico, scambiatore Na+/Ca2+ del sarcolemma.
3 stati funzionali: a riposo, aperto e inattivo.
La funzionalità dipende dal voltaggio della membrana. Negli stati attivo e inattivo la membrana è depolarizzata, a riposo è ripolarizzata; dallo stato funzionale a riposo si può passare a quello attivo e viceversa.
Il flusso del Ca2+ è regolato da apertura e chiusura di gate pores, cancelli specifici. Quelli esterni, di attivazione, con l’apertura consentono l’entrata del Ca2+; quelli interni, di inattivazione, con la chiusura avviano lo stato di inattivazione.
Stimolazione recettori β1-adrenergici: fosforilazione subunità α-1 con aumento del n. di transizioni da inattivo a riposo (sensibilizzazione maggiore all’onda di depolarizzazione).
Pompe del Ca2+-ATPasi: funzionamento simile a quelle del muscolo scheletrico.
“Scambiatore” Na+/Ca2+ del sarcolemma:
Sistemi di trasporto del Ca2+ nei mitocondri
I mitocondri accumulano Ca2+ dall’esterno con un meccanismo di “uniporto”, trasporto unidirezionale attraverso la membrana interna. Tale movimento è mediato da un “carrier” specifico (mitochondrial Ca2+ uniporter, MCU) e non richiede ATP, infatti ioni Ca2+ sono attratti all’interno dal potenziale di membrana negativo generato dall’espulsione di protoni.
Il Ca2+ viene rilasciato dal mitocondrio per scambio elettroneutro con il Na+: per un Ca2+ esportato, entrano 2 Na+
(scambiatore Na+/Ca2+).
↓
Ioni Na+ accumulati all’interno vengono poi espulsi per scambio con gli H+ (scambiatore Na+/H+)
L’energia per l’attività contrattile del miocardio deriva dall’ATP:
ATP + H2O → ADP + Pi
Contenuto di ATP nel miocardio esiguo (~ 5 micromoli/g di tessuto fresco)
L’ATP è rifornito attraverso:
1. Trasferimento del gruppo fosforico della fosfocreatina:
Fosfocreatina + ADP ↔ creatina + ATP
2. Fosforilazione ossidativa
3. Fosforilazione a livello del substrato
Coppia creatina-fosfocreatina del miocardio:
Sistema di deposito, ma anche di trasporto di ATP tra sede di produzione (mitocondrio) e sede di utilizzo (miosina).
2 isoenzimi della creatina chinasi (CK):
L’ATP attraversa la membrana mitocondriale interna e diventa substrato di CKm che forma fosfocreatina ed ADP, l’ADP è trasportato nel mitocondrio dall’adenilato traslocasi.
La fosfocreatina diffonde nel citoplasma e perviene alle miofibrille dove diventa substrato di CKf. Dalla reazione si forma ATP utilizzato nella contrazione e creatina che ritorna nello spazio intermembrana.
La creatina controlla la sintesi mitocondriale di ATP nel processo di fosforilazione ossidativa.
La fosfocreatina controlla la contrazione delle miofibrille.
Come nel muscolo scheletrico, sono molto attive:
1) la reazione di emergenza catalizzata dalla adenilato chinasi
2 ADP ↔ ATP + AMP
AMP stimola allostericamente la fosfofruttochinasi e la glicogeno fosforilasi
2) la reazione della adenosina deamminasi
AMP + H2O → IMP + NH3
produzione di NH3 diventa vantaggiosa in assenza di O2 in cui si produce lattato, alcalinizzazione previene la caduta di pH → funzione contrattile non compromessa.
3) la reazione della 5′-nucleotidasi → vasodilatazione
Glucosio: scarsa utilizzazione metabolica (max 30% substrati ossidabili).
Riflette il flusso lento della glicolisi: effetto Pasteur, inibizione della fosfofruttochinasi da parte dell’ATP, citrato e ossigeno.
Attività piruvato deidrogenasi: piruvato → CO2, efficiente e sincronizzata con la produzione piruvato.
Trasporto molto attivo di equivalenti riducenti nel mitocondrio.
Condizioni di anossia o ischemia aboliscono questo sincronismo, il glucosio viene trasformato in lattato invece che in CO2.
Il miocardio preferisce il lattato al glucosio
Se il lattato aumenta nel sangue (10-15 nanomoli/litro), es. esercizio intenso, l’utilizzo di glucosio del miocardio diminuisce: azione di risparmio di glucosio.
Complementarietà tra muscolo scheletrico e cardiaco: muscolo scheletrico produce acido lattico
↓
muscolo cardiaco lo consuma
Reazione lattico deidrogenasi (LDH):
Lattato + NAD+ ↔ Piruvato + NADH
Enzima tetramerico formato da 2 tipi di subunità: M= muscolo, H= cuore.
5 forme isoenzimatiche
Isoenzima M4 non inibito da eccesso di piruvato.
Isoenzima H4 inibito da eccesso di piruvato, ma piruvato e NADH vengono prontamente sottratti per l’attività della piruvato deidrogenasi.
H4 Indicatore tardivo di infarto del miocardio.
~70% spesa energetica
Metabolismo favorito ma assolutamente dipendente da O2.
Origine acidi grassi:
Nei miociti acidi grassi, acil-CoA ed acil-carnitina sono legati alla proteina Fatty Acid Binding Protein (FABP) che ne regola la distribuzione intracellulare e previene l’azione detergente/lesiva che essi possono avere sulle membrane intracellulari.
Il trasporto degli acidi grassi attraverso la membrana mitocondriale è mediato dalla carnitina.
Contenuto superiore ad altri organi.
Condizioni di attività fisica non intensa: 80-90% in forma libera.
Dopo 10 min. di intensa attività il 60% è Acil-Carnitina, dopo 20 min l’80%.
Sintetizzata nel fegato a partire da lisina, il miocardio la assume dal sangue.
Trasporto contro gradiente mediato da proteina sarcolemmatica: traslocatore che scambia carnitina con deossicarnitina sintetizzata dal miocardio (1:1).
Adinamia e steatosi cardiaca → deficienza di carnitina e conseguente accumulo di acidi grassi.
Ipossia o Anossia: Diminuzione pressione parziale dell’ossigeno con flusso ematico normale.
Ischemia: Diminuzione del flusso ematico (conseguenze più gravi)
L’ossigenazione inadeguata in entrambi i casi comporta:
Conseguenze dell’aumento di acil-CoA:
Ipossia: il flusso ematico regolare rimuove i metaboliti nocivi tra cui il lattato.
Ischemia: accumulo di metaboliti nocivi con conseguenze deleterie (pH 6,8).
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32. Metabolismo del tessuto muscolare scheletrico