Definizione
Aldeidi e chetoni sono composti organici molto importanti il cui gruppo funzionale è il carbonile (CO), un atomo di carbonio legato tramite un doppio legame p ad un atomo di ossigeno.
Nelle aldeidi, ad eccezione della formaldeide, il CO è legato sempre ad un atomo di idrogeno ed ad un atomo di C.
L’aldeide più abbondante in natura è il glucosio, il carboidrato che viene metabolizzato dal corpo umano per produrre energia.
Definizione
Nei chetoni, invece il CO è legato a due atomi di C.
Sono chetoni molti ormoni steroidici quali il testosterone, l’ormone che controlla lo sviluppo dei caratteri sessuali maschili, il progesterone, l’ormone femminile secreto durante l’ovulazione, e il cortisone, l’ormone delle ghiandole surrenali usato in medicina come antinfiammatorio.
Struttura
L’atomo di C del gruppo carbonile è:
Il legame σ tra il C e l’O è formato dalla sovrapposizione di uno degli orbitali ibridi del carbonio con un orbitale ibrido sp2 dell’ossigeno. Infatti, il C del carbonile ha un orbitale atomico 2p perpendicolare al piano in cui giacciono i tre orbitali ibridi sp2. La sovrapposizione tra questo orbitale atomico 2p del C ed un orbitale atomico 2p dell’O porta alla formazione del legame π tra C e O.
Anche nel caso del gruppo carbonile i doppietti non condivisi dell’ossigeno sono situati in orbitali ibridi che, in questo caso, corrispondono agli orbitali ibridi sp2 dell’atomo di ossigeno.
Polarità
L’ossigeno è più elettronegativo del carbonio e, quindi, il carbonile ha un momento dipolare permanente con l’estremità negativa del dipolo localizzata sull’atomo di ossigeno: per esempio l’acetone, un tipico chetone, ha momento dipolare μ = 2.88 D.
La sua elevata polarità si può comprendere considerando le strutture limite di risonanza, in particolare quella in cui l’atomo di carbonio ha una formale carica positiva e l’atomo di ossigeno ne ha una negativa.
N.B. Strutture che differiscono tra loro soltanto per la posizione degli elettroni non sono distinguibili e sono chiamate forme limite di risonanza. La struttura vera del composto è un ibrido di tutte le forme di risonanza che per esso possono essere scritte.
Classica e IUPAC – Aldeidi
Fatta eccezione per le due aldeidi più semplici, formaldeide ed acetaldeide, è preferibile utilizzare le regole IUPAC:
Classica e IUPAC – Chetoni
Fatta eccezione per il capostipite, l’acetone, è preferibile utilizzare le regole IUPAC:
Ossidazione non selettiva
Aldeidi e chetoni sono comunemente preparati per ossidazione degli alcoli.
Gli alcoli primari e secondari sono facilmente ossidati a composti carbonilici mentre gli alcoli terziari non subiscono l’ossidazione: infatti, perché l’ossidazione abbia luogo è necessario che sia presente un atomo di idrogeno sullo stesso atomo di carbonio del gruppo ossidrile.
Gli alcoli primari e secondari sono facilmente ossidati da reagenti del cromo(VI), in soluzioni acquose acide (reattivo di Jones). Gli alcoli primari danno per ossidazione gli acidi carbossilici attraverso le aldeidicorrispondenti: nelle condizioni di ossidazione, infatti, l’aldeide formatasi dall’alcol reagisce ulteriormente con il cromato acido per dare l’acido carbossilico corrispondente.
Nelle stesse condizioni, gli alcoli secondari danno i chetoni e la reazione non va oltre.
Ossidazioni selettive di alcoli
Un reagente che permette di convertire alcoli primari in aldeidi, senza che quest’ultime siano ossidate ad acidi carbossilici, è preparato sciogliendo triossido di cromo (anidride cromica), CrO3, in acido cloridrico e aggiungendo poi alla soluzione la piridina (un ammina aromatica), che funge da solvente basico.
Il reagente è chiamato clorocromato di piridinio ed è usato in solventi organici, come il diclorometano, per ossidare alcoli primari e secondari.
L’ossidazione si ferma allo stadio di aldeide, perché in questo caso è assente lo ione cromato acido e, quindi, non si forma dall’aldeide l’intermedio che subisce l’ulteriore ossidazione ad acido carbossilico ad opera del cromo(VI).
N.B. tutte le ossidazioni con il cromo(VI) sono caratterizzate da un cambio di colore della soluzione: il cromo(VI) è di clore rosso-arancio, mentre il cromo(III) è verde.
Altri metodi di preparazione saranno discussi nel capitolo dei derivati carbossilici.
1. Introduzione alla Chimica Organica – Parte prima
2. Introduzione alla Chimica Organica – Parte seconda
3. Introduzione alla Chimica Organica – Parte terza
4. Composti organici come acidi e basi
5. Il decorso delle reazioni organiche
8. Stereochimica – Parte prima
9. Stereochimica – Parte seconda
10. Stereochimica – Parte terza
11. Reazioni di sostituzione nucleofila e di eliminazione – Parte...
12. Reazioni di sostituzione nucleofila e di eliminazione – Parte...
13. Reazioni di sostituzione nucleofila e di eliminazione – Parte...
16. Alchini
17. Alcoli, tioli ed eteri – Parte prima
18. Alcoli, tioli ed eteri – Parte seconda
19. Aldeidi e chetoni – Parte prima
22. Enoli ed enolati
23. Acidi carbossilici e loro derivati – Parte prima
24. Acidi carbossilici e loro derivati – Parte seconda
25. Acidi carbossilici e loro derivati – Parte terza
26. Composti aromatici. Reazioni di sostituzione – Parte prima
27. Composti aromatici. Reazioni di sostituzione – Parte seconda
28. La chimica delle ammine – Parte prima
29. La chimica delle ammine – Parte seconda